categoria: armi da fuoco, autodifesa e caccia
Le
armi da sopravvivenza
Una
situazione di sopravvivenza durante un evento improvviso e di vaste
dimensioni - nucleare, bellico, una inondazione tipo quella accaduta
negli Stati Uniti (uragano Katrina) o una pandemia incontrollabile, è
ben diversa da quella ipotizzabile durante un evento di portata
minore e controllabile, con aiuti rapidamente portati in loco dalle
zone vicine non colpite e un efficace sistema di controllo della
legalità garantito dalle FFOO/FFAA.
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pandemia del 1918 |
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New Orleans dopo Katrina |
Durante un evento calamitoso,
sono moltissime le variabili da prendere in considerazione:
lo
scenario socio politico
l'ambiente
e il clima che si deve affrontare
il
peso trasportabile e il materiale a disposizione
la
possibilità di cooperazione con altre persone e formare un gruppo
o, viceversa, la necessità di rimanere nascosti da persone ostili.
Nei
casi più complessi, dove l'anarchia perdura a lungo e gli aiuti non
arrivano o mai arriveranno può essere necessario disporre di armi
cui affidare la propria sopravvivenza. D'altra parte, un
sopravvissuto che pensa di poter affrontare tutto e tutti con un'arma
da fuoco, troverà alla fine sempre un avversario più forte e
numeroso in grado di spazzarlo via per impossessarsi dei suoi
averi, per cui la scelta di tenere un basso profilo, nascondersi o
dirigersi verso luoghi isolati, non è sbagliata.
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attacco terroristico con armi batteriologiche |
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istruzioni in caso di conflitto nucleare |
Un
revolver od una semi automatica di medio calibro (38/357mg – 9mm)
dovrebbe costituire il primo livello di deterrrenza, in grado di dare
un buon motivo di starvi a debita distanza a chi vi sta cercando con
cattive intenzioni; la richiesta di una maggiore portabilità e
occultabilità può indirizzare anche ad armi di calibro più
piccolo, come la Beretta Pico o la Glock 42 in calibro 380 ACP o un
revolver con canna da 2", ma tutte hanno una pecca nel ristretto
numero di colpi di pronto impiego, in genere 6, contro i possibili
12/15 di una semiautomatica.
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revolver S&W 686 357 Mag |
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Beretta serie 92 |
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pistole Glock |
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Beretta Pico 380 ACP |
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Glock 42 380 ACP |
Il
secondo “livello” di difesa può essere rappresentato da un'arma lunga a
canna liscia, grazie alla varietà di munizionamento che si può usare, dai
piccoli ai medi pallini per cacciagione, ai pallettoni "00"
o palla asciutta per difesa; sarebbe utile poter disporre anche di
una moderna arma a canna rigata di calibro diffuso di tipo militare, ma anche un economico fucile ex-ordinanza può non sfigurare.
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Remington 870 cal. 12 |
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Beretta ARX 100 e 160 |
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Ruger Mini 14 |
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Mosin Nagant 91/30 |
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Enfield n°4 |
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Garand M1 |
Recentemente
il mercato ha riscoperto a scopo di sopravvivenza l'utilità del
sovrapposto con una canna liscia e una rigata, tipo l'M-6 survival
gun a disposizione dei piloti americani della seconda guerra
mondiale, dotata adesso di una serie di canne/adattatori per poter
sparare numerosi calibri: l'X – caliber della italiana Chiappa.
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M6 survival gun |
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X caliber Chiappa multicalibro |
Per
la piccola caccia anche le armi ad aria compressa di adeguata potenza
possono risultare utili, perchè permettono di portare a casa in
maniera discreta pranzo e cena, senza allertare un eventuale
malintenzionato, inoltre il peso delle loro “munizioni” è
irrisorio.
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Norconia B3-XS fucile aria compressa |
Nello
zaino di un sopravvissuto oltre agli indispensabili coltello e ascia,
possono trovare posto anche armi “arcaiche”, ma non per questo
inutili: una fionda, una lancia o un buon bastone, un arco o una
balestra.
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