categoria: armi da fuoco
Durante la caccia le armi
utilizzate nell'attività venatoria (fucili) sono esposte alle intemperie e
occorre prendere alcune precauzioni per evitare di rovinarle e rischiare anche pericolosi incidenti.
Il primo esempio, banale, è quello
del cacciatore che, sotto la pioggia, porta a tracolla il suo fucile con le
canne rivolte verso l'alto, scorge la preda, non pensa ad altro che a quella e
fa fuoco con mezzo litro di acqua nella canna; succede anche di otturare
involontariamente le canne del fucile, per esempio con del fango, magari in
seguito a uno scivolone. Due situazioni pericolose abbastanza frequenti e tali
da mettere a repentaglio l'incolumità di chi spara. Il concetto di manutenzione
quindi significa non solo pulire lo "schioppo" al rientro, ma pensare
anche a quello che facciamo, in ogni momento quando si maneggia qualsiasi arma da fuoco.
Molti fucili non sono dotati di
sicure automatiche come quella al percussore delle
pistole, quindi va da sé che
con bascula
chiusa e cartucce in camera, basta un colpo secco sul calcio o
sulla volata per fare
sparare involontariamente l'arma. In determinati casi non
serve a nulla mettere la
sicura, che nella maggior parte delle volte
blocca
solo il grilletto, ma bisogna semplicemente aprire la bascula, soprattutto
quando si percorrono tratti di terreno difficili, friabili e sdrucciolevoli.
Quando si deve riporre l’arma è bene lavarla senza però inondare i meccanismi per poi lasciarle asciugare completamente, infine una bella pennellata di olio alle bruniture, una ricca scovolata alle canne, e magari un po' di cera d'api sui legni.
Quando si deve riporre l’arma è bene lavarla senza però inondare i meccanismi per poi lasciarle asciugare completamente, infine una bella pennellata di olio alle bruniture, una ricca scovolata alle canne, e magari un po' di cera d'api sui legni.
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