categoria: alimentazione, dieta mediterranea, pesce, farmacologia
L'olio della fauna marina riduce l'incidenza delle malattie coronariche
L'effetto
positivo dei grassi polinsaturi sul sistema cardiovascolare è stato
notato per la prima volta nelle popolazioni della Groenlandia la cui
alimentazione è particolarmente ricca di grassi di origine ittica e
dove l'incidenza di patologie coronariche è piuttosto bassa, ben
inferiore a quella riscontrata nei paesi occidentali.
L'acido
elcosapentaenoico (Epa) e l'acido docosaesaenoico (Dha), due acidi
grassi polinsaturi ricavati dagli oli di pesce, riducono del 21 per
cento il rischio di decesso nelle persone già colpite da infarto e
abbattono del 45 per cento il numero delle morti improvvise. È il
risultato dello stusio «Gissi - prevenzione», condotto dall'Anteo,
l'Associazione dei cardiologi ospedalieri, iniziato nell'ottobre
1993 e conclusosi nel dicembre del 1998. Il Gissi
(Gruppo italiano per lo studio della sopravvivenza nell'infarto) ha
coinvolto per più di cinque anni 172 centri di cardiologia sparsi in
tutta Italia, oltre 500 cardiologi e ben 11.324 persone colpite da
infarto da meno di tre mesi, soggetti che statisticamente, nei 12
mesi che seguono le dimissioni dall'ospedale, hanno una mortalità
pari a 8-10%.
I
pazienti arruolati dallo studio sono stati suddivisi in 4 gruppi:
- 2.836 hanno assunto il farmaco N-3, che contiene Epa e Dha
- 2.830 sono stati trattati con la vitamina E
- 2.830 hanno ricevuto Epa-Dha e vitamina E
- 2.828, il gruppo di controllo, ha seguito la classica dieta mediterranea ricca di acidi grassi polinsaturi
Tutti
i soggetti arruolati nello studio hanno usufruito della migliore
terapia farmacologica disponibile (beta-bloccanti, Ace-inibitori
ecc.).
Il
primo gruppo, quello costituito dai pazienti trattati per almeno tre
anni e mezzo con gli acidi contenuti negli oli di pesce alla dose di
un grammo al giorno, hanno beneficiato di una riduzione della
mortalità pari al 21% rispetto al gruppo di controllo; il terzo
gruppo ha registrato una riduzione del 20%.
Il
secondo gruppo, quello che ha assunto l'alfatocoferolo - la vitamina
E - assunto in monoterapia non ha dato risultati statisticamente
significativi.
Gli
acidi grassi polinsaturi naturali Epa e Dha rappresentano una
parte fondamentale dei fosfolipidi delle membrane citoplasmatiche
delle cellule del sangue e di quelle della parete vascolare, e
possono influenzare le caratteristiche e la funzionalità di
questi elementi.
Epa e Dha possono
sostituirsi all'acido arachidonico delle membrane cellulari e
modulare la reattività delle piastrine, dei leucociti e delle
cellule dell'endotelio. Sono inoltre coinvolti nell'inibizione
dell'aggregazione piastrinica, nella riduzione dei trigliceridi e
del fibrinogeno e lo sviluppo degli ateromi, le formazioni tipiche
dell'aterosclerosi.
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il cucchiaio di olio di fegato di merluzzo |