Categoria: fitoterapia, estratti ad azione immunostimolante ed antivirale
estratto e riassunto di uno studio dal titolo:
"EVIDENZE DELL'ATTIVITÀ'
IMMUNOSTIMOLANTE ED ANTIVIRALE DI UN ESTRATTO DI OLIVELLO SPINOSO"
Claudio Mannari, Gulia
Stiaccini
Pool Pharma
Il sistema immunitario
protegge l'organismo dalle infezioni virali e batteriche attraverso
una serie di complessi meccanismi di difesa che possono alterarsi in
seguito ad eventi fisici (ad es. riduzione della temperatura esterna)
e psicofisici.
Le infezioni oltre che
con gli antivirali o gli antibiotici si devono trattare anche
stimolando la risposta immunitaria dell'individuo.
La risosta immunitaria è
di tipo innato o adattativo. L'immunità innata è la prima e più
rapida risposta, costituita da diversi componenti in cui non figurano
solamente le cellule, ma interi tessuti e intere barriere anatomiche.
L'immunità adattativa, invece, rappresenta una risposta più
specifica, basata soprattutto sulla antigene-specificità dei
recettori espressi sui linfociti T e B.
L'attivazione della
risposta antigene - specifica è il concetto alla base del vaccino:
il sistema immunitario viene a contatto con un agente virale o
microbico e, attraverso l'attivazione di linfociti B e la produzione
anticorpale, tiene memoria ed è quindi capace di reagire
successivamente in maniera più rapida ed efficace allo stesso
antigene. Tuttavia l'applicazione ceppo-specifica e la profilassi
vaccinale è particolarmente efficace per agenti con scarsa
variabilità genetica, ma non è parimenti ideale per agenti
infettivi con alta capacità di mutazione genetica.
In
questo campo la fitoterapia offre
numerose opzioni e numerosi sono gli
estratti vegetali dotati anche di attività antivirale specifica: ad
esempio un recente studio (Rajasekaran et al., 2013) ha dimostrato la
marcata
capacità antivirale anti-NA degli estratti di 50 piante medicinali
provenienti dalle foreste del Borneo;
per quattro estratti è stata osservata anche l'inibizione
dell'emoagglutinazione. Inoltre, i campioni hanno evidenziato la
riduzione di oltre il 90% nell'assorbimento e nella penetrazione del
virus.
L'Olivello
Spinoso
L'Olivello
spinoso (Hippophae
rhamnoides L.)
è un arbusto
spinoso appartenente alla famiglia delle Elaeagnaceae, distribuito in
Asia centrale ed in Europa, compresa l'Italia centro-settentrionale;
l'utilizzo di questa pianta come medicinale trova conferme
nella medicina tradizionale dei Paesi nei quali
essa cresce spontaneamente (per una trattazione più
estesa: Feudale, 2008).
Nonostante
nel passato i frutti siano stati la porzione maggiormente
utilizzata, in quanto ricchi di vitamina C,
è dai germogli fogliari che si estraggono altri composti, i tannini
(ellagici, catechinici, gallici e gallo-ellagici),
dotati di importanti proprietà biologiche
farmacologiche, in particolare quella immunosti-molante e quella
inibente lo sviluppo di ceppi virali e batterici.
La
frazione polifenolica contenente gallo-ellagi-tannini
idrolizzabili è infatti dotata di una potente attività
anti-virale contro i virus influenzali di tipo A e B,
oltre che verso Adenovirus e Herpes Simplex di tipo
1 (Shipulina, 2001 ; 2005). Il principale meccanismo
d'azione e l'effetto inibitorio sulla neuraminidasi
virale, ma importante è anche la capacità di stimolare la
produzione di IL-2 e INF-y.
I
dati raccolti confermano il valore dell'Olivello Spinoso nella
prevenzione delle infezioni virali e nella terapia antivirale
graziealla sua attività anti – NA.
“….. I farmaci
antivirali inibiscono la replicazione e la penetrazione del virus
nelle cellule dell'ospite, andando a bloccale i canali protonici
M2 o l'enzima virale neuraminidasi (NA), utilizzato dal virus
nella fase di penetrazione cellulare; tuttavia il loro utilizzo è
suggerito solo in casi di influenza con rischio di complicanze e
in caso di fallimento della profilassi vaccinale.
In merito all'immunità di tipo innato, invece,
un recente lavoro pubblicato su Science conferma quanto sia ormai
radicata, nella comunità scientifica, la convinzione che la
modulazione di specifici pattern citochinici sia l'elemento su cui
sviluppare le future strategie antivirali (Zhang, 2014). Le
citochine che più di tutte limitano la replicazione virale e
esplicano una vera e propria protezione antivirale sono
primariamente gli Interferoni (INF), la cui produzione avviene in
seguito ad una stimolazione recettore-mediata, oppure alla
produzione di altre citochine, tra cui IL-18 e IL-12; oltre agli
interferoni, TNF-a, IL-lp, IL8 e IL-6, sono importanti mediatori
della risposta immunitaria innata, in quanto contribuiscono a
reclutare le cellule immunitarie nel sito di infezione (Nicholls,
2013; Bertelli, 2008; Firestein, 2004). …...”
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Bibliografia:
Feudale M. Studio
dell'attività antiinfiammatoria ed antimicrobico di prodotti
vegetali deivati da Hippophae Rhabmnoides e da Plantago Major L. per
il controllo dellla mastite negli allevamenti biologici. Università
degli Studi di Trieste a. a. 2008-2009 - Tesi di Dottorato.
Rajasekaran D, Palombo
EA, Chia Yeo T, Lim Siok Ley D, Lee Tu C, Malherbe F, Grollo L.
Identification of traditional medicinal plant extraets with novel
anti-influenza activity. PloS One. 2013Nov27,8(ll):e79293.
Shipulina LD. A study on
the anti-viral activity and other biological properties of Hiporamin
- a new anti-viral drug from sea buckthorn leaves. In: Proceedings of
International Workshop on Seabuckthorn. 2000, New Delhi, India, p.
212-213.
Shipulina LD, Tolkachev
ON, Krepkova LV, Bortnikova VV, Shkarenkov AA. Anti-viral
antimicrobial and toxicological studies on Seabuckthorn (Hippophae
rhamnoides). In: Singh, V.
(Ed.), Seabuckthorn
(Hippophae L.): A Multipurpose Wonder Plant, vol. 2. 2005. Daya
Publishing House, New Dtfhi, India, pp. 471483.