sabato 17 giugno 2017
lunedì 12 giugno 2017
Le spezie: il peso delle differenze degli stili di vita e alimentazione fra paesi occidentali e e quelli asiatici sugli studi delle spezie e la loro azione nel trattamento di malattie cronico-degenerative quali quali diabete, osteoartrosi e declino mentale.
categoria: farmacologia, fitoterapia
Le spezie: il peso delle differenze degli stili di vita e alimentazione fra paesi occidentali e e quelli asiatici sugli studi delle spezie e la loro azione nel trattamento di malattie cronico-degenerative quali quali diabete, osteoartrosi e declino mentale.
Le spezie sono state messe sotto la lente degli studiosi alla luce delle più recenti acquisizioni della moderna
farmacologia. Il quadro che emerge da questi studi è che, collegate
alle loro proprietà sensoriali, le spezie possiedono anche proprietà
farmacologiche, sovente specifiche e potenzialmente benefiche per il
trattamento di malattie cronico-degenerative quali quali diabete,
osteoartrosi e declino mentale. Nel caso delle spezie è importante
distinguere tra la ricca letteratura aneddotica, amplificata da
internet, e quanto è stato effettivamente validato da studi clinici
controllati o ha una base farmacologica razionale, anche perchè
pesano le differenze di stile di vita e alimentazione fra i paesi
occidentali e quelli produttori di spezie (India. Indonesia. Cina).
ZENZERO, CURCUMA E CANNELLA: DALLA CUCINA ALLA FITOTERAPIA BASATA SULL'EVIDENZA
Categoria: farmacologia, fitoterapia
ZENZERO, CURCUMA E CANNELLA: DALLA CUCINA ALLA FITOTERAPIA BASATA SULL'EVIDENZA
Estratto di un articolo pubblicato da M.
Rindone Farmacista, S. I. Fit., Milano
Da
lungo tempo le spezie vengono utilizzate tradizionalmente per
trattare diverse patologie, dai reumatismi, dolori di vario tipo,
nausea, problemi intestinali, febbri intermittenti, patologie
epatiche, problemi urinari, dispepsia, infiammazione, costipazione e
problemi dentari.
I costituenti di tali spezie e i meccanismi
attraverso i quali esercitano tali proprietà farmacologiche sono
rimasti a lungo oscuri. Estese ricerche nel corso degli anni hanno
identificato i targets molecolari della maggior parte dei costituenti
attivi presenti nelle spezie. Si tratta di molecole differenti dal
punto di vista chimico e dotate di vari effetti biologici.
Zenzero
Il
rizoma di Zingiber officinale Ros. (Fam. Zingiberaceae), noto
commercialmente come zenzero africano, zenzero di Cochin o zenzero
giamaicano (a seconda della origine geografica) è consumato in tutto
il mondo come spezia ed utilizzato come pianta medicinale. L'analisi
chimica dello zenzero mostra più di 400 molecole differenti, la
maggior parte contenuti nell'oleoresina, responsabile del sapore
pungente della droga in virtù della presenza di molecole fenoliche
note come gingeroli e derivati (il 6-gingerolo è il costituente più
attivo). Gli altri componenti dello zenzero sono i carboidrati
(50-70%, di cui l'amido è il principale componente), i lipidi (6-8%,
in prevalenza acidi grassi), un olio essenziale (1-3%; i componenti
principali sono terpeni), aminoacidi, fibre, ceneri, proteine,
fitosteroli, vitamine (acido nicotinico, vitamina A) e minerali.
Lo
zenzero è un rimedio popolare per la nausea in gravidanza, ma è
anche utilizzato per prevenire la nausea da chemioterapia, le
chinetosi e la nausea post-operatoria, oltre che per le coliche,
problemi gastrici, reflusso, flatulenza, diarrea, perdita
dell'appetito e dispepsia. In medicina Ayurvedica, lo zenzero viene
raccomandato come digestivo, lassativo ed antiacido. Le evidenze
cliniche di tali attività risultano contraddittorie, ed anche il
meccanismo d'azione non è completamente chiarito. Uno studio
effettuato su volontari sani ha dimostrato che la nausea indotta dal
movimento circolare era inibita da dosi terapeutiche di zenzero che
agiscono inibendo la liberazione di vasopressina e normalizzando la
motilità gastrica (azione procinetica gastrica, un effetto che
potrebbe essere determinato dalle proprietà antagonistiche sul
recettore 5-HT3 da parte di alcuni componenti dello zenzero). Lo
zenzero viene somministrato a dosi giornaliere di 2-4 g.
L'efficacia
dello zenzero nel trattamento della nausea dipende dalla condizione
che determina questo disturbo; studi clinici hanno mostrato che lo
zenzero è in grado di contrastare la nausea ed il vomito che
insorgono in gravidanza ma risultati contrastanti sono stati ottenuti
per quanto concerne lo sviluppo di nausea post-operatoria, della
nausea conseguente alla chemioterapia o durante il movimento
(cinetosi).
Gli
effetti collaterali osservati negli studi clinici (disturbi allo
stomaco, eruttazione e nausea) risultano in generale moderati e
occorrono con frequenza bassa. Scarsi case reports suggeriscono
un'interazione tra lo zenzero e warfarin.
Curcuma
La
droga della Curcuma consiste nel rizoma essiccato di Curcuma longa L.
(C. domestica Valeton). Tra i maggiori costituenti della droga sono i
carboidrati (69.4% della massa totale) e i curcuminoidi (di cui la
curcumina rappresenta circa il 90%).
La
presenza di legami alfa-beta-insaturi rende la molecola in grado di
interagire con le molecole radicaliche e partecipare a reazioni di
addizione nucleofila con i gruppi tiolici delle proteine. I
curcuminoidi esplicano un'attività antinfiammatoria (inibizione
delle COX, fosfolipasi, leucotrieni, prostaglandine, trombossano,
acido nitrico, elastasi, ialuronidasi, collagenasi, proteine
chemiotattiche monocitarie, interferone, TNF e varie interleuchine).
Una
disregolazione dei meccanismi dell'infiammazione e lo sbilanciamento
ossidativo sono tra i componenti chiave nella patogenesi delle
malattie neurodegenerative. In virtù delle sue attività
antinfiammatorie ed antiossidanti, la curcumina e si è rivelata
protettiva nei confronti degli agenti neurotossici e nei confronti di
varie malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'alzheimer,
l'attraverso la modulazione di molteplici vie di trasduzione del
segnale.
Uno
studio clinico di fase II con curcumina sull'Alzheimer ha evidenziato
come un apporto di curcumina in capsule o polvere portava a una più
lenta progressione della malattia.
E'
stata imoltre osservata una attività antidepressiva della curcumina
per inibizione della monoamino ossidasi A e il contrasto della
diminuzione dei livelli di serotonina, noradrenalina e doparnina. Ed
anche citata un'attività anti-aterosclerotica ed antineoplastica.
Gli studi dimostrano anche un'attività epatoprotettiva e proprietà
antidiabetiche.
Cannella
Due
sono le piante da cui si ricava la spezia: il Cinnamomum verum J.
S. Presil chiamata anche "Cannella Regina", originaria
dello Sri Lanka, la più pregiata per uso alimentare, e il Cinnamomum
cassia, la cannella cinese. La droga è rappresentata dalla parte
interna della corteccia e contiene sino al 4% in oli essenziali cui
si attribuisce l'attività farmacologica. Introdotta dai Portoghesi,
la cannella di Ceylon è rimasta quella di utilizzo preferenziale in
Europa, soprattutto per utilizzo alimentare, mentre spesso gli studi
vengono condotti utilizzando la cannella cinese. L'olio essenziale ha
una buona attività antifungina ed antibatterica sia nei confronti
dei Gram-positivi che dei Gram-negativi.
Si
riporta anche un' attività antinfiammatoria ed anti-nocicettiva ed è
stata recentemente saggiata l'attività antidiabetica della droga, ma
occorrono ulteriori studi per confermare questa proprietà della
droga.
In
virtù del contenuto di aldeide cinnamica, l'olio essenziale risulta
irritante e può causare lo sviluppo di dermatite.
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