categoria: piante
EFFETTI INDESIDERATI DA PIANTE MEDICINALISOMMARIO
Adverse Drug reaction bulletin
4/1997
I preparati da erboristeria sono
usati sempre più ampiamente, anche se la conoscenza dei loro effetti
indesiderati è limitata, perché l'esperienza di coloro che li usano
tradizionalmente può non essere applicabile alla pratica occidentale; inoltre,
i prodotti possono essere contaminati da altre piante, da farmaci, impurità chimiche,
e anche preparati puri di erbe possono avere effetti rimasti sconosciuti o diversi
in popolazioni differenti.
INTRODUZIONE
Diverse piante mostrano
un'attività terapeutica o procurare sollievo anche solo attraverso un
importante effetto placebo.
Questa rassegna prende in esame
alcuni dei problemi generali e descrive i potenziali rischi a cui possono
andare incontro i consumatori di piante medicinali.
Effetti indesiderati diretti sono
facilmente riconosciuti specialmente se avvengono subito dopo l'inizio del
trattamento. Inoltre, l'efficacia di una medicina convenzionale può essere
compromessa da una interazione indesiderata con un farmaco di origine vegetale.
Per esempio, il preparato oleoresinoso gugulipid (derivato da un'antica pianta
medicinale indiana, Commiphora mukul)
riduce di un terzo la biodisponibilità di alcuni farmaci sintetici (diazepam e
propranololo). Una diminuzione di tale entità sarebbe certamente importante se
si verificasse anche con farmaci che possiedono un ristretto range terapeutico.
LIMITI DELL'ESPERIENZA
TRADIZIONALE
Il fatto che esista un'antica
tradizione per molte cure a base di erbe dimostra che vi è una considerevole
esperienza informale sui loro effetti desiderati e indesiderati. Questo è un
mezzo efficace per l'identificazione degli effetti indesiderati che possono
insorgere rapidamente dopo l'inizio della terapia in una elevata percentuale di
utilizzatori. Classici esempi sono gli effetti cardiotossici della digitale e i
sintomi anticolinergici indotti dalla belladonna. Tuttavia può essere più
difficile identificare le reazioni che cominciano a manifestarsi solo durante
un uso prolungato. Un esempio è il manifestarsi di miastenia da ipopotassiemia
per chi usa per lungo tempo lassativi antranoidi a base di erbe (quali senna e
cascara). Può essere anche difficile riconoscere gli effetti indesiderati che
non sono correlati alle proprietà farmacologiche principali di un farmaco e che
non migliorano dopo la riduzione della dose. Tali reazioni cosiddette di tipo B
sono spesso mediate immunologicamente. Ne sono esempi le rare reazioni cutanee
e respiratorie da Echinacea, e casi isolati di epatotossicità negli
utilizzatori di certe formule tradizionali cinesi per malattie cutanee.
Possono anche non essere
riconosciuti gli effetti teratogeni e cancerogeni dei medicamenti a base di
erbe. Per esempio le amine di alcune piante medicinali nigeriane, in condizioni
gastriche simulate, possono essere convertite in cancerogeni N-nitrosi. Un
esempio clinico è la presenza di acidi aristolochici in diverse specie
medicinali del genere Aristolochia.
Questi acidi sono altamente cancerogeni nei roditori, e sono stati descritti casi
di tumore nell'uomo associati ad Aristolochia.
In conclusione, una esperienza
consolidata può insegnarci moltissimo circa tossicità acute sorprendenti e
prevedibili, ma è uno strumento meno affidabile per la scoperta di reazioni che
non si manifestano comunemente, che si instaurano con gradualità o dopo un
prolungato periodo di latenza, o che diano segni e sintomi che potrebbero
essere senza difficoltà ascritti a cause non-vegetali.
RISCHI NON TRADIZIONALI
Modi non tradizionali di usare
piante tradizionali possono anche portare a effetti indesiderati prima non
noti. Ci si può chiedere, per esempio, fino a che punto l'eccellente primato di
sicurezza orale che vantano certe erbe sia applicabile alle sigarette di erba.
Inoltre, vi sono prove a sostegno del fatto che certi rischi respiratori
attribuiti al fumo di tabacco possono essere estesi al fumo di prodotti
vegetali diversi dal tabacco, in particolare la marijuana. In una segnalazione
da Taiwan, un'epidemia di bronchiolite obliterante era correlata all'ingestione
di Sauropus androgynus, un’erba
tradizionalmente cotta prima di essere consumata come una verdura, ma in questo
caso consumata come succo di foglie non cotte, secondo un metodo non dimostrato
di controllo del peso.
CAUSE DI REAZIONI LEGATE AL
MEDICAMENTO
La composizione reale e la
modalità d'uso sono i principali determinanti della tossicità potenziale di un
particolare medicamento a base di erbe. Sfortunatamente, non sempre è
sufficiente il controllo dell'etichetta di una confezione di erbe per
escluderne la nocività, perché alcune delle preparazioni attualmente
disponibili sono contaminate, sia intenzionalmente che accidentalmente, con
potenti sostanze vegetali o non vegetali. Per esempio, un avvelenamento
anticolinergico è stato associato a un South American Paraguay Tea, che
conteneva alcaloidi tossici della belladonna invece degli attesi derivati delle
xantine. Di particolare preoccupazione è la costante presenza di metalli
tossici (piombo, arsenico, mercurio, cadmio, tallio) e di farmaci occidentali
(per esempio, corticosteroidi, antiinfiammatori non steroidei e benzodiazepine)
in medicamenti a base di erbe e altri rimedi etnici di origine asiatica.
I medicamenti sicuri a base di
erbe dovrebbero anche essere privi di residui di pesticidi o di sostanze
fumiganti e di microorganismi patogeni, ma la contaminazione è sempre un
rischio da non sottovalutare. Esemplificativo è il caso segnalato di un
soggetto che aveva ricevuto un trapianto di midollo, il quale aveva
probabilmente contratto una micosi epatica per ingestione di un farmaco
naturale contaminato da un fungo.
CAUSE DI REAZIONI LEGATE AL
CONSUMATORE
La possibilità che un farmaco di
origine vegetale determini un effetto indesiderato può anche dipendere dalle
caratteristiche del consumatore, quali età, caratteristiche genetiche e
malattie concomitanti. Per esempio, i metabolizzatoti lenti della
chinolizidina, alcaloide della sparteina, saranno più predisposti al potenziale
effetto ossitocico e ad altri effetti tossici del Cytisus scoparius rispetto ai metabolizzatoli rapidi. Un altro
esempio interessante è che i cinesi sono più sensibili agli effetti
dell'atropina sulla frequenza cardiaca rispetto ai bianchi, che a loro volta
sembrano essere più sensibili dei neri. Una conseguenza teorica di queste
differenze razziali è che l'esperienza locale con un'erba medicinale non può
essere sempre estrapolata indiscriminatamente a società con altre
caratteristiche etniche.
Preparati che sono generalmente
sicuri in condizioni normali possono essere pericolosi in circostanze
specifiche. Per esempio, preparati ricchi di psoraleni possono causare ustioni
fototossiche nei frequentatori di solarium o in pazienti sottoposti a terapia
con PUVA.
Sono anche possibili interazioni
indesiderate fra diversi farmaci vegetali e tra un farmaco vegetale e una
medicina convenzionale. Secondo una recente osservazione sui numerosi effetti
indesiderati associati al consumo di Ma Huang (Ephedra) negli Stati Uniti, gli effetti indesiderati di efedrina e
caffeina combinate possono essere maggiori di quelli dovuti al consumo di ognuno
dei due composti da solo.
PASSI VERSO UN UTILIZZO PIÙ SICURO
Per promuovere la sicurezza dei
farmaci di origine vegetale si dovrebbero fare sforzi sistematici per
raccogliere, valutare e diffondere dati circa le loro azioni indesiderate. Tali
sforzi dovrebbero essere estesi alle piante non occidentali, non solo perché i
rimedi a base di erbe hanno un ruolo vitale nei sistemi sanitari dei paesi in
via di sviluppo, ma anche perché i medici occidentali si possono trovare di
fronte a pazienti non occidentali che utilizzano rimedi tradizionali della loro
terra di origine. Una recente indagine sulle medicine indiane e pakistane in
uso nel Regno Unito ha identificato perlomeno 320 composti a base di erbe,
molte delle quali non sono ben conosciute nella fitoterapia occidentale.
Le conoscenze tossicologiche
relative ai medicamenti a base di erbe dovrebbero essere attivamente utilizzate
per bandire i rimedi non sicuri e scoraggiare le pratiche pericolose ed un
sistema speciale di autorizzazione alla commercializzazione per i farmaci di
erboristeria potrebbe aiutare a ridurre l'introduzione sul mercato di preparati
potenzialmente dannosi. Quando un certo tipo di erba non è sufficientemente
sicuro per l'uso comune, la possibilità che i suoi rischi per la salute possano
risiedere in costituenti che sono presenti anche in altre piante medicinali
dovrebbe essere presa in considerazione in modo più sistematico. È di notevole
interesse, per esempio, che la radice di robbia (Rubia tinctorum) sia stata bandita dal mercato tedesco senza alcun
riferimento al fatto che alcuni dei suoi antranoidi genico tossici si trovino
anche in piante medicinali orientali, quali la Morinda umbellata, la Rubia
cordifolia, l’Hymenodictyon excelsum e
il Damnacanthus indicus.
Un altro passo essenziale verso
una maggiore sicurezza della commercializzazione delle piante medicinali è una
politica attiva per scoprire quanto non è ancora noto circa la loro tossicità.
Studi sperimentali in questo campo dovrebbero pertanto essere estesi e
integrati con la farmacovigilanza sulle erbe.
| 
Alcune piante potenzialmente tossiche | |
| 
Piante | 
Costituente(i) potenzialmente tossici | 
| 
Aconitum
  spp. 
Acorus
  calamus (varietà tetraploide) 
Adenostyles
  alliariae 
Adonis
  vernalis 
Anisodus
  tangutìcus 
Anthoxanthum
  odoratum 
Areca
  catechu 
Arìstdlochia
  spp. 
Artemisia
  absinthium (olio essenziale) 
Artemisia
  dna 
Asclepias
  tuberosa 
Asperula
  odorata 
Atropa
  belladonna 
Bryonia
  alba 
Callilepis
  laureola 
Cannabis
  sativa 
Catha
  edulis 
Chenopodium
  ambrosioides 
Chrysantemum
  vulgare (olio essenziale) 
Citrullus
  colocynthis 
Claviceps
  purpurea 
Colchicum
  autumnale 
Conium
  maculatum 
Convallaria
  majalis 
Convolvulus
  scammonia 
Corydalis
  spp. 
Crotalaria
  spp. 
Croton
  tiglium (olio) 
Cytisus
  scoparius (erba) 
Datura
  spp. 
Digitalis
  spp. 
Dipteryx
  spp. 
Dysosma
  pleianthum 
Ecbalium
  elaterium 
Ephedra
  spp. 
Erythroxylum
  spp. 
Euonymus
  europaeus, E. atropurpureus 
Eupatorium
  cannabinum, E. purpureum 
Eupatorium
  rugosum 
Exogonium
  purga 
Gaultheria
  procumbens (olio essenziale) 
Genista
  tinctoria 
Gossypium
  spp. 
Hedeoma
  pulegioides (olio essenziale) 
Heliotropium
  spp. 
Hysoscyamus
  niger 
Iphigenia
  indica 
Juniperus
  communìs (olio essenziale) 
Larrea
  tridentata 
Lobelia
  inflata 
Mallotus
  philippinensis 
Mandragora
  officina rum 
Mentita
  pulegium (olio essenziale) 
Nerium
  oleander 
Papaver
  somniferum 
Pausinystalia
  yohimbe 
Petasites
  spp. 
Phytolacca
  americana 
Pilocarpus
  pennatifoìius 
Piper
  methysticum 
Pithecellobium
  jiringa 
Podophyllum
  peltatum 
Prunus
  spp. (semi o gherigli crudi) 
Rauwolfia
  spp. 
Ricinus
  communis (olio non volatile) 
Salvia
  miltiorrhiza 
Salvia
  officinalis (olio essenziale) 
Sassafras
  albidum (olio essenziale) 
Scopalia
  carnioìica 
Senecio
  spp. 
Stephania
  spp. 
Strophantus
  spp. 
Strychnos
  nux-vomica 
Symphytum
  officinale 
Taxus
  celebica 
Teucrium
  chaemaedrys, T. canadense, T. polium 
Tripterygium
  spp. 
Urginea
  maritima 
Veratrum
  spp. 
Xismalobium
  undulatum | 
alcaloidi
  (cardio)tossici 
beta-asarone
  mutageno e cancerogeno 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
glicosidi
  cardioattivi 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
cumarina
  epatotossica 
alcaloidi
  colinergici 
acidi
  aristolochici nefrotossici e cancerogeni, e aristoiattamioi 
thujone
  neurotossico 
santonina 
glicosidi
  cardioattivi 
cumarina
  epatotossica 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
cucurbitacine
  purgative 
atractiloside
  nefrotossica ed epatotossioa, e composti correlati 
cannabinoidi
  psicoattivi 
alcaloidi
  amfetamino-simili 
ascaridolo 
thujone
  neurotossico 
cucurbitacine
  purgative 
alcaloidi
  ergotaminici 
colchicina 
alcaloidi
  piperidinici teratogeni 
glicosidi
  cardioattivi 
resina
  purgativa 
tetraidropalmatina
  depressiva del sistema nervoso centrale ed epatotossica (dl-forma) 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
diesteri
  di forbolo purgativi e oncogeni 
alcaloide
  sparteina cardiotossico e abortivo 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
glicosidi
  cardioattivi 
cumarina
  epatotossica 
podofillotossina
  purgativa, neurotossica e teratogena 
cucurbitacine
  purgative 
alcaloidi
  simpaticomimetici e psicostimolanti 
cocaina
  psicostimolante 
componenti
  catartici ed emetici 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
tremetol 
resina
  purgativa 
salicilato
  di metile 
alcaloidi
  chinolizidinici tossici e teratogeni 
gossipolo
  che induce ipopotassiemia ed è un contraccettivo maschile 
pulegone
  (epato)tossico 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
colchicina
   
componente(i)
  che irrita il tratto gastroenterico 
componente(i)
  epatotossico 
lobelina
  e altri alcaloidi piridinici 
tossina(e)
  purgativa ed emetica 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
pulegone
  (epato)tossico 
glicosidi
  cardioattivi 
alcaloidi
  narcotici, come la morfina 
yoimbina
  ansiogena e ipertensiva e alcaloidi correlati 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
componente(i)
  purgativo, emetico e cardiotossico 
alcaloide
  colinergico pilocarpinico 
derivati
  pironici depressivi del sistema nervoso centrale e miorilassanti 
componente(i)
  nefrotossico 
podofillotossina
  purgativa, neurotossica e teratogena 
glicoside
  amigdalina cianogeno 
alcaloidi
  reserpinici e analoghi 
tossina(e)
  emetica e purgativa 
componente(i)
  che potenzia il farfari 
thujone
  neurotossico 
safrolo
  mutageno ed epatocarcinogeno 
alcaloidi
  tropanici anticolinergici 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
tetraidropalmatina
  depressiva del sistema nervoso centrale ed epatotossica (/dorma) 
glicosidi
  cardiotossici 
stricnina
  convulsivante e altri alcaloidi 
alcaloidi
  pirrolizidinici epatotossici e cancerogeni 
componente(i)
  nefrotossico 
furanoditerpenoidi
  epatotossici 
diterpenoidi
  tossici e immunosoppressori 
glicosidi
  cardioattivi 
alcaloidi
  ipotensivi 
glicosidi
  cardioattivi | 
 
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