martedì 20 marzo 2018

Quando sospettare un'intossicazione da piante

categoria: intossicazione da piante, pronto soccorso

Quando sospettare un'intossicazione da piante


La diagnosi di intossicazione da veleni vegetali si basa fondamentalmente su anamnesi*, riconoscimento botanico, quadro clinico ed esami di laboratorio.
L'anamnesi non è sempre facile da raccogliere soprattutto quando sono coinvolti bambini, inoltre spesso è difficile riconoscere la pianta ingerita e stabilire se si tratta di un vegetale potenzialmente tossico.
L'identificazione della pianta è fondamentale nella valutazione del trattamento del paziente. A volte il nome della pianta è riferito dai testimoni, ma se non esperti, è possibile un loro errore di identificazione, inoltre il nome da loro riferito è diverso da quello botanico e spesso varia da regione a regione, quindi solo la disponibilità della pianta o una parte di questa permette il suo riconoscimento botanico da parte di un esperto.
Una volta individuata la pianta ingerita, occorre valutare se, per dose assunta e variabili legate all'assunzione, essa possa essere causa di intossicazione, in tal caso il paziente viene tenuto in osservazione e sottoposto ai trattamenti previsti.
Mancando l’identificazione certa della pianta, la diagnosi può essere fatta solo sulla base della sintomatologia presentata anche perché la ricerca di principi attivi nei liquidi biologici del paziente è possibile solo per alcune sostanze comunemente utilizzate in medicina (alcaloidi tropanici, digitale, colchicina).





Primi provvedimenti da adottare
Se il contatto cutaneo con una pianta induce localmente prurito o bruciore, si posiziona la zona interessata sotto l'acqua corrente tiepida per alcuni minuti per rimuovere da essa la sostanza responsabile dei sintomi. In caso di persistenza dei disturbi è bene rivolgersi al medico o allo specialista del Centro Antiveleni.
La comparsa dei sintomi in caso di ingestione di bacche o foglie potenzialmente tossiche può non essere immediata a causa della scarsa capacità del succo gastrico di digerire rapidamente molti vegetali, quindi il benessere nel soggetto nelle prime ore non può escludere un aggravamento successivo del quadro. In caso di ingestione di un vegetale sospetto è ancora più importante un suo riconoscimento , per dare modo al medico di impostare tempestivamente una decontaminazione gastro-enterica (es. lavanda gastrica, somministrazione di carbone vegetale attivato), attuare terapie più appropriate per prevenire problemi maggiori o permettere la somministrazione di un eventuale antidoto, quando disponibile. Il sanitario deve cercare di acquisire il maggior numero possibile di informazioni: età dell'intossicato, sintomi, tempo trascorso dall'ingestione, presenza di vomito, nome della pianta o dati per la sua identificazione, parte della pianta ingerita e quantità.
Qualora sia impossibile contattare immediatamente un medico, tranquillizzare l'intossicato ed evitare di somministrare latte od altri rimedi casalinghi o indurre il vomito, onde evitare un aggravamento delle condizioni del paziente.


*L'anamnesi, in medicina, è la raccolta dalla voce diretta del paziente e/o dei suoi familiari (per esempio i genitori nel caso di un lattante o di un bambino), di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono aiutare il medico/ infermiere a indirizzarsi verso una diagnosi di una certa patologia.


domenica 18 marzo 2018

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