categoria: montagna
L'avventura di Felice Benuzzi
Nel corso della seconda guerra
mondiale il triestino Felice Benuzzi fu fatto prigioniero dagli inglesi ad
Addis Abeba e internato nel 1943 nel Campo 354 di Nanyuki, che è proprio al
centro del Kenya, a due passi da Monte Kenya, la vetta più alta del Paese (5.199
metri) e la seconda più alta del continente dopo il Kilimangiaro.
Benucci, appassionato di
alpinismo, decise di intraprendere la scalata della vetta, al costo di evadere
dal campo di prigionia.
Le poche informazioni che aveva provenivano
da un libro sulla flora e la fauna della zona dove aveva trovato un breve
resoconto della salita di un ufficiale inglese e un disegno del monte trovato
sull'etichetta di una scatola di carne. Con un binocolo scrutò a lungo il
versante nord-nord-ovest, e ne tracciò uno schizzo. All’impresa aderirono altri
due prigionieri italiani, l’alpinista Giovanni Balletto ed Enzo Barsotti, privo
di esperienza in montagna, ma dotato di un fisico robusto e resistente.
I tre prigionieri si allenarono
facendo parecchia ginnastica e fabbricarono (o barattarono a suon di sigarette)
rudimentali ramponi, piccozze e ghette con materiale di scarto trovato al
campo, facendosi aiutare da un fabbro.
Nel febbraio del ’43 i tre
fuggirono dal campo, lasciando un biglietto in cui spiegavano le loro
intenzioni e la promessa di riconsegnarsi dopo l’impresa. Prolungare la fuga e
tentare di arrivare alla libertà era d'altronde impossibile perché il paese
neutrale più vicino era il Mozambico che distava più di mille chilometri.
Dopo una avventurosa marcia attraverso foreste, paludi e brughiere,
i tre arrivarono fino alle pendici della montagna e attrezzarono un “campo
base” dove dovettero lasciare Barsotti, stremato dal viaggio.
Felice e Giovanni tentarono
"l'assalto alla vetta", ma furono fermati da un violento temporale,
costringendoli a rivolgere i loro sforzi alla seconda cima più alta, Punta
Lenana (4985 metri). Dopo aver piantato il tricolore e lasciato un messaggio in
una bottiglia su questa vetta, i due si riunirono ad Enzo e, insieme, fecero
ritorno a Nanyuki dove si consegnarono agli inglesi e trascorsero alcuni giorni
di cella di rigore per l’evasione.
L’amministrazione inglese si
complimentò ufficialmente con loro per quella grande impresa sportiva e la notizia si diffuse e arrivò anche in Italia.
Agli inglesi toccò anche
organizzare una spedizione per togliere la bandiera italiana da Punta Lenana,
dove aveva orgogliosamente sventolato per alcuni giorni.
Questa incredibile avventura venne
successivamente raccontata da Benuzzi nel 1946 in
inglese, col titolo “No Picnic on Mount Kenya” e poi scritta in italiano e
pubblicata nel 1947 col titolo di "Fuga sul Kenya".
Il libro fu tradotto in numerose
lingue e divenne un autentico best seller; dal libro sono state prodotte una
fiction e un film negli Stati Uniti.