sabato 10 settembre 2016
mercoledì 31 agosto 2016
Chemioprofilassi della malaria
Categoria: malaria
Chemioprofilassi della malaria
La profilassi antimalarica è giustificata per tutti i viaggiatori diretti in aree dove la malaria è endemica, ma la scelta del farmaco/associazione di farmaci da utilizzare è fortemente limitata dal fenomeno della resistenza, che interessa esclusivamente il P. falciparum e P. vivax. La resistenza alla clorochina è ormai diffusa in tutte le aree dove sono presenti questi due plasmodi, ma il P. falciparum ha sviluppato resistenza anche nei confronti di sulfadoxina/ pirimetamina e meflochina, sebbene in aree geografiche più circoscritte.
Più
recentemente in aree del sud est asiatico si è osservato anche un
basso grado di resistenza nei confronti di prodotti a base di
artemisinina. Attualmente l'OMS classifica le aree a rischio di
malaria in 4 categorie, indicando per ognuna di queste il tipo di
prevenzione più adeguato.
Classificazione
delle aree a rischio di malaria e tipo di prevenzione
Rischio di malaria
Tipo di prevenzione
|
|
A
|
Rischio molto
basso Prevenzione delle punture di zanzara
|
B
|
Rischio di
infezione da solo P. vivax Come in A + clorochina o doxiciclina o
atovaquone-proguanil o meflochina (da scegliere in base alla
sensibilità del parassita, agli effetti indesiderati e alle
controindicazioni dei diversi dei farmaci) a.
|
C
|
Rischio
di infezione da P. falciparum con resistenza nota a clorochina e
sulfodoxina-pirimetamina c
Come in A+
atovaquone-proguanil o doxiciclina o meflochina (da scegliere in
base alla sensibilità del parassita, agli effetti indesiderati e
alle controindicazioni dei diversi farmaci) a.
|
D
|
Rischio
di infezione da P. falciparum con resistenza nota a più farmaci
antimalarici
Come in A +
atovaquone-proguanil o doxiciclina (da scegliere in base al
profilo di resistenza , agli effetti indesiderati e alle
controindicazioni dei diversi farmaci). a,b
|
a
In alternativa, per viaggi in aree rurali con basso rischio di
malaria, la prevenzione delle punture di zanzara può essere
associata con il "trattamento di riserva di emergenza".
a,b
In alcune aree con forme di malaria resistente a più farmaci non
è più raccomandata la profilassi con meflochina. Attualmente
queste aree comprendono la Cambogia, il sud est del Myanmar, e
Tailandia.
c In Italia
è disponibile una associazione di sulfametopirazina e
pirimetamina da considerarsi equivalente a quella di sulfadoxina-
pirimetamina
|
Nessuna
forma di chemioprofilassi è in grado di fornire una protezione
assoluta dal rischio di contrarre la malaria. Importante è comunque
una stretta aderenza alle modalità di impiego dei farmaci, aderenza
che può essere pregiudicata dalla comparsa di effetti indesiderati.
E'
opportuno pertanto che il viaggiatore discuta di questi problemi con
il proprio medico o
farmacista affinché sia coinvolto nella scelta
del regime profilattico maggiormente
rispondente alle sue
aspettative: è difficile ottenere una stretta aderenza alla terapia
se già
prima di partire si temono gli effetti indesiderati di un
certo farmaco. Il farmacista è in una
condizione ideale per
presentare le caratteristiche dei diversi prodotti, la frequenza dei
loro
effetti indesiderati, le controindicazioni e le possibili
interazioni con altri farmaci.
La scheda tecnica della clorochina,
ad esempio, riporta un lungo elenco di possibili effetti
indesiderati, ma spesso queste informazioni derivano dal suo impiego
a lungo termine nel trattamento dell'artrite reumatoide e non sono
immediatamente trasferibili alla profilassi antimalarica, dove
vengono impiegate basse dosi settimanali. Disturbi gravi, come quelli
dovuti alla tossicità retinica della clorochina, compaiono per
impieghi prolungati, quando la dose cumulativa raggiunge i 50-100 g
di clorochina base, che in un regime di profilassi antimalarica si
raggiungerebbero solo dopo 3-6 anni di impiego!
Il
suo uso in gravidanza come antimalarico, a basse dosi settimanali e
per periodi limitati, non ha evidenziato un aumento di malformazioni
fetali rispetto all'atteso e l'American Pediatrics Accademy considera
la terapia con clorochina compatibile con l'allattamento.
Per
quanto riguarda la meflochina gli effetti indesiderati più
significativi sono le vertigini e le reazioni neuropsichiatriche.
Segnalati di frequente anche ansia, incubi notturni e insonnia; meno
comuni sono le convulsioni, le psicosi e l'encefalopatia la cui
frequenza è stimata essere compresa fra 1:100 - 1:100023. Sono stati
riportati casi di suicidio, pensieri e tentativi di suicidio e
comportamenti autolesionistici. Altri effetti indesiderati che
richiedono attenzione sono i disturbi dell'equilibrio e il tinnito.
Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che molti di questi
effetti indesiderati possono perdurare per mesi o addirittura
diventare permanenti. Per queste ragioni la meflochina è in genere
sconsigliata per viaggi di breve durata in aree a scarso rischio di
infezione. Per poter verificare la tollerabilità individuale del
farmaco il produttore raccomanda di assumere la prima dose 10 giorni
prima della partenza e la seconda 3 giorni prima, in modo da
verificare la tollerabilità individuale al farmaco, ma gli effetti
indesiderati possono comparire in ogni momento del trattamento con
meflochina. I pazienti devono essere informati dei potenziali rischi
di questo farmaco e della necessità di contattare un medico se
durante il trattamento con meflochina compaiono disturbi di tipo neuropsichiatria.
Farmacie Comunali riunite di Reggio Emilia 2016
La permetrina nella prevenzione della malaria
categoria: malaria, infezioni trasmesse da zecche
La permetrina nella prevenzione della malaria e per tenere lontano le zecche
La permetrina, un piretroide di sintesi, è un insetticida molto usato perché ha un elevato effetto residuo dovuto alla sua persistenza sui tessuti trattati. Indossare abiti trattati con permetrina e utilizzare un insettorepellente sulle aree scoperte rappresenta la protezione ottimale contro i vettori della malaria. Anche impregnare le zanzariere di permetrina è utile per rimanere protetti durante le ore notturne.
I tessuti trattati con permetrina possono essere impiegati per un paio di settimane, anche dopo alcuni lavaggi, dopo di che occorre effettuare un nuovo trattamento.
Può essere spruzzata su scarpe e calze, consentendo una protezione dalle zecche.
martedì 30 agosto 2016
La potabilizzazione dell'acqua e le "maniche di Ippocrate"
categoria: acqua
La potabilizzazione dell'acqua e le "maniche di Ippocrate"
I viaggiatori
"estremi" possono aver bisogno di potabilizzare l'acqua
raccolta dall'ambiente naturale. I rischi possono derivare tanto da
batteri quanto da protozoi, in particolare Giardia lamblia, un
parassita che vive nell'acqua e che si trasmette per via oro-fecale,
responsabile di diarrea e disidratazione. Il parassita si trova
soprattutto nella porzione superficiale delle acque, più facilmente
contaminabili, mentre le acque dei fondali sono spesso più salubri.
Quindi un primo provvedimento da attuare è quello di evitare il
rimescolamento di acque del fondale con quelle di superficie.
Qualunque metodo si utilizzi per la potabilizzazione è necessario far precedere una
filtrazione grossolana attraverso un tessuto fitto (es. manica di
Ippocrate) se l'acqua è torbida per la presenza di materiale
organico o terriccio.
Esistono 3 metodi per rendere igienicamente sicura l'acqua che si beve:
Ebollizione: è il metodo di scelta, avendo alcune accortezze.
Così, ad esempio, in alta montagna dove la pressione atmosferica è
più bassa e l'ebollizione avviene a temperature inferiori, è
necessario prolungare la bollitura per almeno 5 minuti. Principale
svantaggio di questo metodo è che occorre portare con sé
l'attrezzatura necessaria per far bollire adeguate quantità d'acqua
(es. fornelli da campo e pentole). In commercio sono disponibili
adatti fornelli da campo e stoviglie particolarmente leggere adatte
per gli escursionisti.
Impiego di disinfettanti: i prodotti più largamente utilizzati in
Europa sono quelli a base di cloro, mentre negli USA sono molto
utilizzati i prodotti a base di iodio, più stabili ma anche più
rischiosi per l'alterazione della funzionalità tiroidea se
utilizzati a lungo. La loro efficacia dipende da diversi fattori,
quali la concentrazione d'uso, il tempo di contatto, la temperatura
dell'acqua (meno attivi in acque fredde) e la sua qualità (es. pH,
presenza di materiale organico). Sono
attivi contro batteri, virus e parassiti. I prodotti utilizzabili
sono la soluzione alcolica di iodio al 2% (12 gocce per litro), il
sodio dicloroisocianurato (1 g in 30 litri di acqua), il
clorossidante elettrolitico 1% (10 gocce per litro d'acqua) e
l'ipoclorito di sodio al 5- 6% in cloro attivo (1-2 gocce per litro
d'acqua). Poiché tutti questi prodotti possono impartire un sapore
sgradevole all'acqua, il disinfettante rimasto può essere
neutralizzato appena prima di bere l'acqua aggiungendo acido
ascorbico (per neutralizzare lo iodio) o sodio tiosolfato (per
neutralizzare il cloro). All'estero sono disponibili prodotti pronti
all'uso destinati a questo scopo così come sono reperibili prodotti
a base di ioni argento sotto forma di compresse per la
potabilizzazione dell'acqua, in alternativa a iodio e cloro. L'acqua
trattata con ioni argento può essere bevuta dopo 30' dall'aggiunta
del prodotto o dopo 2 ore se si teme una contaminazione da Giardia.
Filtrazione:
la potabilizzazione dell'acqua può anche essere ottenuta
filtrandola attraverso filtri in ceramica. Ne esistono in commercio
di svariati tipi e con prezzi molto variabili, dai pochi euro alle
centinaia di euro. Vi sono modelli portatili, adatti per escursioni
brevi, e altri adatti per campeggi, con maggiore capacità di
produzione. Tuttavia, questi filtri sono in grado si di trattenere
batteri e protozoi ma non i virus, le cui dimensioni sono inferiori a
quelle dei pori. Esistono però filtri che accoppiano alla camicia
in ceramica, eventualmente rivestita all'interno di ioni argento, uno
strato interno di resina scambiatrice di ioni iodio, in grado di
rimuovere i virus e, infine, un terzo strato di carbone attivo per
eliminare l'eccesso di iodio che può essere stato liberato.
Il vino ippocratico, i suoi antenati e le sue derivazioni
Vino
con zucchero e spezie, preparato secondo un particolare procedimento
di decantazione attraverso colatoi di stoffa a forma conica stretta
ed allungata, chiamati “maniche di Ippocrate”: Hippocrate’s
sleeves, li definisce nel 1780 il reverendo Pegge nel suo commento al
ricettario medievale Form of cury.
Il
termine “manica di Ippocrate” indica lo strumento attinente alle
pratiche medico-farmaceutiche, e di deriva il “vino ippocratico”
perché ottenuto con la manica di Ippocrate. Per il resto, il
capostipite di tutti i medici non ha altre implicazioni nella storia
di questo vino speziato. L’unico rimedio medicinale vinoso a cui
Ippocrate ricorreva con una certa frequenza era il mellicrato (vino
mielato), e per il resto era una profusione di pappe e tisane di
cereali, con sporadici ricorsi all’ossimele (miele e aceto).
il
nome ispirato a quello dell’antico medico fu impiegato con sempre
maggiore frequenza negli ambienti eruditi tardo-medievali. Il vino
hippocras discende dal vinum conditum dei Romani, chiamato anche
piperatum perché a base di pepe e miele, ottenuto per infusione,
partendo più spesso dal mosto, in cui veniva immerso un sacchetto di
tela contenente l’aroma o la miscela di aromi polverizzati.
Le
varianti delle miscele aromatiche utilizzate erano, secondo Plinio,
innumerevoli, ma tutte coniugavano le riconosciute virtù
terapeutiche con l’esigenza pratica di garantire la conservazione
dei vini, o addirittura di migliorarne la qualità.
Quasi
un millennio durò la “moda” del pepe sulle tavole e nei vini
speziati, poi il primato passò ad altre spezie, ed assistiamo così
alla nascita del vino aromatico medievale, in cui predomina
decisamente il cinnamomo.
Anche
il procedimento di preparazione cambia: la miscela di spezie
polverizzate e di miele (lo zucchero si sta facendo strada
lentamente, anche se inesorabilmente) viene introdotta nella “manica
di Ippocrate”, e sopra di essa il vino, che sarà ripetutamente
colato nei recipienti sottostanti, in modo che, chiarificandosi,
trascini con sé la dolcezza e i profumi della conditura. Questo è
l’autentico procedimento per fare un buon hippocras (poiché il
decotto di vino e spezie, l’odierno vin brulé, è da considerarsi
nulla più che un ripiego), e rimarrà in voga per secoli.
sabato 6 agosto 2016
Bob Dustrude's Quick Buck Saw
categoria: attrezzi, sega pieghevole
Bob Dustrude's Quick Buck Saw - The 16 Ounce 24 Inch Bowsaw
Coltello con lama in alluminio
categoria: coltello
Coltello con lama in alluminio
Non può essere paragonabile a una lama in acciaio, ma è sempre un bell'oggetto da costruire. L'alluminio è più semplice da lavorare e permette di fare pratica nella tecnica di lavorazione dei metalli. In ogni caso, il buono spessore della lama permette di farne un proficuo uso di punta e l'affilatura ottenuta, come mostra il video, è più che sufficiente per un uso "ordinario" del coltello.
venerdì 5 agosto 2016
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