categoria: fai da te, preparazione del sapone
Preparazione
del sapone
Un
vecchio testo di Farmacopea, la VI del 1940, riporta la formula di un
sapone medicinale (sapone veneto o amigdalino) a base di olio di
mandorla. Poiché l'indice di saponificazione di quest'olio (190-195)
è praticamente uguale a quello dell'olio d'oliva (186-196), è
possibile fare una sostituizione senza incidere sul risultato finale.
La
formula è la seguente:
Olio
di oliva p. 100
Soluzione
di sodio idrossido (30%) p. 50
Etanolo
96% p. 30
Si
mettono in becher l'olio, la soluzione di sodio idrossido (ottenuta
sciogliendo 30 g di NaOH in acqua depurata sino a 100 ml) e l'alcool
e si lascia stare il miscuglio per 12 ore, agitando di tanto in
tanto. Quindi si scalda su bagnomaria (b.m.) bollente mescolando
finché una piccola quantità di prodotto (di consistenza pastosa),
posto in acqua calda alla stessa temperatura del b.m., si sciolga
completamente.
Continuando
il riscaldamento, si aggiungono piccole quantità di acqua bollente,
finché il miscuglio diventa pressoché liquido; l'aggiunta di acqua
totale dovrebbe alla fine corrispondere a un volume circa doppio del
miscuglio di partenza. A questo punto si toglie dal b.m., si profuma
a piacere con qualche goccia di essenza (citronella, lavanda) e si
aggiunge una soluzione ottenuta sciogliendo 25 g di cloruro di sodio
in 75 g di acqua.
Durante
la fase di raffreddamento il sapone viene a galla sotto forma di
scaglie, che vanno raccolte con un colino, lavate a più riprese
rapidamente con poca acqua calda e spremute sino a formare una massa
compatta, ma plasmabile che, posta in forme di legno foderate di
carta bianca, si lasciano seccare sino a che si ottiene un sapone
leggero, duro e di consistenza tale da poter essere tagliato nella
forma desiderata. E' consigliato lasciare il sapone all'aria per
qualche altro giorno prima di tagliarlo in porzioni di circa 100
grammi.
Una
formula alternativa utilizza l'olio di cocco:
Olio
di oliva p. 9
Olio
di cocco p. 4,5
Soluzione
di potassio idrossido (40%)* p. 7
Acqua
depurata p. 2
Etanolo
96% p. 1
Essenze q.b.
Si
mettendo i vari componenti in becher lasciando a lungo su b.m. a
45°C, agitando di tanto in tanto. Terminata la fase di
saponificazione si lascia seccare a riposo per alcune ore e si
trasferisce la massa pastosa ottenuta in forme di legno operando come
descritto in precedenza. Si ottiene un sapone di buona consistenza,
anche se meno "duro" di quello descritto in precedenza.
I
processi chimici durante il processo di preparazione del sapone
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Chimicamente
i saponi sono sali alcalini di acidi grassi, costituiti da una
base forte (soda o potassa caustica) e da un acido debole. Il
sapone fatto in casa si ottiene trattando un grasso (trigliceride)
contenuto negli oli e nei burri, sotto forma di esteri della
glicerina, con soda caustica (NaOH) o potassa caustica (KOH),
secondo la seguente reazione:
Il
grasso è completamente idrolizzato a caldo con soda caustica; in
seguito si aggiunge sale (NaCl) per aiutare la separazione del
sapone (aumentando la forza ionica degli elettroliti in soluzione
si diminuisce la “concentrazione attiva”).
Dal
liquido si potrebbe recuperare per distillazione il glicerolo, che
trova largo uso come umidificatore per vari usi (es. cosmetici; le
proprietà umidificanti sono dovute ai gruppi ossidrilici che si
legano con legami di idrogeno all’acqua e ne prevengono
l’evaporazione). Il sapone è infine purificato con acqua
bollente per estrarre i residui di base, alcoli, sale e glicerolo,
trattato con additivi (coloranti, profumi), e infine rifuso e
lavorato in appropriati stampi.
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Come
funziona il sapone
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I
saponi sono di solito sali di sodio di acidi carbossilici a lunga
catena. In termini più semplici una molecola di sapone è
piuttosto lunga e da un lato si attacca molto bene all’acqua
mentre dall’altro si attacca molto bene alle sostanze grasse;
grazie al fatto che è lunga riesce a separare i grassi dall’acqua
e quindi ad emulsionare lo sporco e a rimuoverlo:
(estremità
che si attacca ai grassi) CH3-(CH2)n-COONa+: (estremità
idrosolubile)
In
acqua le molecole di sapone si attaccano allo sporco circondandolo
e permettendo la sua rimozione.
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Struttura
di una micella, una struttura similcellulare formata
dall'aggregazione di molecole di sapone (come il sodio stearato).
L'esterno della micella è idrofilico (affine all'acqua) l'interno è
idrofobico (affine all'olio).
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sezione della micella |
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