categoria: igiene degli alimenti, infezioni e intossicazioni alimentari
Il rischio infettivo alimentare: problematiche epidemiologiche e preventive in ambito familiare
Guido
Maria Grasso, Giancarlo Ripabelli
Relazione
presentata al Convegno «Alle radici del mangiar sano». Campobasso,
1994.
Riassunto
Premessa
Le
malattie infettive di origine alimentare rappresentano un importante
problema di sanità pubblica, causa di MILIARDI di casi di
diarrea in bambini al di sotto di 5 anni di età e la morte di
MILIONI di essi. La maggior parte di tali episodi è
determinata da patogeni trasmessi con gli alimenti e comprende sia le
intossicazioni causate dall'ingestione di alimenti contenenti tossine
batteriche (Staphylococcus aureus; Clostridium botulinum) che
le infezioni mediate da tossine prodotte nell'intestino (Clostridium
perfringens) oppure provocate dall'invasione e dalla
moltiplicazione microbica a livello intestinale (Salmonella;
Campylobacter; virus). Anche altre malattie infettive, a
prevalente o esclusivo interessamento extraintestinale, sono
trasmesse con il cibo: brucellosi, tubercolosi, epatite A,
toxoplasmosi, etc. .
Considerazioni
epidemiologiche
Nella
patologia microbica di origine alimentare l'interesse, non solo
dell'opinione pubblica ma spesso anche degli operatori sanitari e dei
ricercatori, è rivolto soprattutto agli episodi epidemici,
particolarmente se di grosse dimensioni, mentre una ridotta
importanza è attribuita ai casi a diffusione intrafamiliare, ma si
stima che essi siano in realtà molto sottostimati, come riferito da
alcuni studi fatti, secondo i quali almeno l'80% delle malattie
infettive di origine alimentare sarrebbe acquisito in ambiente
domestico; ad esempio, la maggior parte degli isolamenti di
Salmonella proviene da casi sporadici, spesso espressione di
piccole epidemie in ambito familiare, superando per frequenza i casi
epidemici che si verificano nei pubblici esercizi (ristoranti,
gelaterie, etc.) e nelle ristorazioni collettive (mense di aziende,
scuole, caserme, case di riposo, ospedali).
Per
quanto riguarda l'intossicazione alimentare botulinica, la maggior
parte degli episodi riguarda casi sporadici o piccoli focolai
epidemici determinati dalla preparazione domestica di conserve
alimentari.
Considerazioni
analoghe possono essere fatte anche per le infezioni virali a
trasmissione alimentare, come l'epatite A, che prevalentemente si
diffonde in modo sporadico o endemico.
Problematiche
preventive
Le
più frequenti infezioni ed intossicazioni alimentari sono causate da
Salmonella, Campylobacter, Staphylococcus aureus, Clostridium
perfringens, Clostridium botulinum e agenti virali, le cui
caratteristiche principali sono riportate nelle Tabelle 1-6.
Uno
dei momenti fondamentali della prevenzione delle infezioni veicolate
da alimenti risiede in una corretta igiene personale riguardante, in
particolare, mani e cute, capelli, naso e cavità orale, abitudine al
fumo e stato di salute.
Nelle
fasi di preparazione, le mani vengono quasi invariabilmente in
contatto con gli alimenti. È, quindi, essenziale mantenerle pulite,
ma tale obbiettivo non è certamente raggiungibile con un solo e
semplice lavaggio preliminare, perchè queste vengono continuamente
in contatto con superfici, alimenti e sostanze che possono essere
contaminate da microrganismi patogeni con possibilità di
contaminazione crociata. Le mani vanno quindi lavate frequentemente,
in particolare dopo:
- aver manipolato carni o verdure crude;
- aver utilizzato i servizi igienici;
- aver mangiato o fumato;
- aver maneggiato rifiuti o residui alimentari.
Anche
le ferite e le abrasioni rappresentano la sede ideale di
moltiplicazione batterica e quindi occorre ricoprirle con medicazioni
impermeabili per impedire che vengano in contatto con gli alimenti.
In ogni caso, non si devono mai toccare con le mani alimenti già
cotti o destinati al consumo senza ulteriore cottura.
I
capelli rappresentano un punto critico dell'igiene personale ed
infatti, in ambito industriale, è previsto che gli addetti alla
preparazione alimentare indossino sempre un idoneo copricapo. In
ambito domestico è sufficiente mantenere i capelli puliti con
lavaggi regolari e ricordarsi di non passare le mani sui capelli
mentre si preparano le pietanze in modo da evitare che capelli e
forfora cadano sugli alimenti.
Il
naso e il cavo orale del 40-45% degli adulti è colonizzato da
stafilococchi e quindi è facile diffonderli nell'ambiente tramite
starnuti o i colpi di tosse, bisogna, quindi, prestare molta
attenzione quando si preparano gli alimenti e utilizzare fazzoletti a
perdere e lavare le mani prima di riprendere il lavoro. Non si
dovrebbe, inoltre, fumare mentre si preparano gli alimenti, in quanto
i microrganismi patogeni che risiedono nel cavo orale possono essere
facilmente trasportati con le mani.
È
anche evidente che in caso di malattia infettiva, particolarmente se
a carico dell'apparato digerente e con vomito o diarrea, è
sconsigliabile la preparazione degli alimenti anche in ambito
familiare.
Tutti
gli alimenti crudi, particolarmente carne, pollame e molluschi sono
veicoli di contaminazione ambientale della cucina e quindi
dovrebbereo essere tenuti ben separati dagli alimenti già cotti o
destinati al consumo senza cottura, particolarmente da quelli che,
per il loro elevato contenuto proteico, favoriscono la
moltiplicazione batterica (carni e pollame cotti; sughi di carne,
stufati e brodi; maionese; latte; creme; latticini; etc.).
Particolare
attenzione va riservata alle verdure crude che devono essere lavate
accuratamente al fine di eliminare terriccio e polvere.
I
microorganismi patogeni eventualmente già presenti negli alimenti
possono essere eliminati solo con una cottura adeguata dei cibi. Un
obiettivo da tener presente è il contenimento della moltiplicazione
e diffusione batterica negli alimenti stessi attuabile attraverso una
idonea temperatura di conservazione (gli alimenti cotti, se non
immediatamente consumati, devono rimanere a temperature superiori a
65 °C o raffreddati rapidamente e conservati a temperature inferiori
a 5 °C), la riduzione al minimo dei tempi che intercorrono tra
preparazione degli alimenti ed il loro consumo.
il
calore penetra lentamente nell'alimento, particolarmente se di grosse
dimensioni, quindi i metodi di cottura da preferire sono i seguenti:
cottura a pressione ed ai ferri; frittura; cottura al forno di
piccole porzioni; cottura a microonde.
Tutti
gli alimenti deperibili, particolarmente quelli prima definiti ad
alto rischio di contaminazione, devono, quindi, essere conservati nel
frigorifero, il cui uso corretto è di fondamentale importanza per la
prevenzione delle infezioni a diffusione familiare. Il frigorifero
va, pertanto, pulito regolarmente, mantenuto ad una temperatura
compresa tra 1 e 4 °C. e non sovraccaricato, in modo da lasciare tra
gli alimenti uno spazio sufficente a permettere la circolazione
dell'aria fredda. Analogamente,
si deve evitare l'apertura prolungata o non necessaria della porta e
la sistemazione all'interno di alimenti ancora caldi, che aumentano
la temperatura al suo interno, favorendo la moltiplicazione
batterica. Inoltre, anche la disposizione degli alimenti all'interno
del frigorìfero è dì fondamentale importanza per la prevenzione
della contaminazione crociata: le carni ed i pesci crudi vanno posti
sui ripiani inferiori; gli alimenti cotti sui ripiani centrali; il
latte ed i suoi derivati su quelli superiori. In tal modo si evita
che il sangue ed il liquido che cola dalle carni possa cadere sugli
alimenti già cotti e su quelli da consumare senza cottura.
Il
larghissimo uso di prodotti congelati e surgelati impone un cenno
anche ai risvolti igienici della conservazione di tali alimenti. Le
moderne tecniche industriali di preparazione permettono la cottura
diretta di molti di questi alimenti (singole porzioni; piatti
precotti; etc.) senza necessità di scongelamento. Invece, i pezzi
più grossi di carne ed i polli interi, devono essere sempre
completamente scongelati prima della cottura. Il pollame rappresenta,
come già detto, una importante sorgente domestica di contaminazione
e pertanto molta attenzione deve essere riservata al liquido di
scongelamento. La pratica di scongelare i polli sotto acqua tiepida
corrente è, infatti, da evitare in quanto, mentre la superficie si
scongela rapidamente favorendo la moltiplicazione batterica, il
centro della carcassa si scongela molto più lentamente e, quindi, si
corre il rischio di mettere a cottura il pollo non ancora
completamente scongelato. Inoltre si verifica una massiccia
contaminazione del lavandino e delle superfici vicine da parte del
liquido di scongelamento. I pollami congelati vanno, quindi,
manipolati con grande attenzione:
- devono essere conservati nel congelatore separati dagli altri alimenti in un apposito settore o, comunque, protetti in buste di plastica ben chiuse;
- devono essere scongelati completamente nel frigorifero e non a temperatura ambiente;
- devono essere cotti immediatamente o conservati nel frigorifero per non più di 24 ore;
- devono essere preferibilmente mangiati subito dopo la cottura, in alternativa devono essere conservati in frigorifero per non più di 12 ore:
- tutti gli utensili utilizzati devono essere disinfettati con acqua bollente (>82 °C) prima di un ulteriore uso e le superfici vanno disinfettate con ipoclorito di sodio.
Solo
con l'applicazione costante ed attenta di queste misure si può
realmente sperare in una riduzione sostanziale delle malattie
infettive veicolate da alimenti.
Tab. 1 -
Caratteristiche dell'infezione da Salmonella
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Agente
causale: Salmonella.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): vive
nell'intestino dell'uomo e degli animali; viene eliminata con le
feci. Entra nelle cucine soprattutto con il pollame e gli alimenti
crudi di origine animale (carni, salsicce, uova). Gli insetti e
gli animali domestici possono avere un ruolo nella diffusione.
Modalità
con cui provoca la malattia: è necessaria la presenza di un
gran numero di batteri vitali nell'alimento.
Misure
di prevenzione nelle cucine:
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Tab. 2 -
Caratteristiche dell'infezione da Campylobacter
|
Agente
causale: Campylobacter jejuni.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): vive
nell'intestino degli animali; viene eliminato con le feci. Entra
nelle cucine soprattutto con il pollame e gli alimenti crudi di
origine animale. Anche il latte crudo è stato talvolta implicato.
Modalità
con cui provoca la malattia: è necessaria la presenza di
batteri vitali nell'alimento. Si ritiene che sia sufficiente un
ridotto numero di microrganismi per provocare la malattia (non
sono in grado di moltiplicarsi negli alimenti).
Misure
di prevenzione nelle cucine:
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Tab. 3 -
Caratteristiche dell'intossicazione da Staphylococcus aureus
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Agente
causale: Staphylococcus aureus.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): vive sulla
cute dell'uomo, nel naso, nella cavità orale, nei foruncoli,
nelle abrasioni. Può essere presente anche sul pollame.
Modalità
con cui provoca la malattia: tossina prodotta nell'alimento
(non è necessaria l'ingestione di batteri vitali).
Misure
di prevenzione nelle cucine:
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Tab. 4 -
Caratteristiche della tossinfezione da Clostridium perfringens
|
Agente
causale: Clostridium perfringens.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): è
anaerobio e vive nell'intestino dell'uomo e degli animali;
sopravvive come spore nel suolo e nella polvere; le carni ed il
pollame sono spesso contaminate con le spore che possono
resistere alla cottura. Alimenti importanti sono, quindi, la
carne ed il pollame cotti, lasciati raffreddare lentamente e
conservati al tiepido con moltiplicazione dei bacilli germinati
dalle spore.
Modalità
con cui provoca la malattia: tossina prodotta nell'intestino
da bacilli ingeriti vivi e germinati dalle spore che sono
sopravvissute alla cottura.
Misure
di prevenzione nelle cucine:
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Tab. 5 -
Caratteristiche della intossicazione da Clostridium botulinum
|
Agente
causale: Clostridium botulinum.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): è anaerobio
e sopravvive come spora nel suolo e nella polvere; le carni ed il
pesce possono essere contaminati con le spore che possono
resistere alla cottura.
Modalità
con cui provoca la malattia: tossina prodotta nell'alimento
dai bacilli germinati dalle spore.
Misure di
prevenzione nelle cucine: evitare la preparazione di conserve
domestiche, ed utilizzare come metodo di conservazione di carni,
pollame e pesce solo la refrigerazione o il congelamento.
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Tab. 6 -
Caratteristiche delle infezioni di origine virale
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Agenti
causali: Virus di Norwalk e altri virus enterici.
Modalità
di ingresso nelle cucine (sorgente di infezione): vivono
nell'intestino e vengono eliminati con le feci. Entrano nelle
cucine principalmente con i molluschi. Si ritiene anche che le
verdure possano contaminarsi durante l'irrigazione e la
fertilizzazione. Un ruolo nella contaminazione delle cucine può
essere svolto da persone che eliminano il virus con le feci.
Modalità
con cui provoca la malattia: virus vitali nell'alimento. Sono
altamente infettivi a basse dosi.
Misure
di prevenzione nelle cucine:
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