Farmacocinetica: distribuzione del farmaco
Qualunque sia la via di
somministrazione, alla fine i farmaci giungono in circolo e si legano in misura
variabile alle proteine plasmatiche, albumina e globulina.
Nel sangue le proteine
plasmatiche trasportano gli ormoni, sostanze lipofile, poco solubili in
ambiente acquoso. I farmaci si legano ai siti di queste proteine per gli
ormoni, con un legame che è tanto più
forte quanto maggiore è il loro carattere lipofilo.
Quando si somministra un farmaco
che possiede una grande affinità con le proteine plasmatiche, le prime dosi si
fissano sulle proteine, dove restano inattive. Per ottenere un effetto rapido,
si ricorre ad una dose di carico che tampona tutti i siti di legame disponibili
per quel farmaco, ma lascia in circolo una quota libera sufficiente a produrre
l’effetto desiderato. Le dosi successive, ridotte, servono per compensare la
quota di farmaco persa.
Il legame alle proteine
plasmatiche è reversibile. Tra la quota di farmaco libero e quello legato alle
proteine esiste un equilibrio: quando la quota di farmaco libero si riduce
(metabolizzato ed escreto), una quota di farmaco legato si stacca dalle
proteine.
Il farmaco legato:
-
è inattivo, cioè non ha nessun effetto biologico
sull’organismo;
-
non è metabolizzato;
-
non è eliminato durante il passaggio nel rene:
Il farmaco libero:
-
è attivo, esplica i suoi effetti terapeutici e
tossici;
-
è metabolizzato ed eliminato.
La digossina e strofantina, due
farmaci digitalici, hanno un diverso comportamento nell’organismo:
- la digossina è un farmaco
lipofilo somministrato per via orale; si lega molto alle proteine plasmatiche
(97-98%) e permane nell’organismo per settimane.
- la strofantina è un farmaco
idrofilo somministrato per via endovenosa (non è assorbito per via orale); si
lega poco alle proteine plasmatiche (3%) ed è rapidamente eliminato
dall’organismo (permane circa ventiquattro ore).
In un’insufficienza cardiaca
acuta si somministra subito la strofantina per e.v. ed in seguito la digossina;
nell’anziano con insufficienza cronica non è possibile fare continue
somministrazioni e.v., perciò si danno piccole quantità giornaliere di
digossina.
Figura 4: il percorso del farmaco
nell’organismo
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