lunedì 21 settembre 2015

l'autoiniettore di adrenalina

categoria: pronto soccorso

Adrenalina


Nella grande maggioranza dei casi la puntura di un insetto provoca solo modeste reazioni allergiche confinate alla zona di cute offesa. In alcuni individui (circa lo 0,15 per cento della popolazione italiana), la puntura di un'ape o di una vespa può invece scatenare una reazione allergica sistemica di grave intensità, capace di portare anche alla morte.

La comparsa di brividi e di difficoltà respiratorie, l'abbassamento della pressione arteriosa e un collasso cardiocircolatorio in seguito alla puntura di un insetto sono la prima avvisaglia di un'emergenza che deve essere trattata nel più breve tempo possibile in una struttura ospedaliera.

Il trattamento in questi casi richiede la tempestiva somministrazione di adrenalina o, in un secondo tempo, di antistaminici per via parenterale.

Le persone per le quali sia accertato il rischio di incorrere in uno shock anafilattico dovrebbero innanzi tutto sottoporsi a un ciclo di immunoterapia specifica (its) con veleni purificati che consente di ottenere una completa protezione dalle punture nel 95 per cento circa dei soggetti trattati.


Gli individui che hanno avuto in precedenza un'estesa reazione allergica dovrebbero portare sempre con loro una dose di adrenalina, meglio come formulazione pronta per l'uso mediante autoiniettore, conservabile a temperatura ambiente e quindi facilmente trasportabile in uno zaino. L'adrenalina utilizzata entro 20-30 minuti dall'esposizione all'antigene, prima cioè della comparsa dei sintomi più gravi e pericolosi, permette di intervenire rapidamente sul paziente a rischio di shock anche quando le strutture sanitarie non siano immediatamente accessibili.

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