categoria: pronto soccorso
La febbre non è una malattia di per sé, ma un sintomo di una patologia, come ad es. un processo infiammatorio, una neoplasia, una reazione allergica.
La febbre è determinata dalla elevazione del livello di temperatura corporea da parte di un “termostato” endogeno presente nell'ipotalamo, stimolato da una sostanza detta pirogeno, liberata dai globuli bianchi durante l'infezione e poi mediato dalle prostaglandine, la cui sintesi è bloccata dai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Nel frattempo che si raccolgono i dati per una corretta diagnosi, s’inizia una terapia sintomatica e si mantiene un adeguato apporto idrico nel paziente febbrile, monitorando anche l’introduzione e l’eliminazione di liquidi.
Farmaci
I FANS sono un gruppo eterogeneo di composti, spesso non correlabili chimicamente tra di loro, che possiedono azione antinfiammatoria, antidolorifica e antipiretica e simili effetti collaterali.
Il prototipo dei FANS è l'acido acetilsalicilico (aspirina).
Il meccanismo di azione più importante dei FANS è il blocco dell'enzima della cicloossigenasi, che permette la trasformazione dell'acido arachidonico nella prostaglandina PgG2. Ciò blocca lo sviluppo di eritema, edema e dolore (azione antinfiammatoria), l'elevazione della temperatura mediata dalla liberazione di prostaglandine (azione antipiretica).
I FANS sono efficaci nel dolore di moderata intensità (azione analgesica), soprattutto se determinato dalla infiammazione; non causano dipendenza fisica perché non hanno effetti sul sistema nervoso centrale.
L'inibizione della ciclossigenasi non è ugualmente rappresentata nei vari gruppi: ad esempio l'aspirina ha tutti e tre questi effetti, ma altri dello stesso gruppo chimico non hanno effetto antipiretico.