categoria: sicurezza sul mare, medicina, pronto soccorso
La vita del marinaio non è facile e
piacevole, neanche a bordo di moderne
navi ultratecnologiche.
Quando l’uomo si avventurava
inizialmente sul mare si trattava di una navigazione diurna e costiera; con
l’introduzione di cartine nautiche e i mezzi di orientarsi anche di notte, i
periodi di navigazione si sono allungati e la vita di bordo divenne più dura
per la maggiore mole di lavoro, i rischi delle navigazioni notturne e la
mancanza quasi totale di valide infrastrutture di appoggio come fari e boe.
Quando il commercio o la guerra imposero agli equipaggi di affrontare lunghe
tratte oceaniche, la situazione a bordo peggiorò notevolmente, dovendo affrontare
condizioni meteorologiche e climatiche più difficili di quelle in genere
presenti nel teatro Mediterraneo, sconosciute malattie che si scoprì dopo
essere causate da carenze vitaminiche, la mancanza di una assistenza medica e farmaci
adeguati per curare patologie contratte nei luoghi esotici dove la nave
approdava.
Oltre alle nuove malattie, il
marinaio era nei guai, anche per una patologia “minore” come un semplice mal di
denti, le complicanze di una semplice tonsillite o un attacco di appendicite. Gli
incidenti di bordo erano causa frequente di mutilazioni e lutti.
Nel 1897 l’invenzione della radiotelegrafia,
per merito di uno scienziato italiano, Guglielmo Marconi, permise ai marinai di
comunicare rapidamente con la terraferma e poterono svilupparsi i primi centri
di radio medicina, ossia assistenza medica via radio, inizialmente limitati solo
alle unità di bandiera di singole Nazioni o Compagnie di navigazione, magari
disponibili per consigli anche per le navi in transito vicino alle acque
territoriali.
In Italia, un giovane medico
siciliano stabilitosi a Roma, Guido Guida, che aveva a cuore la situazione in
cui si trovavano quelli che viaggiavano per mare, cercò di avviare un servizio
di assistenza via radio “globale” e riuscì a coinvolgere lo stesso Marconi e i principali
luminari della scienza residenti nell’area della capitale.
La prima “assistenza sanitaria via
radio” riguardò il piroscafo Perla, il 7 aprile 1935 alle ore 20.15 al largo
delle coste del Senegal, che aveva lanciato una richiesta di soccorso per un
fuochista di bordo elencando malore e sintomi; alle 20.35 venivano impartite
dai sanitari le istruzioni del caso che terminavano con la frase “informateci
domani mattina condizioni paziente”; queste iniziavano a migliorare già nella
notte per arrivare alla guarigione.
Il 16 febbraio del 1935 (anno XIII
dell’Era Fascista, come recita il documento di costituzione del CIRM stilato al
Ministero delle Comunicazioni) nasceva a Roma il Centro Internazionale Radio
Medico in grado di fornire gratuitamente la sua assistenza a qualsiasi mezzo
navale navigante, senza distinzioni di bandiera, di società armatrice o di
distanza dalla sua sede: una struttura che per la prima volta era in grado di
avere una vera operatività a livello mondiale.
Oggi il CIRM estende la sua
assistenza anche agli aeromobili, si avvale di medici consulenti che rispondono
anche a richieste particolari, che spaziano dalla neurologia all’ostetricia e
ginecologia, dall’angiologia alla reumatologia, dalla chirurgia d’urgenza
all’oftalmologia e tanti altri ancora.
Dall’alfabeto Morse dei vecchi
marconigrammi, oramai non più in uso dal 2005, la comunicazione adesso può avvenire
tramite fax, e-mail, telex satellitare o in fonia tramite telefoni satellitari.
Nel tempo le richieste di
assistenza si sono moltiplicate, da parte di navi mercantili, da crociera e da
pesca, aerei, persone in stato di necessità situato su isole, oltre a
consulenze per MEDEVAC (evacuazioni sanitarie) su territorio metropolitano.
A questo proposito, nel 2011 il
CIRM ha firmato un protocollo di intesa con il Ministero della Salute e il
Comando Generale delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera, razionalizzando,
al fine di rendere più sicure, le evacuazioni sanitarie attorno alle coste
italiane.
Oltre che assistenza diretta ai
marittimi, il CIRM si occupa anche di informazione e prevenzione, collaborando
a progetti nazionali ed internazionali:
Healthy Ship, è un progetto che
consente alle compagnie armatrici italiane che aderiscono all’iniziativa di
adempiere, collaborando con il CIRM, alle prescrizioni della sorveglianza
sanitaria, raccogliendo i dati medici dei lavoratori marittimi, monitorando
eventuali situazioni di stress, le condizioni igieniche sulle navi, le dotazioni
della farmacia di bordo.
MILIARE (Maritime High Quality
Health Care), è un progetto che coniuga fascicoli sanitari elettronici dei
potenziali utenti dei servizi del CIRM, teleformazione sanitaria e varie misure
per il telemonitoraggio a bordo.
Numerose sono anche le
pubblicazioni curate dal CIRM di primo soccorso e gestione delle emergenze
mediche.
Il manuale sul “Primo Soccorso
Elementare, Gestione delle Emergenze Mediche ed Automedicazione per i
Lavoratori del Comparto Ittico” realizzato grazie al contributo del Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Il testo sulle “Buone Pratiche in caso di Infortuni a Bordo delle Navi”, realizzato grazie al contributo del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti.
“Elementi di Primo Soccorso per il
Diporto Nautico”, realizzato su input della Capitaneria di Porto di Ancona
sotto l’egida del Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia
Costiera, che vuole porsi come interlocutore dei diportisti nautici per
guidarli su come prepararsi, anche da un punto di vista sanitario, ad un
viaggio, breve o lungo che sia, in mare e su come affrontare una eventuale
patologia o infortunio che dovesse verificarsi a bordo.
La pubblicazione “Chiamo il CIRM”
è un manuale scritto per i Comandanti delle navi e per tutti i marittimi. Lo
scopo del testo è fornire una guida in grado di rendere più semplice il
soccorso e l'assistenza medica di una persona che contrae una malattia o
subisce un infortunio durante la navigazione, lontano dai porti. Non è
assolutamente un testo di medicina, infatti, per quanto possibile, sono stati
esclusi i termini tecnici. Nell'indice non si troveranno i nomi di malattie,
non vi sono paragrafi relativi ad argomenti come "appendicite",
"polmonite", "frattura di un braccio" e via dicendo, ma
sono elencati i sintomi più comuni, come "febbre", "tosse"
o "dolore all'addome" e gli infortuni che più frequentemente si
verificano, come "traumi" od "intossicazioni".
L'esperienza del CIRM insegna che
a bordo delle navi, dove non vi è il medico, è corretto esaminare con
attenzione i sintomi di esordio della malattia (o valutare il tipo di
infortunio subito), considerare tutte le possibilità ed intervenire con
prudenza per far si che il malato (o l'infortunato) arrivi al porto di
destinazione nelle migliori condizioni possibili. Il manuale è stato così
suddiviso in brevi schede, nelle quali sono descritti i sintomi, i segni di
malattia e gli infortuni che più frequentemente accadono a bordo delle navi.
Tutte le schede sono redatte secondo uno schema prefissato, simile in tutti i
capitoli. È stata fatta questa scelta per rendere più semplice il compito di
chi consulta il manuale; in questo modo il lettore ritrova sempre la stessa
metodologia d'intervento, qualsiasi argomento debba consultare.
Nella prima parte di ogni scheda
sono formulate alcune domande per chiarire l'esordio del malessere, o il tipo
di infortunio, ciò che i medici chiamano "anamnesi" o storia della
malattia. In seguito è descritto come deve essere esaminato il malato e su
quali segni porre particolare attenzione per chiarire le condizioni e la
gravità del problema. Vi sono poi le istruzioni di primo intervento, che sono
state limitate al minimo indispensabile, sufficienti per assicurare il primo
soccorso, in attesa di un consulto con un centro radio medico.
Infine vi è un promemoria che
ricorda le informazioni più importanti da trasmettere al centro medico di
riferimento. Una breve considerazione: limitare al minimo indispensabile le
istruzioni terapeutiche è stata una scelta precisa degli autori. Il
soccorritore a bordo della nave deve agire in modo autonomo solo all'esordio
del problema, poi deve essere guidato da un medico esperto. Se il soccorritore
continuasse ad occuparsi del malato senza consultare un medico, in primo luogo
potrebbe mettere in pericolo il malato, secondo potrebbe andare incontro a
problemi medico legali ed a richieste di risarcimento danni. La richiesta di
assistenza radio medica è una tutela sia del malato, sia del soccorritore.
Nella seconda parte del manuale vi
è un capitolo riguardante le principali norme di prevenzione e profilassi delle
malattie ed un capitolo nel quale sono riportate le istruzioni per eseguire in
modo corretto alcune importanti atti diagnostici e terapeutici, per esempio
come misurare la pressione arteriosa, eseguire l'iniezione di un farmaco o la
rianimazione cardio-.respiratoria. Qui sono stati utilizzati molti disegni per
rendere più semplici le descrizioni. Infine sono state inserite due appendici:
la farmacia di bordo, sia secondo la normativa italiana, sia secondo le
indicazioni OMS-IMO ed un glossario che spiega i termini tecnici utilizzati.
Il CD Rom allegato segue
fedelmente il testo scritto ed utilizza alcune tecniche, come l'ipertesto e i
database, per rendere più semplice la consultazione e consentono di
"navigare" velocemente da un punto all'altro del manuale.
Puoi contattare il C.I.R.M.
attraverso le stazioni costiere italiane e via:
Telefono: 06-5923331/2
E-Mail: telesoccorso@cirm.it
Telefax: 06-54223045
Cellulare: 348-3984229
Web: www.cirm.it
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