Categoria: medicina, pronto soccorso
Colliri, pomate e bagni oculari
per automedicazione sono utilizzati per pulire, disinfettare, ridurre la
congestione o la secchezza dell’occhio.
I colliri e le pomate vanno
instillati nel sacco congiuntivale, lo spazio tra palpebra e parte bianca
dell'occhio, raggiungibile tenendo abbassata la palpebra inferiore; dopo la
somministrazione è utile tenere chiuse le palpebre per un paio di minuti.
Le pomate si applicano in piccole
quantità che si distribuiscono sulla superficie dell’occhio con i movimenti
delle palpebre.
I bagni oculari sono utilizzati
per irrigare il sacco congiuntivale.
I farmaci per uso oftalmico
possono irritare l'occhio quando usati in maniera prolungata o la persona è
sensibile a un suo componente.
Bisogna preservare la sterilità di
questi farmaci, ad esempio evitando di porre a contatto con l'occhio o altre
parti del corpo il flacone contenente il collirio.
I colliri multi dose “in boccetta”
sono facilmente deperibili e una volta aperti non possono essere conservati a lungo;
preferire le formulazioni monodose, anche perché prive del conservante, un
componente spesso causa di problemi.
E' utile
Bere regolarmente per facilitare
il ricambio linfatico.
Mantenere un'adeguata umidità
degli ambienti dove si vive.
In caso di secrezioni oculari,
pulire ciglia e occhi con fazzolettini disinfettanti reperibili in farmacia.
Fare molta attenzione durante la
manipolazione delle lenti a contatto: l'igiene è fondamentale. Il loro impiego
durante la giornata non deve superare le ore indicate dalla casa produttrice.
In caso di occhio irritato è bene sospendere l’uso delle lenti a contatto e
tornare a utilizzare gli occhiali con lente graduata.
Proteggere gli occhi dai raggi
solari, con occhiali da sole di buona qualità.
Congiuntivite
La congiuntiva è la membrana
trasparente che riveste la parte anteriore dell'occhio e la superficie interna
delle palpebre; quando questa membrana si infiamma (congiuntivite), questa
diviene rossa e si ispessisce, provocando bruciore, dolore, aumento di
lacrimazione e secrezioni, fastidio alla luce, mentre le palpebre appaiono
gonfie. In caso di infezione, l'arrossamento è solitamente maggiore, le
secrezioni sono più dense e giallastre e la parola passa al medico per la terapia antibiotica.
La prima terapia è un trattamento blando, con colliri disinfettanti e lenitivi o antiallergici nei casi indicati.
L'aumento della lacrimazione è un
meccanismo di difesa dell'occhio, che ha l'obiettivo di allontanare gli agenti
estranei.
Nella congiuntivite di tipo
allergico i sintomi oculari solitamente si accompagnano ad analoghe
manifestazioni a carico delle mucose nasali (oculorinite). Tra gli allergeni
più comuni vi sono i pollini e gli acari della polvere.
La comparsa, di solito improvvisa,
di una zona dell'occhio color rosso sangue, senza alcun altro sintomo (non ci sono
bruciore e dolore) è in genere dovuta alla rottura di un capillare della
congiuntiva, con conseguente emorragia sottocongiuntivale; le cause del
problema sono i "colpo d'aria", gli sfregamenti dell'occhio o la fragilità
dei vasi dell'occhio. Solitamente il rossore sparisce in poco tempo, ma per
sicurezza, è opportuno controllare la pressione arteriosa.
Decongestionanti e antistaminici
I farmaci decongestionanti ed
antistaminici curano gli stati allergici e infiammatori della congiuntiva.
I decongestionanti
simpaticomimetici (nafazolina, tetrizolina, oximetazolina) agiscono sui vasi
sanguigni producendo vasocostrizione, che riduce l'arrossamento ed il gonfiore.
Gli antistaminici agiscono
bloccando l'azione irritante dell'istamina (antazolina, clorfenamina,
feniramina e tonzilamina)
I decongestionanti sono usati da
soli o associati ad antistaminici ed antimicrobici (disinfettanti) come il benzalconio cloruro.
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