categoria: medicina
La circolazione del sangue tra
madre e feto è separata dalla placenta, ma i farmaci presi dalla madre
attraversano facilmente questa barriera e raggiungere il feto. Con certi
medicinali, e in particolari stadi della gravidanza, c'è il rischio che avvengano
anomalie, ritardi nella crescita o problemi dopo la nascita.
Molti prodotti hanno effetti sfavorevoli sulla gravidanza, di
altri si sa che sono sicuri, ma in molti casi non ci sono informazioni
sufficienti. La regola è che le donne in
gravidanza o che desiderano avere un bambino devono consultare un medico prima
di prendere qualsiasi farmaco ed anche le cosiddette "sostanze di origine
naturale"; ovviamente non si deve fumare e bere alcolici.
Nel caso di farmaci indispensabili
da assumere regolarmente, come in certe malattie croniche (ad esempio
l'epilessia, l'ipertensione, il diabete), è il medico che valuta l’opportunità
di prescrivere un farmaco, in base al bilancio tra i potenziali benefici della
terapia e i rischi per il feto.
La salute della donna e quella del
bambino sono due aspetti che non devono essere posti in contrapposizione: se la
salute della madre è trascurata, ne risente anche il figlio. Quando si è in
attesa di un bambino o si sta allattando, non si deve rinunciare alla cura ma
solo trovare i farmaci più appropriati alla situazione.
Gli stadi della gravidanza
La gravidanza è convenzionalmente
divisa in tre trimestri e in ognuno di essi i farmaci possono avere effetti
diversi su feto.
Da un punto di vista generale, il
primo trimestre di gravidanza è il periodo più critico, durante il quale i
farmaci possono produrre gravi malformazioni o aborto.
Dal quarto al sesto mese
alcuni farmaci possono ritardare l'accrescimento del feto (il neonato potrebbe
quindi essere sottopose .
Durante l'ultimo trimestre i maggiori rischi
riguardano le difficoltà respiratorie. Alcuni medicinali possono influenzare il
parto anticipandolo o ritardandolo.
Allattamento
La maggior parte dei farmaci passa nel latte.
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