categoria: alimentazione
Vino e succo d'uva rallentano l'ossidazione del colesterolo e lo sviluppo delle vascolopatie
uno studio condotto su 14 persone
affette da patologie cardiache, effettuato dai ricercatori della della
Wisconsin University, ha dimostrato che il succo d'uva nera rallenta lo
sviluppo delle patologie coronariche.
Una precedente ricerca aveva già
indicato che il consumo costante di succo d'uva riduce l'attività di adesione
piastrinica e la nuova indagine ha mostrato che la bevanda assunta per due
settimane rallenta l'ossidazione del colesterolo Ldl, una reazione fondamentale
nello sviluppo delle patologie delie arterie. Il merito di questa attività
antiossidante sarebbe, secondo gli autori della ricerca, dei flavonoidi, i
pigmenti presenti appunto nel succo d'uva e anche nel vino rosso.
Il colesterolo Ldl, quando è a
livelli elevati, è pericoloso per le pareti delle arterie e, se viene ossidato
dai radicali liberi del sangue, può diventare molto più pericoloso.
Due settimane di «cura» sono in
grado di migliorare l'elasticità delle pareti dei vasi, tipicamente
disfunzionali nei pazienti con patologie coronariche.
Ma perché l'uva nera, e non invece
quella bianca, è stata oggetto di ricerca, e perché il succo d'uva e non l'uva
stessa? L'uva nera e il vino rosso conterrebbero una quantità di flavonoidi
sette-otto volte più elevata di quella presente nell'uva bianca e nel vino
bianco.
Circa un terzo di questi pigmenti
si troverebbe nei semi. Per questa ragione l'uva da tavola, sempre più spesso
priva di semi, non produce lo stesso salutare effetto del succo d'uva, che si
ottiene invece da acini completi.
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