categoria: intossicazione da piante, pronto soccorso
Quando sospettare un'intossicazione da piante
La
diagnosi di intossicazione da veleni vegetali si basa
fondamentalmente su anamnesi*, riconoscimento botanico, quadro clinico
ed esami di laboratorio.
L'anamnesi
non è sempre facile da raccogliere soprattutto quando sono coinvolti
bambini, inoltre spesso è difficile riconoscere la pianta ingerita e
stabilire se si tratta di un vegetale potenzialmente tossico.
L'identificazione
della pianta è fondamentale nella valutazione del trattamento del
paziente. A volte il nome della pianta è riferito dai testimoni, ma
se non esperti, è possibile un loro errore di identificazione,
inoltre il nome da loro riferito è diverso da quello botanico e
spesso varia da regione a regione, quindi solo la disponibilità
della pianta o una parte di questa permette il suo riconoscimento
botanico da parte di un esperto.
Una
volta individuata la pianta ingerita, occorre valutare se, per dose
assunta e variabili legate all'assunzione, essa possa essere causa di
intossicazione, in tal caso il paziente viene tenuto in osservazione
e sottoposto ai trattamenti previsti.
Mancando
l’identificazione certa della pianta, la diagnosi può essere fatta
solo sulla base della sintomatologia presentata anche perché la
ricerca di principi attivi nei liquidi biologici del paziente è
possibile solo per alcune sostanze comunemente utilizzate in medicina
(alcaloidi tropanici, digitale, colchicina).
Primi
provvedimenti da adottare
Se
il contatto cutaneo con una pianta induce localmente prurito o
bruciore, si posiziona la zona interessata sotto l'acqua corrente
tiepida per alcuni minuti per rimuovere da essa la sostanza
responsabile dei sintomi. In caso di persistenza dei disturbi è bene
rivolgersi al medico o allo specialista del Centro Antiveleni.
La
comparsa dei sintomi in caso di ingestione di bacche o foglie
potenzialmente tossiche può non essere immediata a causa della
scarsa capacità del succo gastrico di digerire rapidamente molti
vegetali, quindi il benessere nel soggetto nelle prime ore non può
escludere un aggravamento successivo del quadro. In caso di
ingestione di un vegetale sospetto è ancora più importante un suo
riconoscimento , per dare modo al medico di impostare tempestivamente
una decontaminazione gastro-enterica (es. lavanda gastrica,
somministrazione di carbone vegetale attivato), attuare terapie più
appropriate per prevenire problemi maggiori o permettere la
somministrazione di un eventuale antidoto, quando disponibile. Il
sanitario deve cercare di acquisire il maggior numero possibile di
informazioni: età dell'intossicato, sintomi, tempo trascorso
dall'ingestione, presenza di vomito, nome della pianta o dati per la
sua identificazione, parte della pianta ingerita e quantità.
Qualora
sia impossibile contattare immediatamente un medico, tranquillizzare
l'intossicato ed evitare di somministrare latte od altri rimedi
casalinghi o indurre il vomito, onde evitare un aggravamento delle
condizioni del paziente.
*L'anamnesi,
in medicina, è la raccolta dalla voce diretta del paziente e/o dei
suoi familiari (per esempio i genitori nel caso di un lattante o di
un bambino), di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che
possono aiutare il medico/ infermiere a indirizzarsi verso una
diagnosi di una certa patologia.