Il drenaggio del pneumotorace
iperteso secondo le linee guida attuali (ATLS, PHTLS, ITLS ecc..) va effettuato
mediante decompressione con ago in 2° spazio intercostale sulla linea
emiclaveare.
Sempre maggiori evidenze indicano
comunque che il punto di drenaggio ed il metodo indicato non garantiscono in
tutte le situazioni il risultato ottimale.
Il posizionamento di un drenaggio
toracico al 5° spazio intercostale sulla linea ascellare media viene da molti
indicato come la procedura ed il posizionamento migliore per affrontare non
solo per il drenaggio del pneumotorace ma anche altre emergenze traumatiche
rapidamente evolutive.
Indications for pre-hospital
thoracostomy
Absolute indications
Traumatic arrest
Low output state of unknown
cause
Tension pneumothorax as
diagnosed by
–Hypoxia
–Hypotension
–Absent breath sounds
–Tracheal shift
|
Relative indications
Positive pressure ventilation
(PPV) + chest signs localised to a hemithorax
–Reduced air entry
–Surgical
emphysema
–Unilateral wheeze
–Bony crepitations (rib fractures)
Hypoxia or hypotension + chest
signs localised to a hemithorax
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No indication
Simple pneumothorax
Unilateral chest signs without
PPV, hypoxia or hypotension
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La toracostomia sembra essere
gravata da minor numero di complicanze e, se praticata a livello del 5° spazio
intercotale, garantisce una maggiore efficacia ed una minore possibilità di
danneggiare strutture vitali.
La possibilità d’inserire un
drenaggio di discrete dimensioni (16/14 Fr) garantisce inoltre contro il
kinking della cannula che di solito è usata per la decompressione con ago.
La tecnica toracostomica deve
essere compatibile con la posizione del paziente (supino ed immobilizzato su
asse spinale) con l’ambiente in cui si lavora (che sia in mezzo ad una strada o
nella stanza d’emergenza del DEA) e non deve ritardare o essere incompatibile
con le manovre rianimatorie.
Deve quindi essere il più rapida
possibile ed adattabile a setting e gradi d’esperienza diversi.
In questo video il metodo che
prevede una piccola incisione del torace e dei piani sotocutanei col bisturi,
la dissezione dei piani muscolari e della pleura parietale con utilizzo
di un piccolo Klemmer e del dito, in modo rapido ed efficace.
Questa tecnica facilmente e
rapidamente attuabile in tutti i setting e relativamente semplice da acquisire,
potrebbe essere quella più indicata in ambiente ostile od in situazioni d’urgenza.
E’ inoltre descritta e praticata
in molti sistemi di elisoccorso, l’utilizzo della tecnica toracostomica
semplice per pazienti che sono intubati e ventilati a pressione positiva o in
arresto cardiaco post-trauma.
Essa prevede l’apertura del torace
(con tecnica simile alla precedente) ma senza l’inserzione del tubo di
drenaggio. La stomia viene quindi lasciata aperta o in alcuni casi chiusa con
un bendaggio aperto su un lato. E’ inoltre possibile inserire, attraverso
la stessa incisione, un tubo di drenaggio in caso di presenza di emotorace
massivo.
Al posto di un drenaggio toracico
classico può essere in ogni caso utilizzato un tubo orotracheale del 7
passato con tecnica di Seldinger sul Bougie precedentemente inserito nella
ferita toracostomica. Per il suo fissaggio verrà quindi utilizzato il
gonfiaggio della cuffia del tubo stesso oltre al classico fissaggio esterno con
punti di sutura. Può essere collegata alla ua estremità una valvola di
Heimlich.
Non tutti sono d’accordo con l’utilizzo
della tecnica toracostomica in urgenza, e prediligono ad essa la decompressione
con ago.
In particolare ne contestano la
velocità d’esecuzione in urgenza, garantita solo da operatori estrememente
esperti, e la relativa assenza di complicanze.
Consigliano quindi l’approccio con
ago, di dimensioni adeguate, in posizione emiclaveare che viene indicata come
una metodica sicuramente più rapida ed adeguata a tutti gli operatori in
situazioni critiche.
Bottom line:
Hai un paziente politraumatizzato
con segni di trauma toracico e clinica dubbia, che si sta rapidamente
deteriorando dal punto di vista emodinamico. Inserisci un agocannula del 14 in
2° spazio intercostale sull’emiclaveare senza evidente fuoriuscita di aria. Le
condizioni peggiorano ulteriormente.
Sei sicuro di aver fatto la
manovra più adatta per risolvere la sospetta causa che sta precipitando lo
stato del paziente?
La puntura in 2° spazio
intercostale non garantisce sempre il drenaggio.
L’utilizzo di un angiocatetere
vista la ridotta lunghezza non garantisce il raggiungimento della pleura.
Se preferisci la decompressione
con ago utilzza un catetere specifico la cui lunghezza garantisca il
raggiungimento della pleura e la cui struttura eviti il kinking della cannula
L’utilizzo di una tecnica
toracostomica in 5° spazio intercostale sull’ascellare media garantisce maggior
percentuale di successo.
L’inserzione di un drenaggio
toracico attraverso la stomia garantisce il raggiungimento dello spazio pleurico.
La tecnica che sia semplice, con
drenaggio classico o mediante utilizzo di tubo orotracheale è sicuramente
applicabile in urgenza ed in tutti i setting dell’emergenza sanitaria.
Infine una considerazione
personale: se ho un paziente gravemente instabile per un trauma toracico, o in
ACR post trauma da rianimare, il mio primo pensiero è per un approccio
toracostomico in ascellare media sul 4/5 spazio intercostale con tecnica
semplice.
Mi da la certezza di entrare nello
spazio pleurico, è rapido, ed ho sempre la possibilità attraverso la stessa
stomia di inserire un drenaggio in caso di presenza di emotorace massivo.
Attenzione: il video contiene immagini cruente.
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