Categoria: sopravvivenza in mare
Iss: in Italia gli annegamenti causano 400 morti l’anno
Uno studio dell’Istituto superiore di sanità fotografa il fenomeno. Quasi 30 mila morti negli ultimi 40 anni nelle acque italiane e anche se in calo, il numero di annegamenti rimane consistente. È il mare il luogo in cui si verificano più frequentemente e l’imperizia la causa principale.
Sono un evento raro se paragonato ad
altre tipologia di incidenti, ma gli annegamenti in Italia presentano
un elevato tasso di letalità.È la conclusione di uno studio sugli
annegamenti e i semi-annegamenti resi noti dall’Istituto superiore
di sanità, che ha analizzato i dati Istat e, quando possibile, le
notizie pubblicate sulla stampa.
Nel 2007, si sono registrati 387 morti
e circa 440 ricoveri. In termini di incidenza, il tasso di mortalità
per il 2007 è risultato pari a 11,1 morti per milione/anno nei
maschi e 2,2 morti per milione/anno nelle femmine, con un tasso medio
di 6,5 morti per milione di abitanti/anno.Impressionante il dato
storico: dal 1969 al 2007 risultano decedute per annegamento 27.154
persone, per l'82 per cento maschi. C’è da dire, tuttavia, che si
registra un forte decremento nel numero di casi: se agli inizi degli
anni Settanta si verificavano circa 1200-1300 morti/anno oggi il dato
è sceso a circa 400.
Per quanto l’annegamento riguardi
tutte le classi di età, è nei giovani tra i 14 e i 29 anni che si
verificano con maggiore frequenza gli eventi. Il fenomeno degli
annegamenti si verifica per oltre il 50 per cento dei casi in mare e
appare particolarmente evidente lungo la costa adriatica centro
settentrionale (da San Benedetto del Tronto a Trieste); in alcune
aree della costa sud della Puglia, lungo la costa tirrenica in
Liguria (tra San Remo e Savona), in Toscana (tra Carrara e Piombino),
nel Lazio (tra Fiumicino e Terracina), in Campania (tra Castel
Volturno e Acropoli); in Sicilia nella costa sud-orientale e a
Palermo); in Sardegna (lungo la costa occidentale, nella zona di
Cagliari e in quella di Olbia).
Attraverso una revisione della stampa i
ricercatori Iss sono stati in grado di ricostruire le cause degli
eventi mortali: è l’imperizia la prima incriminata, ma anche
malori, cadute accidentali sono cause frequenti. Particolare
attenzione merita la mancata sorveglianza dei bambini. Così come la
frequente assenza di servizi di salvataggio in luoghi frequentati da
bagnanti: tra i fenomeni registrati vi è infatti il salvataggio
improvvisato da parte di persone non in grado di effettuarlo, che a
volte si conclude con esiti fatali anche per i soccorritori.
Ogni anno nel mondo muoiano per
annegamento oltre 380 mila persone, il che colloca l'annegamento al
terzo posto tra le cause di morte per incidente dopo gli incidenti
stradali e le cadute. Gran parte di questi eventi si registra Africa,
Asia del pacifico occidentale e del Sud-Est asiatico ed est europeo.
Circa 28 mila gli annegamenti fatali in Europa: le aree maggiormente
a rischio sono quelle dell’est europeo, in particolare Bielorussia,
Lettonia, Lituania, Russia e Ucraina che presentano tassi 15-16 volte
superiori a quelli dell’Italia.
Il farmacista Online.it 2011