sabato 7 novembre 2015

Agonia nel deserto. Cinque morti

categoria: deserto

Agonia nel deserto. Cinque morti



Nel giugno 1965 cinque tedeschi occidentali morirono nel deserto egiziano; la loro agonia è descritta nelle pagine di un quaderno e nelle fotografie scattate da una delle vittime, recuperate dalla polizia egiziana dopo che i corpi sono stati trovati nel deserto.
I cinque, partiti per una gita nel deserto in direzione dell’oasi di Siwa il 5 giugno, erano Klaus Boehme e sua moglie Gudron di Offenbach, Hans Hauser, Remhold Rimm e Gunter Wandershceck. Boehme era un esperto di pelle; gli altri uomini erano tecnici aeronautici che lavoravano in una fabbrica egiziana.



Le note sul diario, furono scritte da Gunter Wanderscheck. La signora Boehnte ha scattato le fotografie che mostrano la loro fine; le prime foto mostrano il gruppo che si diverte, mentre gli ultimi scatti li mostrano distesi sulla sabbia, in costume da bagno, la bocca spalancata in attesa della morte.
Inizialmente una delle due auto del gruppo rimase impantanata nella sabbia e tutti si strinsero nella seconda auto con cui tentarono di tornare indietro, ma anche quest’auto si bloccò nella sabbia e dovettero abbandonarla, pochi chilometri dopo.
Quando i cinque tedeschi si ritrovarono in difficoltà nel deserto, imprudentemente, avevano a disposizione poca acqua.
"La nostra condizione è molto brutta. Abbiamo solo otto litri (circa 2,1 galloni) di acqua e cinque grossi barattoli di succo di mango. Seguiamo le tracce della nostra auto nella sabbia" è stato uno dei messaggi finali scritto dal tedesco. E ancora: "La nostra acqua finisce. Il sole è terribile...".
Quando anche la seconda macchina si bloccò nel deserto  il gruppo si divise.
Wanderscheck e i coniugi Boehme partirono a piedi per chiedere aiuto e riuscirono a percorrere 35,4 miglia prima di morire.
La donna tedesca si sdraiò sul deserto, si tolse il vestito, appoggiò la testa su di esso, si coprì il viso contro il sole bruciante e si preparò a morire.

RIMM e Hauser abbandonano anche loro l’auto, ma crollarono dopo aver percorso circa cinque miglia.



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