categoria: film
Capricorn One è un film del 1978 diretto da Peter Hyams che narra una cospirazione
governativa che ispirata alla teoria del
complotto sull'Apollo 11,secondo la quale il primo sbarco umano
sulla Luna, sarebbe stata un inganno orchestrato dalla NASA.
I tre astronauti della missione,
il comandante Charles Brubaker e i due ufficiali Peter Willis e John Walker,
sono prelevati dalla capsula
prima del lancio e trasportati in aereo
in un luogo segreto, mentre il razzo viene lanciato senza di loro.
Il dottor James Kelloway,
responsabile della missione, insieme ad un ramo della Nasa, ha architettato una
finta missione spaziale perché è a conoscenza di un pericoloso difetto ad un
componente del razzo essenziale della missione, dovuto alle
"economie" dell'azienda che lo produce, che potrebbe addirittura provocare
la morte degli astronauti; la messinscena è volta a proseguire il programma spaziale
e togliere argomenti a chi ritiene che le ingenti risorse per le missioni
spaziali debbano essere impiegate altrove.
Kelloway mette al corrente i tre
astronauti del piano, inscenare un finto sbarco su Marte e delle sue
motivazioni, convincendoli a collaborare con la minaccia di ritorsioni sulle
loro famiglie.
La missione "prosegue"
tramite una sala controllo ubicata nel deserto, che trasmette i dati registrati
durante le prove e le riprese effettuate in un hangar; i segnali radio
provenienti da sole 300 miglia
di distanza dalla base spaziale, suscitano però le perplessità di Elliot
Whitter, un tecnico della sala controllo. Egli fa presente i suoi dubbi,
ricevendo solo fredde risposte; lo riferisce allora all'amico giornalista Robert
Caulfield, ma subito dopo sparisce misteriosamente. Caulfield cerca di
ricontattarlo, ma alla NASA negano di avere in servizio qualcuno con quel nome
e il suo appartamento è abitato da una donna.
Caulfield si mette a indagare e
subisce un attentato: i freni della sua auto sono manomessi. Nel frattempo gli
astronauti, dopo aver messo in scena il finto sbarco sul pianeta rosso, sono
ufficialmente dati sulla via del ritorno, ma si rendono conto che perché il
piano funzioni alla perfezione, è stata programmata anche la loro
"scomparsa" qualora ci sia un incidente, che si verifica effettivamente
al rientro nell'atmosfera terrestre. L’unica soluzione a questo punto e la
fuga: rubano un piccolo jet che, tuttavia, a causa della scarsa quantità di
carburante, li costringe a un atterraggio di fortuna nel deserto. Per aumentare le
loro probabilità di successo, decidono di proseguire a piedi in direzioni
diverse, per trovare un centro abitato dove possano essere visti, smontando
così la cospirazione.
Caulfield nel frattempo è arrestato
con una falsa accusa di possesso di cocaina. Rilasciato sotto
cauzione, versata dal capo redattore Loughlin, è da questi licenziato. Si
rivolge così ad una collega ed amica, Judy Drinkwater, che gli presta dei
soldi, la sua macchina e lo informa dell'esistenza di una base militare
abbandonata, nella quale Caulfield trova il set cinematografico utilizzato per
fingere lo sbarco su Marte. Nella terra rossa del pavimento trova una
medaglietta di Brubaker, a conferma definitiva dei suoi sospetti. Intanto
Willis e Walker sono catturati.
Conscio di trovarsi finalmente
sulla pista giusta, Caulfield noleggia un aereo adibito alla disinfestazione
dei campi e comincia a sorvolare la zona alla ricerca dell'astronauta
superstite, salvandolo proprio mentre stava per essere catturato. Nella
sequenza finale Kelloway, insieme alle mogli degli astronauti, sta assistendo a
una cerimonia commemorativa presieduta dal Presidente: inaspettatamente giungono
Brubaker e Caulfield, portando alla luce la cospirazione e ponendovi termine.
(Wikipedia, estratto)
Il film merita di essere visto per
la storia, le scenografie e la scena dell’inseguimento del biplano con cui
Caulfield a trovato Brubaker.
Dal punto di vista survival è
interessante la fuga nel deserto dei tre piloti, tutti ex militari addestrati alle tecniche di sopravvivenza.
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