Categoria: pronto soccorso
SATURIMETRO – PULSOSSIMETRO
Il saturimetro misura la quantità di ossigeno legato alle molecole di emoglobina in circolo nel sangue. Il valore percentuale è compreso tra 0 e 100, indicato come SpO2 (Saturazione Periferica dell'Ossigeno). L’apparecchio rileva anche la frequenza cardiaca.
L'apparecchio ha una sonda a pinza che messo ad un dito del paziente, emette una luce infrarossa e una visibile e misura la luce di ritorno dopo che ha attraversato il tessuto umano, ricavando con un algoritmo la percentuale di ossigeno legata all'emoglobina, legata alla quantità di luce assorbita.
La sonda è a contatto con l'unghia e se questa è sporca, c’è smalto o la mano è troppo fredda (vasocostrizione o shock) o callosa, il dato rilevato dall’apparecchio può essere errato, più basso di quello reale. Lo smalto si può comunque grattare o la mano può essere riscaldata.
Nei bambini si usa una sonda pediatrica (se disponibile) oppure si rileva la SpO2 dall'orecchio o da un piede.
È importantissimo lo scambio di dati con la C.O. perché le situazioni possono essere varie e difficili da interpretare: in caso di intossicazione da monossido di carbonio, questo si lega alla molecola dell'emoglobina e poiché la carbossiemogobina CO-Hb riflette il rosso come la HbO2, si effettua una rilevazione errata perché lo strumento misura valori elevati di SpO2 e quindi si considera il paziente sufficientemente ossigenato.
I soggetti anziani possono avere una saturazione “normalmente bassa” per cui bisogna cercare con attenzione i segni e sintomi di insufficienza respiratoria, non affidandosi unicamente al dato letto sul saturimetro.
Altre condizioni che possono alterare la misurazione dell’SpO2 sono:
anemia: una grave di carenza i globuli rossi e di emoglobina rende assolutamente difficile la lettura dell'ossimetro.
ipotensione (pressione bassa): la lettura diventa via via meno affidabile quando si scende sotto i 55- 60 mmHg di sistolica. (non essendoci circolazione periferica..).
pigmentazione cutanea: l' accuratezza della lettura può risultare falsamente bassa nei pazienti molto scuri di pelle. Paziente in ipotermia sotto i 35 °C si verifica una riduzione della lettura dell'apparecchio.
Movimenti del paziente: possono creare mancate letture dell'onda pulsatile che non riesce a verificarne la forma. Il modo migliore per verificare la bontà di una lettura è quello di accertarsi che la frequenza letta dall'ossimetro corrisponda a quella del monitor ECG.
Errori legati all'apparecchio
- valori strettamente affidabili di SpO2 si hanno solo per letture comprese tra 65 e 100%. Al di sotto il margine di errore può arrivare al 33% (comunque non rilevante per i soccorritori..)
- interferenza ottica da parte di altre radiazioni : luce solare viva, lampade fluorescenti. In questi casi è opportuno coprire il sensore con un materiale opaco.
- se il dito è troppo piccolo la luce filtra sui lati senza passare nei tessuti, falsando la lettura.
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La saturazione
periferica (SpO2), la frequenza cardiaca (FC) e la pressione
arteriosa (PA) sono i parametri vitali più importanti da riferire
alla centrale operativa.
I valori di SpO2
(saturazione):
100-95 valore
normale
95 -90 lieve
ipossia
< 90 grave
ipossia, somministrare ossigeno