categoria: igiene, alimenti
Ispezione delle derrate alimentari e delle industrie alimentari
L'articolo analizza le possibilità di infestazione delle derrate alimentari, dal punto di vista dell'industria alimentare, magazzino o deposito di un ristorante. Le nozioni acquisite sono però parimenti utili al "sopravvissuto"che deve conservare le sue riserve alimentari dalla contaminazione da parte di topi, insetti ed altri artropodi.
Le
industrie pastarie, dolciarie o produttrici di altri alimenti
predisposti al consumo debbono evitare condizioni che le assimilino a
quelle di una tettoia, mancanti cioè di protezioni contro
l'inquinamento di organismi provenienti dall'ambiente circostante.
La
schermatura delle finestre, a mezzo di reticelle di nylon o di
metallo, le bussole con porte autochiudenti, le suolette applicate al
bordo inferiore delle sarracinesche ed ogni cura per evitare le
aperture attraverso le quali possono entrare insetti e piccoli
vertebrati, sono misure necessarie in mancanza delle quali i rischi
di incidenti diverrebbero inaccettabili. Sciami di insetti possono
raggiungere i locali di una industria mal protetta, cadere nelle
impastatrici o nelle tramogge, posarsi sui nastri trasportatori o
sotto le stampatrici, essere inglobati con gli alimenti dalle
macchine confezionatrici.
Una
buona tenuta delle porte e delle finestre presenta il grande
vantaggio di poter applicare fumigazioni disinfestanti per interventi
di urgenza, quando ci si accorga con ritardo dei focolai di artropodi
nell'interno dell'industria. A questo riguardo diviene rilevante, nei
fabbricati di cemento armato, la chiusura dei giunti di dilatazione
tra blocchi.
Le
luci notturne e le superfici speculari dei vetri rappresentano, nella
buona stagione, fonti attrattive per un numero di insetti
incredibilmente elevato quindi in fase di progettazione occorre
preferire i progetti che prevedono edifici senza finestre e aperture
ridotte all'indispensabile, inoltre bisogna prevedere che le fonti
luminose siano posizionate non sulla verticale dei nastri
trasportatori e le aperture di impastatrici e tramogge, perchè gli
insetti volatori, che malgrado tutto si muovono nei reparti, si
scottano o sbattono contro le lampade e possono cadere sui prodotti
in trasformazione.
Il
terreno strettamente circostante ai marciapiedi degli edifici,
mantenuto sgombro da materiali, viene rivestito di bitume o di
cemento o tenuto a prato inglese non per motivi estetici ma perchè
l'industria deve isolarsi da un contesto ambientale in cui la
presenza di animali deve essere prontamente individuabile.
Eventuali
argini o siepi sono da evitare perchè offrono rifugi temporanei per
gli animali (roditori, uccelli ecc.) nella loro marcia di
avvicinamento verso i locali. All'interno dell'edificio bisogna, per
lo stesso motivo, impedire l'affastellamento o la stratificazione dei
materiali e delle strutture, perchè si ostacola la circolazione
degli uomini e delle merci e si impedisce l'ispezionabilità delle
superfici e delle cataste. L'allontanamento quotidiano dei rifiuti
all'interno dei locali e, settimanalmente, lo svuotamento dei cassoni
all'esterno degli edifici, sono imperativi ai quali non possono
esservi deroghe.
Particolare
attenzione viene rivolta agli scarti dei cicli di lavorazione o ai
modesti quantitativi di materiale alimentare di recupero che
dimenticati, diverrebbero presto focolai di sviluppo per nuove
infestazioni.
Nei
locali di lavorazione e di confezionamento sono utili le trappole
luminose a scarica di corrente, le trappole alimentari e quelle a
feromoni.
Trappola a feronomi |
Le
trappole luminose sono da applicare lontano da finestre e porte,
collocandole in modo che la luce sia scarsamente visibile
dall'esterno; diversamente convoglierebbero verso l'edificio gli
insetti, anziché limitarsi a catturare quelli che sono
occasionalmente penetrati nei reparti.
Le
schermature delle caditoie delle acque di lavaggio, delle bocchette o
di altre aperture è da effettuare con reticelle e con coppe
rovesciate ai sifoni, per ostacolare la circolazione delle
blatte,
delle zanzare e dei roditori.
Nei
locali ove si produce vapore, l'attenzione si deve portare alle
pareti dove possono verificarsi condense d'acqua e sviluppi di muffe
o di alghe che forniscono nutrimento agli acari. Gli ambienti
caldo-umidi sono particolarmente soggetti a degradazione delle
strutture, delle tubazioni e delle zone murarie che le sostengono; le
parti ammalorate e screpolate che si creano per l'umidità presente
(come pure qualsiasi altro anfratto o fenditura presente) diventano
ricettacolo delle blatte, la cui origine subtropicale conferisce
elettività per simili habitats. Il rifacimento dei pavimenti o delle
parti fatiscenti costituisce quindi un'opera indispensabile per la
sanificazione dell'ambiente.
Le
macchine e le attrezzature inutilizzate per settimane o mesi nei
reparti, contengono in genere residui di prodotti non asportati, che
offrono substrato attrattivo e ambiente di sviluppo per gli insetti.
Quando non sia possibile allontanarle, vanno periodicamente
ispezionate e segnalate alla squadra di pulizia e disinfestazione.
La
polvere
Il
pulviscolo atmosferico è costituito da microscopico materiale
organico (miceli, peli fogliari, polline, peli di origine animale,
desquamazioni dermiche, fibre sintetiche, prodotti di combustione
ecc.) e di orgine inorganica (particelle di terriccio ecc.); la sua
composizione varia a seconda dei luoghi e delle stagioni.
La
stratificazione di polvere negli ambienti e su superfici varie, offre
pabulum ad insetti ed acari onnivori o anche a quelli specializzati
che in carenza del cibo elettivo si adattano e sopravvivono a volte
per settimane o mesi fin quando non siano disponibili alimenti
idonei. Insetti ed Aracnidi che predano altri artropodi si nascondono
nella polvere o perfino se ne ricoprono il dorso mimetizzandosi.
Gli
Acari che determinano allergie, attribuite fino a pochi anni or sono
alla "polvere di casa", vivono e sviluppano tra
quest'ultima, il cui valore calorico non è trascurabile.
Nei
depositi e nelle industrie alimentari al pulviscolo si aggiungono le
polveri sollevate durante la manipolazione delle derrate e di altri
contenitori che presentano residui alimentari.
L'impiego
di macchine pulitrici, del tipo adatto ai locali e alla loro
funzione, costituisce una necessità per una concreta attuazione
delle norme profilattiche.
Se
vengono utilizzati aspiratori, il materiale raccolto può essere
periodicamente oggetto di esame entomologico ai fini del
monitoraggio.
Le
materie prime
Metodologie
fondate su razionali programmi di indagine che studiano gli insetti o
altri artropodi catturati all'interno degli edifici, si sono rivelate
eccezionalmente importanti per evitare infestazioni apparentemente
improvvise, individuare materie prime inquinate, limitare i
trattamenti pesticidi e verificare la loro efficienza.
Tra
le misure di prevenzione si collocano le attività di sorveglianza
entomologica rivolta alle materie prime acquistate ed ai fornitori
delle medesime. Infatti l'ingresso nell'industria di una partita di
derrate (es: farina) infestata da insetti o da acari, può causare la
infestazione dello stabilimento e mettere in crisi il sistema
produttivo. Poiché i prelevamenti di campioni e la loro analisi
all'arrivo della merce presso l'acquirente, per quanto accurati, non
possono fornire informazioni statisticamente significative per
un'impresa che trasforma centinaia di quintali di prodotto
al giorno, le ispezioni agli impianti o ai depositi dei fornitori da
parte di personale esperto costituiscono la migliore cautela contro i rischi di natura bionica. Tale
attività ha complemento nella sorveglianza dei mezzi di trasporto e
della merce trasportata che entrano nello stabilimento.
Il
laboratorio controllo qualità dovrebbe tenere aggiornate le schede
di fornitura delle materia prime con le segnalazioni di inconvenienti
di varia natura biotica riscontrati; le schede di ogni reparto nelle
quali indicare le osservazioni sugli organismi infestanti o molesti
riscontrati periodicamente; gli interventi di sanificazione e le
attività svolte nei locali passibili di aver incidenza sull'igiene
della produzione in quell'ambiente. Ciò consente di svolgere
un'indagine a ritroso se nel corso della produzione si verificano
inconvenienti di cui non si conosce la portata.
Non
meno importante è l'allontanamento di piccoli residui di derrate o
vecchi prodotti che non ci si decide a distruggere e che
costituiscono fonte di infestazione. La conservazione di questo
materiale deriva dalla volontà di recupero e mescolamento con una
nuova partita sana, non può che portare pregiudizio a quest'ultima,
ridurne la qualità e abbreviarne la conservabilità. Solo una
disinfestazione dei lotti vecchi prima dello stoccaggio di merce
nuova, effettuata con disinfestanti efficaci permette di impedire
l'inquinamento.
Se
i magazzini non saranno origine di infestazioni per la merce
pervenuta sana, questa resterà tale, purché vi siano chiusure
efficienti, non si trovino nelle vicinanze sorgenti di infestanti,
non si introducano agenti dannosi negli edifici con sacchi,
involucri, pallets o altro materiale che può ospitarli.
L'ispezione
L'entomologo
igienista deve trasferire nell'ambito degli edifici le sue attitudini
e le sue esperienze di naturalista sviluppate in campo. L'indagine
deve spingersi sotto le macchine, gli scaffali, le cataste,
utilizzando una torcia per illuminare le zone oscure, tirar fuori gli
oggetti che quasi sempre sono stati spinti sotto per sottrarli alla
vista o all'impaccio; esaminare gli spigoli dove sono accumulati
oggetti disparati e perfino i rifiuti prima dello smaltimento. Nei
reparti dove sussistono strutture e macchine di una certa altezza o
dove le pareti presentano ampie sporgenze ad esempio presso o lungo
le finestre o in prossimità del soffitto, o sono attraversate da
canalette, la ispezione dovrà effettuarsi in alto e dall'alto,
utilizzando scale o sostegni di altezza adeguata.
Poiché
gli insetti hanno piccole dimensioni e sono in generale lucifughi,
per individuare la loro presenza si possono riconoscere le loro piste
segnate sulla polvere. Non è poi così difficile individuare le
tracce dei Tribolium spp. Adulti, quelle più minute e continue delle
larve, i fili di seta accollati dalle larve di un Lepidottero sui
muri, o negli spigoli i bozzoletti che ospitano o hanno ospitato le
crisalidi.
L'ispezionamento
dei depositi di derrate accatastate, confezionate in sacchi o in
altri contenitori, trova impossibilità ad esplicarsi se le merci
sono addossate al muri senza possibilità di osservare dietro le
pile, lungo lo spigolo tra parete e pavimento. E' questo il
camminamento di topi, blatte e di quegli animali il cui
stigmotattismo induce a muoversi lungo supporti a cui appoggiarsi.
Quando nascosti alla luce, questi tratti possono nascondere gli
infestanti, i loro danni, i loro focolai o i loro nidi. Poiché
l'appoggio delle cataste di merci ai muri consente ai carrellisti un
lavoro meno preciso e ordinato, è necessario esercitare opera di
convincimento presso gli uomini circa la necessità che una distanza
di almeno 60 cm sia lasciata per il passaggio di un uomo tra le pile
e il muro o tra di esse e altre strutture; altrimenti si rende
indispensabile assicurare al muro passamano o sbarre in ferro che
costringano a distanziare le merci.
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