categoria: farmacologia
Mal di gola da raffreddamento
Le
temperature rigide non sono, ovviamente, la vera causa ma solo un
fattore predisponente perché l'aria fredda e secca:
- diminuisce le resistenze immunitarie della mucosa delle vie aeree riducendo l’afflusso di sangue alle mucose di gola, naso e trachea ed asciugando il sottile velo liquido che le umidifica
- favorisce lo sviluppo dei virus responsabili della larga maggioranza dei casi di mal di gola
- aggrava l'infiammazione delle mucose
Fattori
predisponenti
- Quando si ha il naso chiuso si respira attraverso la bocca e questo porta ad una irritazione delle prime vie aeree che vengono a diretto contatto con l’aria secca o fredda, senza essere preventivamente umidificata e riscaldata dal passaggio dell'aria attraverso il naso.
- I soggetti che bevono poco hanno le mucose disidratate, quindi più soggette all'infiammazione; a livello bronchiale la disidratazione comporta la presenza di secrezioni dense, che favoriscono l'insorgenza di una tosse insistente e irritante anche per la gola.
Causa
del mal di gola
Esiste
una chiara stagionalità nella circolazione dei virus che sono più
frequentemente responsabili di infezioni delle prime vie aeree: virus
respiratorio sinciziale, virus influenzali e parainfluenzali,
adenovirus, rinovirus e coronavirus sono i più frequenti agenti
eziologici. Più raramente queste infezioni sono sostenute da
batteri.
differenza tra gola colpita da infezione batterica e virale |
Terapia
antibiotica
L’abitudine,
purtroppo diffusa, di assumere antibiotici alla prima comparsa dei
sintomi del mal di gola è assolutamente sconsigliabile perché
nella larga maggioranza dei casi il mal di gola è dovuto ad
un’infezione da parte di virus che non sono sensibili agli
antibiotici.
L’uso
di antibiotici non solo non agevola la risoluzione del quadro clinico
ma facilita la diffusione del fenomeno della resistenza dei batteri
agli antibiotici.
Il
fenomeno della resistenza dei batteri agli antibiotici sta
pericolosamente riducendo l’armamentario terapeutico per combattere
le infezioni batteriche.
Secondo
i risultati di una recente indagine condotta a livello comunitario
sulla resistenza dei microbi agli antibiotici circa la metà dei
cittadini comunitari (49%) crede ancora, sbagliando, che gli
antibiotici possano essere usati per trattare i virus, mentre circa
il 41% fa lo stesso errore per quanto riguarda raffreddore ed
influenza. Quest’ultima, in particolare, rimane uno dei motivi più
comunemente citati per l'assunzione di antibiotici.
La
terapia antibiotica va riservata ai casi in cui una responsabilità
batterica sia dimostrata (ad esempio con un tampone tonsillare) o
presunta (ad esempio in caso di persistenza della sintomatologia per
più di tre giorni) e comunque sempre su indicazione del medico che
valuterà di volta in volta la terapia più adeguata.
Una
volta che è stata stabilita la necessità di un trattamento
antibiotico, è fondamentale che il ciclo terapeutico sia portato
a termine per evitare che una incompleta bonifica del focolaio
infettivo possa indurre poi le tanto sgradite “ricadute” e,
soprattutto, possa favorire la comparsa del temutissimo fenomeno
della resistenza dei batteri alla terapia antibiotica.
La
terapia topica
Gli
antisettici locali sono molto efficaci nel favorire la risoluzione
della sintomatologia perché creano localmente le condizioni
inospitali per i microrganismi causa del mal di gola impedendone o
rallentandone lo sviluppo. Gli antisettici locali sono applicati
sulle mucose impiegando pastiglie da sciogliere in bocca, spray o
collutori.
Se
i sintomi sono più intensi è indicato l’uso di antinfiammatori
locali (nelle stesse forme farmaceutiche degli antisettici) che
svolgono un’azione analgesica e antinfiammatoria mirata alle mucose
del cavo orale e delle vie aeree superiori.
Tra
i diversi prodotti disponibili il flurbiprofene si è dimostrato
particolarmente efficace con un effetto analgesico che compare già
dopo 15 minuti dalla somministrazione e permane per ore.
Rimedi della "nonna" e terapia topica farmacologica possono convivere |
I rimedi della "nonna"
catarro, mal di gola? Latte caldo con miele, e il sollievo è immediato. Quante volte, da piccoli, mamme e nonne ci hanno curato con questo delizioso rimedio, capace, oltre che di alleviare il dolore alla gola e inibire gli attacchi di tosse, di indurre un sonno dolce come la bevanda?
Sicuramente il "mito" del potere calmante del latte del miele su tosse, laringiti, tracheiti, bronchiti e qualunque affezione della gola è stato un po' ridimensionato a causa dell'aumento delle intolleranze, soprattutto alle proteine del latte e al lattosio. Eppure si continua a preferire questo rimedio naturale ai vari sciroppi e mucolitici. Chiediamoci come mai.
La risposta è che, effettivamente, funziona! E ne abbiamo anche le prove scientifiche. Infatti i ricercatori israeliani dell'Università di Tel Aviv si sono presi la briga di testare l'efficacia sedativa (sulla tosse), e antinfiammatoria del miele usando cavie umane, ovvero bambini (ben 3mila) dell'età media di circa 2 anni e mezzo, tutti afflitti dalla tosse.
Il campione è stato diviso in due gruppi: ad uno è stato somministrato un cucchiaino di miele (10 grammi) di diverso tipo mezzora prima di andare a dormire, all'altro un altro prodotto diverso dal miele. A fine sperimentazione è emerso che i bimbi che avevano assunto il miele avevano avuto un netto miglioramento dei sintomi rispetto agli altri.
Il miele, infatti, è ricchissimo di sostanze antiossidanti che contribuiscono a controllare e ridurre le classiche infezioni da raffreddamento. Inoltre, la sua consistenza vischiosa e il gusto dolce inducono la salivazione e aiutano la fluidificazione del catarro. Ecco spiegato perché anche molti prodotti contro la tosse inseriscono il miele tra i principi attivi con proprietà sedative e mucolitiche.
Il latte caldo, poi, ha a sua volta un'azione calmante che potenzia quella del miele. Questo squisito e salutare connubio è da sconsigliare solo in caso di intolleranza o allergia al latte, ma si può sostituire egregiamente quest'ultimo con un infuso alla camomilla o con un'altra tisana sempre con effetto rilassante e calmante sulle affezioni alle vie aeree. Attenzione anche a chi soffra di diabete, perchè il miele ha un altissimo indice glicemico.