lunedì 31 marzo 2014

“Capricorn One”

categoria: film



Capricorn One è un film del 1978 diretto da Peter Hyams che narra una cospirazione governativa che ispirata alla teoria del complotto sull'Apollo 11,secondo la quale il primo sbarco umano sulla Luna, sarebbe stata un inganno orchestrato dalla NASA.
I tre astronauti della missione, il comandante Charles Brubaker e i due ufficiali Peter Willis e John Walker, sono prelevati dalla capsula prima del lancio e trasportati in aereo in un luogo segreto, mentre il razzo viene lanciato senza di loro.
Il dottor James Kelloway, responsabile della missione, insieme ad un ramo della Nasa, ha architettato una finta missione spaziale perché è a conoscenza di un pericoloso difetto ad un componente del razzo essenziale della missione, dovuto alle "economie" dell'azienda che lo produce, che potrebbe addirittura provocare la morte degli astronauti; la messinscena è volta a proseguire il programma spaziale e togliere argomenti a chi ritiene che le ingenti risorse per le missioni spaziali debbano essere impiegate altrove.
Kelloway mette al corrente i tre astronauti del piano, inscenare un finto sbarco su Marte e delle sue motivazioni, convincendoli a collaborare con la minaccia di ritorsioni sulle loro famiglie.


La missione "prosegue" tramite una sala controllo ubicata nel deserto, che trasmette i dati registrati durante le prove e le riprese effettuate in un hangar; i segnali radio provenienti da sole 300 miglia di distanza dalla base spaziale, suscitano però le perplessità di Elliot Whitter, un tecnico della sala controllo. Egli fa presente i suoi dubbi, ricevendo solo fredde risposte; lo riferisce allora all'amico giornalista Robert Caulfield, ma subito dopo sparisce misteriosamente. Caulfield cerca di ricontattarlo, ma alla NASA negano di avere in servizio qualcuno con quel nome e il suo appartamento è abitato da una donna.
Caulfield si mette a indagare e subisce un attentato: i freni della sua auto sono manomessi. Nel frattempo gli astronauti, dopo aver messo in scena il finto sbarco sul pianeta rosso, sono ufficialmente dati sulla via del ritorno, ma si rendono conto che perché il piano funzioni alla perfezione, è stata programmata anche la loro "scomparsa" qualora ci sia un incidente, che si verifica effettivamente al rientro nell'atmosfera terrestre. L’unica soluzione a questo punto e la fuga: rubano un piccolo jet che, tuttavia, a causa della scarsa quantità di carburante, li costringe a un atterraggio di fortuna nel deserto. Per aumentare le loro probabilità di successo, decidono di proseguire a piedi in direzioni diverse, per trovare un centro abitato dove possano essere visti, smontando così la cospirazione.




Caulfield nel frattempo è arrestato con una falsa accusa di possesso di cocaina. Rilasciato sotto cauzione, versata dal capo redattore Loughlin, è da questi licenziato. Si rivolge così ad una collega ed amica, Judy Drinkwater, che gli presta dei soldi, la sua macchina e lo informa dell'esistenza di una base militare abbandonata, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa del pavimento trova una medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto Willis e Walker sono catturati.
Conscio di trovarsi finalmente sulla pista giusta, Caulfield noleggia un aereo adibito alla disinfestazione dei campi e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta superstite, salvandolo proprio mentre stava per essere catturato. Nella sequenza finale Kelloway, insieme alle mogli degli astronauti, sta assistendo a una cerimonia commemorativa presieduta dal Presidente: inaspettatamente giungono Brubaker e Caulfield, portando alla luce la cospirazione e ponendovi termine. (Wikipedia, estratto)



Il film merita di essere visto per la storia, le scenografie e la scena dell’inseguimento del biplano con cui Caulfield a trovato Brubaker.



Dal punto di vista survival è interessante la fuga nel deserto dei tre piloti, tutti ex militari addestrati alle tecniche di sopravvivenza.

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