Categoria: farmacologia, fitoterapia
Uso delle piante per la cura delle patologie a carico dei vasi sanguigni
Un disturbo molto comune, soprattutto fra le donne sono le «venuzze», piccole varici che si formano nei piccoli vasi del derma. Quando la vena appare dilatata in
maniera abnorme non è più un inestetismo, ma una vera e propria patologia che
assume nomi diversi a seconda dei distretti nei quali si manifesta;
le più frequenti sono le varici degli arti inferiori e le vene emorroidali.
Una
sindrome imponente, limitante, in continuo peggioramento e
addirittura con ulcere, è di pertinenza del medico, ma quando il
disturbo rientra tra gli inestetismi/piccola patologia, allora si può
trovare una soluzione anche impiegando piante officinali, fermo
restando che quando un vaso si rompe si può a volte riaccomodare, ma
nessun farmaco o fitocomplesso può restituire un capillare o una
vena alla condizione antecedente al danno: la terapia tende ad
arginare il danno, curare l'infiammazione e lenire i sintomi più
fastidiosi.
Le
piante medicinali hanno inoltre un'importante funzione protettiva in
grado di prevenire il danno al vaso sanguigno (azioni di profilassi):
- possono risolvere un'eccessiva permeabilità capillare
- attenuare la fragilità capillare
- rinforzare la parete vasale rendendola in grado di contrastare efficacemente sollecitazioni provocate dalla pressione interna.
Questa
cura preventiva può essere fatta anche consumando queste piante
durante i pasti:
- il consumo frequente dei frutti di mirtillo e di ribes nero fornisce all'organismo antocianosidi vasoprotettivi e capillarotropi
- una fetta di limone con tutta la buccia a fine pasto è una fonte importante di vitamina C e bioflavonoidi.
Bisogna
ricordare che i farmaci acquistabili in farmacia, che svolgono una
azione benefica sui vasi, contengono i principi attivi
originariamente estratti dalle piante.
Preparazioni
fitoterapiche di efficacia dimostrata sono a base di Ippocastano,
Ruscus (forniscono saponine) meglio se associate a Cipresso o
Amamelide (sono fonte di tannini); sono utili anche cicli con
Centella asiatica (40 gocce di Tintura madre, tre volte al giorno
durante i pasti). La cura deve durare almeno due mesi e bisogna
prevedere più cicli in un anno.
Per motivi di praticità oltre che
di sapore, è opportuno raccomandare piuttosto che le tisane, forme
galeniche preparate con gli estratti fluidi o le Tinture madri.
Esempio
di formulazione in estratti fluidi di piante per la cura delle vene
varicose:
Ippocastano
semi cc. 20, Cipresso galbuli cc. 30, 40 gtt ai tre pasti;
intregrazione di vitamina C e vitamina E.
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