Categoria: piante medicinali
Malva Silvestris
Per trattare le contusioni
Dioscoride Pedanio (40d.C.-90d.C.),consigliava un impiastro di foglie di malva
e di salice.
La Malva silvestris (fam.
Malvaceae) è una pianta erbacea bienne o perenne alta 30-90 centimetri. Comune
nei prati e nelle siepi di tutta Europa, preferisce i luoghi umidi e può essere
facilmente confusa con specie affini.
Le foglie della Malva sono
tondeggianti, lungamente picciolate con tipico margine crenato, la lamina è
sottile, leggermente pelosa. I fiori sono rossastri con caratteristiche
venature violacee dovute al contenuto in antocianidine (es. Malvidina).
Le foglie di Malva possono essere rovinate dal fungo Puccinia malvacearum; l’infestazione è riconoscibile per le spore di colore rosso ruggine sulla pagina inferiore della foglia.
Conosciuta e apprezzata fin dal
700 a.C. per le proprietà lenitive e antinfiammatorie, la Malva è tuttora
impiegata popolarmente in numerose patologie: dalle punture di insetto agli
eritemi solari, dalla tosse agli ascessi dentali, alla congiuntivite.
Un tempo era utilizzata anche per
fini alimentari.
La Malva è considerata la pianta
del benessere intestinale e della vescica, sotto forma di decotto, consumata
cruda o cotta oppure usando il decotto per clisteri e semicupi (i microclismi
di glicerina, malva e camomilla sono tra gli evacuanti più venduti in farmacia).
In fitoterapia moderna si usano le
foglie e i fiori, raccolti poco prima della completa fioritura. La droga
contiene principalmente mucillagine (fino al 12-15%) contenenti acido
galatturonico, solfati flavonoidici e tannini in piccole quantità. Sono
presenti anche vitamine (B, C ed E), acidi organici (es. clorogenico e
caffeico), antociani. Questi ultimi sono contenuti quasi esclusivamente nei
fiori, che hanno invece pochissimi tannini.
I principali impieghi della Malva riguardano
le malattie delle vie respiratorie (tosse secca e grassa, laringiti, faringiti)
e quelle dell'apparato gastrointestinale (coliti, enteriti, gastriti). Molto
diffuso è l'uso esterno per calmare le infiammazioni del cavo orale, in
particolare di origine gengivale e dentaria e quelle a livello dell’occhio.
Da ricordarne l'impiego nelle
tisane per contrastare i disturbi delle vie urinarie, in associazione con Uva
ursina e altre piante ad attività diuretica. Alcuni studi recenti dimostrano che l'estratto acquoso di Malva è attivo nei confronti dei batteri
Gram + e Gram -.
La Malva è utilizzata da sempre in
cosmetica, come estratti acquosi o glicerici, in formulazioni ad attività
rinfrescante, decongestionante e idratante per pelli secche e sensibili.