categoria: episodi di sopravvivenza
Poon Lim
Poon
Lim era un marinaio cinese imbarcato come secondo steward sul
mercantile britannico “Ben Lomond”, silurato il 23 novembre del
1942 da un sommergibile tedesco in pieno Atlantico sotto l’equatore.
Lim riuscì a mettersi in salvo su una zattera di sopravvivenza in
legno dove rimase da solo alla deriva per 133 giorni, prima di essere
salvato da alcuni pescatori al largo della costa del Brasile,
guadagnandosi un poco invidiato posto nel Guiness Book of World
Records.
Quando
la nave saltò in aria, Lim ebbe solo il tempo di indossare la
cintura di salvataggio mentre correva verso la lancia di salvataggio,
ma venne sbalzato in acqua dall'esplosione. Dei 55 membri
dell'equipaggio a bordo, 11 furono salvati in seguito da altre navi,
ma Lim non vide nessuno dei compagni e restò aggrappato a dei pezzi
di legno per un paio di ore prima di riuscire a salire a bordo di una
di quelle zattere che le navi portano in coperta e che si liberano da
sole in caso di naufragio.
E'
da notare che Poon Lim non sapeva nuotare, quindi essere riuscito ad
indossare il giubbotto di salvataggio prima di finire in acqua è
stato fondamentale per tenerlo in vita fino a quando è riuscito a
salire sulla zattera di salvataggio; Lim era giustamente preoccupato
di cadere in mare e per precauzione rimase legato a una corda per
tutta la durata della permanenza sull'imbarcazione; una volta
effettivamente egli cadde in acqua, ma il mare era calmo ed egli
riuscì a tornare a bordo.
I
mancati avvistamenti
Poon
Lim non aveva alcun modo di manovrare la zattera e non poteva fare
altro che aspettare, mentre andava alla deriva, che qualcuno lo
raccogliesse, ma siccome si trovava su una rotta battuta da molte
navi pensava che ciò fosse probabile. Effettivamente nel corso dei
suoi 133 giorni in mare, Lim vide numerose navi e soprattutto una
passò vicino a lui il settimo giorno dopo il naufragio, ma nessuno
lo vide; una volta avvistò un U-Boat tedesco in emersione ed era
sicuro di essere stato visto a sua volta, tuttavia non fecero niente
per aiutarlo e alla fine lo lasciarono solo al suo destino. Più
volte avvistò gli aerei e una volta uno di essi volò a bassa quota
sopra di lui e torno anche indietro, ma poi volò via. Più tardi, il
pilota disse a Lim in ospedale che lo aveva visto la prima volta, ma
non essere riuscito ad avvistarlo dopo la virata di bordo.
Il
cibo e l'acqua
La
zattera di legno era dotata di razioni di sopravvivenza contenenti
scatole di biscotti secchi, 40 litri di acqua, un sacchetto di
cubetti di zucchero, cioccolato, una torcia elettrica e una manciata
di razzi.
Il
cibo durò 55 giorni, mentre l'acqua terminò dopo 65 giorni. Poon
Lim voleva pescare, ma la dotazione di sopravvivenza non prevedeva
attrezzatura da pesca, quindi iniziò a fabbricare una lenza
disfacendo il cavetto del tientibene che è fissato attorno
all'imbarcazione per agguantarsi ed estrasse uno dei chiodi zincati
dalle assi di legno ricavando un amo rudimentale. Come esca non aveva
altro che della galletta che impregnò di saliva e ne fece una
pallina che fece indurire al sole. Ebbe fortuna: prima che la pallina
si sciogliesse in acqua riuscì a pescare un piccolo nasello che si
guardò bene dal mangiare e che utilizzò come esca. Riusci a
catturare un pesce di 25 chili che mangiò crudo senza ripugnanza. Il
pesce crudo fu il solo mezzo di sostentamento, a parte gli uccelli
che gli si posavano sulla zattera o sulla sua testa, e che riusciva
ad acchiappare.
Lim
pescava regolarmente i pesci che nuotavano sotto lo scafo di legno
della zattera e riusciva a conservarli facendoli seccare, stendendoli
sopra i fili di canapa presi dalla piccola vela stesa sulla zattera
come copertura dal Sole, ma una volta perse tutta la sua scorta di
pesce secco (e di acqua potabile) durante una tempesta.
L'acqua
arrivava con la pioggia che Lim raccoglieva usando la tela di canapa
e i contenitori vuoti a disposizione; quando le piogge non arrivavano
era costretto a bere il sangue degli uccelli che catturava.
Quando
si liberava dei resti e delle interiora degli uccelli gettandoli in
acqua, questo finiva per attirare anche gli squali che spaventavano
ed allontanavano i pesci che avevano preso a nuotare sotto la
zattera, rendendogli difficile la pesca. Alla fine, realizzando che
gli squali non lo avrebbero più lasciato solo, decise di usare la
carne di uccelli come esca e attirare e catturare gli squali più
piccoli, finendoli a randellate; benchè Lim si coprisse con la tela,
la lotta con gli squali gli procurava molte ferite alle mani, ma alla
fine, come consolazione, poteva bere il loro sangue e cibarsi delle
loro pinne, una prelibatezza nella cucine cinese, tagliate con un
coltello ricavato da una scatola di latta per biscotti.
Il
conto del tempo che passa
Dopo
pochi mesi alla deriva, Lim rinunciò a contare i giorni che
passavano e si limitò a prendere nota delle lune piene.
Il
ritorno sulla terraferma
Dopo
128 giorni, Poon Lim ha visto la sagoma di terra molte miglia di
distanza, ma non riusciva a manovrare la zattera verso di essa,
comunque aveva capito di essere vicino alla terraferma, da una serie
di segni evidenti per un uomo ormai abituato ai ritmi del mare, come
il cambiamento del colore dell'acqua. Fu soltanto al 133esimo giorno,
molto vicino alla costa brasiliana, che non avrebbe tardato ad
avvistare poichè non distava che 10 miglia, che fu trovato da
pescatori e condotto a terra. Ai suoi salvatori si presentò nudo
perchè i suoi vestiti non avevano resistito all'usura,
all’alternarsi della pioggia, del sole violento e le raffiche del
mare equatoriale.
Il
5 aprile del 1943 Poon Lim veniva sbarcato a Belem; aveva ripreso
abbastanza forze per camminare da solo, benchè avesse perso più di
20 kg. Inviato all’ospedale, si rimise rapidamente, non soffrendo
che di un disturbo intestinale assai benigno.Il libro che descrive la sua incredibile storia |
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