categoria: medicina
La vecchiaia non è una malattia in
sé, ma l’ultimo periodo della vita nel corso della quale ci si ammala più
frequentemente e aumenta il numero di farmaci assunti, per la presenza
contemporanea di più patologie.
Gli anziani corrono un maggior
rischio di accumulo di farmaci perché i loro sistemi di eliminazione sono meno
efficienti, assumono più medicine e alcuni organi, come cervello e sistema
nervoso, diventano più sensibili agli effetti delle medicine.
Dover fare ricorso a più farmaci,
per tempi prolungati, aumenta anche la probabilità di andare incontro a
interazioni pericolose.
Il paziente anziano non sempre risponde
alle medicine come il giovane: molto spesso è più sensibile, per questo motivo dovrebbe
essere più attento nel rispettare le dosi stabilite dal medico e, nel caso dei
farmaci di automedicazione, quelle riportate nel foglietto illustrativo o
consigliate dal farmacista; nella realtà è frequente osservare invece problemi
di aderenza alla terapia, cioè di rispetto di dosi e tempi nell'assunzione dei
farmaci, per svariati motivi, come la difficoltà a leggere le scritte con
caratteri piccoli dei foglietti illustrativi, non capire le indicazioni date
dal medico o fare confusione tra scatole simili.
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