categoria: farmacologia, fitoterapia
Un estratto da uno studio condotto da ricercatori italiani sull'utilizzo della propoli nel trattamento delle infezioni da Helicobacter Pylori
L'introduzione
della propoli a fianco del protocollo farmacologico convenzionali nel
trattamento delle infezioni da Helicobacter Pylori ne migliora
l'efficacia, riduce il rischio di recidive e diminuisce gli effetti
collaterali degli antibiotici con ripercussioni positive nella vita
del paziente trattato. Di seguito un estratto da uno studio
pubblicato da ricercatori italiani che mette in risalto l'importanza
della propoli anche nei confronti di patologie importanti, come
quelle derivanti dall'infezione da Helicobacter pylori.
ATTIVITÀ
ANTIBATTERICA DELLA PROPOLI E SINERGIA CON GLI ANTIBIOTICI DI I E II
LINEA UTILIZZATI NEL TRATTAMENTO DELLE INFEZIONI DA HELICOBACTER
PYLORI
Lucia
Montini1, Valeria Tilli2,3, Natale Figura4,
Elisabetta Miraldi3, Daniela Giachetti3, Marco
Biagi3.
1Department
Plant Environmental Science, Sectionfor Plant Biochemistry,
Copenhagen University.
2Department
of Micro and Nanotechnology, Bioanalytics group, Technical University
of Denmark.
3Dipartimento
di Scienze Fisiche, della Terra e dell'Ambiente, U. O. Biologia
Farmaceutica, Siena, Università degli Studi di Siena.
4Dipartimento
di Medicina Interna, Divisione di Gastroenterologia, Università
degli Studi di Siena.
Helicobacter
pylori (HP) è un batterio che colonizza le mucose dello stomaco di
circa la metà della popolazione mondiale e si ritiene fattore
eziopatogenetico delle più gravi patologie gastriche ed
extragastriche. L'importanza dell'infezione da Helicobacter pylori e
il quadro sintomo patologico con essa connessi, impongono di porre
l'attenzione su quei motivi che comportano l'insuccesso terapeutico,
spesso non inferiore al 20% dei casi.
A
differenza degli altri batteri, l'Helicobacter pylori riesce a
sopravvivere nell'ambiente acido dello stomaco e aderendo alla mucosa
gastrica, la danneggia provocando un innesco infiammatorio che può
evolvere in gastrite, ulcera, ma anche linfoma e carcinoma gastrico.
Sono
previsti nella terapia detta "di prima linea" un inibitore
di pompa protinica (PPI) e l'uso di antibiotici (claritromicina,
amoxicillina, levofloxacina o metronidazolo). Nel caso in cui invece
non sia avvenuta l'eradicazione del batterio la seconda scelta
terapeutica (terapia detta "di seconda linea") prevede
trattamento triplice con PPI, amoxicillina o tetraciclina e
metronidazolo.
II
trattamento è destinato a protrarsi per una o due settimane nel caso
di una eradicazione avvenuta con successo e dalle tre alle quattro
nel caso in cui si presentino recidive. Il protrarsi della patologia
e della terapia antibiotica porta molto spesso il paziente ad uno
stato di debilitazione e squilibrio intestinale.
Il
fenomeno della resistenza batterica, in continua crescita, è
principalmente la conseguenza dell'indiscriminato uso di antibiotici
per differenti infezioni, tra cui proprio i tentativi di eradicare lo
stesso Helicobacter. Queste problematiche, insieme all'importanza
epidemiologica dell'infezione da Helicobacter pylori, hanno spinto la
ricerca farmaceutica ad occuparsi di individuare farmaci sempre più
specifici e principi attivi in grado di agire sui diversi meccanismi
d'azione della complessa patogenesi che HP comporta. La ricerca si è
allargata anche alla fitoterapia e la sperimentazione con la propoli
ha dato risultati interessanti.
Questo
prodotto apistico possiede tutte le caratteristiche specifiche per
l'attività anti-HP: una composizione chimica con un alto contenuto
in flavonoidi, una dimostrata attività antibatterica ed
antiossidante, sicurezza di utilizzo l'incapacità dei patogeni di
sviluppare resistenza nei suoi confronti.
Questo
studio ha sperimentalmente dimostrato che un prodotto standardizzato
a base di propoli può svolgere un ruolo importante e fornire un
contributo non secondario nelle patologie sviluppatesi a causa del
batterio. Sono stati confrontate diverse preparazioni presenti sul
mercati e utilizzare un prodotto innovativo a base di propoli,
Propolfenol®, un fitocomplesso integrale e sinergizzato di Propoli
europea certificata, titolata al 50% in polifenoli totali. Sono stati
valutati aspetti come la cinetica battericida, l'influenza della
concentrazione batterica e la sua possibile sinergia ottenuta con gli
antibiotici convenzionali utilizzati per le infezioni da Helicobacter
pylori in Europa: claritromicina, amoxicillina, tetraciclina,
levofloxacina e metronidazolo.
La
valutazione dei ceppi di HP a diversa virulenza ha evidenziato che le
resistenze batteriche sono superate dall'utilizzo del fitocomplesso
della propoli, dimostrando che questo prodotto apistico possa essere
utilizzato come utile complemento terapeutico alla terapia
convenzionale eradicante di prima e seconda linea sia su ceppi
resistenti alla claritromicina che al metronidazolo.
Le
preparazioni più ricche in polifenoli e flavonoidi hanno evidenziato
una maggiore attività antibatterica. La concentrazione minima
inibente (MIC) e la concentrazione minima battericida (MBC) di
Propolfenol® risultano identiche per tutti i ceppi testati,
indipendentemente dalla resistenza a claritromicina o metronidazolo e
dall'espressione di fattori di virulenza del batterio (VacAe CagA).
La
propoli inoltre ha un importante ruolo nella protezione gastrica,
come l'attività antinfiammatoria e l'attività antiossidante,
fondamentale considerando la completa deplezione degli antiossidanti
endogeni a livello gastrico in seguito all'infezione.
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