categoria: pronto soccorso
Adrenalina
Nella grande maggioranza dei casi
la puntura di un insetto provoca solo modeste reazioni allergiche confinate
alla zona di cute offesa. In alcuni individui (circa lo 0,15 per cento della
popolazione italiana), la puntura di un'ape o di una vespa può invece scatenare
una reazione allergica sistemica di grave intensità, capace di portare anche
alla morte.
La comparsa di brividi e di
difficoltà respiratorie, l'abbassamento della pressione arteriosa e un collasso
cardiocircolatorio in seguito alla puntura di un insetto sono la prima
avvisaglia di un'emergenza che deve essere trattata nel più breve tempo
possibile in una struttura ospedaliera.
Il trattamento in questi casi richiede
la tempestiva somministrazione di adrenalina o, in un secondo tempo, di
antistaminici per via parenterale.
Le persone per le quali sia accertato il
rischio di incorrere in uno shock anafilattico dovrebbero innanzi tutto
sottoporsi a un ciclo di immunoterapia specifica (its) con veleni purificati
che consente di ottenere una completa protezione dalle punture nel 95 per cento
circa dei soggetti trattati.
Gli individui che hanno avuto in
precedenza un'estesa reazione allergica dovrebbero portare sempre con loro una
dose di adrenalina, meglio come formulazione pronta per l'uso mediante autoiniettore,
conservabile a temperatura ambiente e quindi facilmente trasportabile in uno
zaino. L'adrenalina utilizzata entro 20-30 minuti dall'esposizione
all'antigene, prima cioè della comparsa dei sintomi più gravi e pericolosi,
permette di intervenire rapidamente sul paziente a rischio di shock anche
quando le strutture sanitarie non siano immediatamente accessibili.
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