Categoria: veterinaria, patologie del cane
ZECCHE: UNA PROBLEMATICA DI STAGIONE
Ogni
anno, con le prime uscite nei boschi dopo la pausa invernale, si
ripropone il problema zecche, responsabili di reazioni di
ipersensibilità e di malattie molto gravi, sovente non diagnosticate
e sottovalutate dai proprietari dei cani che scoprono sul proprio
quattrozampe uno di questi artropodi.
La
zecca è un parassita che necessita per il suo sviluppo compiere un
pasto di sangue sull'ospite; le zecche "molli" o Argasidae,
parassitano uccelli e rettili mentre le zecche "dure" o
Ixodidae, attaccano i mammiferi.
In
Italia, le principali specie di zecche dure sono le Rhipicephalus
sanguineus e le Ixodes ricinus.
La
prima è la principale zecca del cane e parzialmente dei ruminanti
domestici, la seconda ha uno stadio larvale sui roditori selvatici e
quello ninfale e adulto sui ruminanti selvatici.
Il
ciclo sull'ospite
Il
ciclo di sviluppo della zecca può prevedere 1, 2 o 3 ospiti, cioè
il parassita svolge la trasformazione da larva a ninfa e a
parassita adulto sullo stesso animale oppure la larva si alimenta e
si trasforma in ninfa su un ospite, cade a terra e diventa adulto e
risale su un altro ospite. Il cane è parassitato da una zecca a 3
ospiti.
L'adulto
femmina, dopo essere stata fecondata, cade dall'animale ospite e
depone un ammasso di uova (anche più di 15.000) e poi muore.
Le
uove sono depositate negli ambienti che meglio ne permettono la
sopravvivenza (fessure, anfratti, crepe di muri e del legno). Le
larve che si sono sviluppate dalle uova, restano dunque in attesa di
un ospite (primo o definitivo, a secondo del tipo di zecca) a cui
attaccarsi e su cui effettuare il pasto di sangue. In genere questi
parassiti hanno una predilezione per certe specie, ma in mancanza
dell'ospite "prediletto" possono attaccarsi su animali
diversi, uomo compreso.
IMPORTANTE
Dopo che la zecca
si è fissata alla cute dell'ospite, non inizia subito il pasto di
sangue causa della possibile trasmissione dei patogeni, quindi una
attenta ispezione della superficie cutanea per ricercare la
presenza del parassita, è sempre consigliata al rientro a casa,
dopo aver frequentato aree a rischio infestazione.
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Dove
cercare la presenza della zecca sul cane
La
zecca si fissa facilmente al suo ospite, grazie alla facilità con
cui il suo apparato pungitore-succhiatore penetra la cute (nel cane
le zone di attacco privilegiate sono quelle dove la pelle è fine: a
livello dei padiglioni auricolari, sui margini dell'ano o sotto la
coda).
Dopo la penetrazione della cute, la zecca emette una
secrezione salivare che ha lo scopo di rendere più solido
l'ancoraggio all'ospite, una sorta di “cemento”. La fase di
fissazione può durare parecchie ore ed è seguita dal pasto di
sangue che dura alcuni giorni. Solamente le zecche femmina, le larve
e le ninfe fanno un pasto di sangue completo, mentre i maschi si
accontentano di una breve fase di suzione ematica.
Quali
danni provoca?
L'infestazione
causa diversi problemi all'ospite: reazioni di ipersensibilità
all'ospite, inoculazione di tossine, trasmissione di agenti
infettivi.
Reazioni
di ipersensibilità
Alla
primo contatto con il parassita sulla cute del cane si osserva una
reazione infiammatoria caratterizzata da un aumento di istamina e
serotonina. In caso di reinfestazione, la reazione può essere più
violenta e precoce, dominata da una infiltrazione di basofili ed
eosinofili, che sono causa di edema e necrosi. L'edema e necrosi,
determinano però anche la caduta prematura dei parassiti, prima che
questi abbiano completato il loro pasto di sangue, permettendo agli
animali infestati di sopravvivere più facilmente all'attacco delle
zecche.
Inoculazione
di tossine
Alcune
specie possono inoculare delle tossine a tropismo nervoso in grado di
provocare paralisi ascendente e disordini cardiaci e respiratori.
Vettori
di agenti infettivi
Le
zecche possono veicolare diversi agenti patogeni perchè il parassita
ingerisce grosse quantità di sangue; i germi passano facilmente
nelle uova delle zecche e questo consente la trasmissione del germe
patogeno alle generazioni future, rendendo le zecche un importante
vettore di malattie che colpiscono gli animali (domestici e
selvatici), ma talvolta anche l'uomo (zoonosi).
La
lotta alle zecche
la
lotta alle zecche passa attraverso una efficace protezione
individuale e la disinfestazione ambientale. La protezione
individuale si attua attraverso il trattamento dell'animale. Numerosi
sono i prodotti disponibili sul mercato: polveri, spray, lozioni,
collari, bagni, etc. Tutti i cani che più facilmente vengono in
contatto con questi parassiti (cani da caccia, cani che vengono
spesso portati in campagna o in aree verdi, etc.) o che comunque
vivono in zone endemiche per malattie trasmesse da zecche, devono
essere trattati a intervalli regolari e sistematicamente protetti,
anche attraverso un'ispezione visiva della cute e l'eventuale
allontanamento manuale di questi parassiti dalla cute dell'animale.
La
disinfestazione ambientale è riconosciuto essere un metodo di lotta
difficile da attuare e il più delle volte inefficace, poiché
trattare un'area non eradica il problema, ma semplicemente libera
temporaneamente (e nemmeno in modo certo e totale) la zona; le zecche
inoltre sono molto resistenti ai trattamenti e, riportati in zona
dagli animali parassitati, ripopolano facilmente le aree trattate,
rendendo ogni tipo di trattamento ambientale poco o nulla efficace.
COME
ALLONTANARE LE ZECCHE DALLA CUTE?
In
linea generale, un cane che ospita delle zecche sul suo corpo deve
essere trattato con un antiparassitario, che indurrà
automaticamente il distacco dei parassiti, senza necessità di
altro intervento.
Tuttavia,
nei casi in cui non è opportuno trattare (presenza solo di 1 o 2
zecche sull'animale, cane malato o molto giovane, etc.) è
possibile allontanare manualmente questi dannosi "inquilini"
cutanei.
La
procedura deve essere eseguita con cautela e molta pazienza, per
non correre il rischio di rompere il corpo del parassita nella
cute dell'ospite, causando un'infezione locale. Nel caso in cui il
rostro restasse infisso nella ferita, questo deve assolutamente
essere asportato.
La
tecnica migliore è quella di ruotare il corpo del parassita in
modo da indurre la chiusura dei palpi, che rappresentano
l'apparato di ancoraggio della zecca all'ospite.
Eventualmente,
si può usare un batuffolo di cotone impregnato di etere da
apporre qualche secondo prima sulla zecca, per facilitarne
l'allontanamento. Attenzione particolare va posta anche ad evitare
di comprimere troppo il corpo del parassita, in quanto ciò
potrebbe causare il rigurgito del pasto a base di sangue
aumentando il rischio di trasmissione di agenti patogeni.
Una volta estratto
il parassita, bisogna disinfettare la zona.
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PRINCIPALI ZECCHE
DEL CANE IN EUROPA E IL LORO RUOLO
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Specie
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Ospite
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Germe trasmesso
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Rhipicephalus
sanguineus
Dermacentor
reticulatus
Ixodes ricinus
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cane,
gatto, ruminanti
erbivori
domestici e selvatici, carnivori
ruminanti,
cervidi, carnivori selvatici
|
Babesia
canis, Babesia vogeli, Babesia gibsoni, Rickettsia canori,
Hepatozoon canis, Ehrlichia canis
Babesia
canis
Borrelia
burgdorferi
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QUALI
MALATTIE TRASMETTONO AL CANE ?
La
malattia di Lyme
L'agente
eziologico del morbo della malattia di Lyme è Borrelia
burgdorferi, che appartiene alla famiglia delle Spirochete. I
serbatoi potenziali della malattia sarebbero dei piccoli roditori
selvatici. In Europa, la trasmissione é assicurata da Ixodes
ricinus, che può trasmettere la malattia al cane ma anche
all'uomo.
L'Ehrlichiosi
canina
Si
tratta di una malattia sostenuta da Ehrlichia canis, parassita dei
leucociti dei canidi selvatici e domestici. L'Ehrlichiosi è
trasmessa ai cani dalla zecca Rhipicephalus sanguineus: la zecca
più comunemente riscontrata sui nostri cani.
La
Babesiosi del cane
Malattia
pressoché universale, che colpisce una grande varietà di animali
e l'uomo. Tra i compagni più vicini all'uomo, il cane è quello
più colpito dalla Babesiosi. L'agente eziologico è Babesia
canis, un parassita endoeritrocitario, trasmesso da Rhipicephalus
sanguineus e Dermacentor reticulatus.
L'Epatozoonosi
canina
Hepatozoon
canis è un protozoo trasmesso da Rhipicephalus sanguineus
responsabile di questa malattia che causa a volte un quadro
clinico molto grave nei soggetti colpiti. Gli animali sensibili
sono i canidi selvatici e domestici ed eccezionalmente i gatti.
L'Emobartollenosi
Si tratta di
un'altra malattia trasmessa da Rhipicephalus sanguineus al cane.
Il segno clinico più evidente è l'anemia, associata spesso ad
altre malattie. Tuttavia, la maggior parte dei cani infetti non
mostra alcun sintomo.
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