categoria: piante medicinali
Piante e le informazioni reperibili su Internet
Sulla
rivista scientifica “RECENTI PROGRESSI IN MEDICINA”
(www.recentiprogressi.it
)
è stata pubblicata la ricerca effettuata dal dr. Fabio Firenzuoli,
Direttore del Centro
di Medicina Naturale dell'Ospedale
di Empoli (www.naturamedica.net)
, sui rischi che provengono dalle informazioni disponibili in
Internet sulle erbe medicinali.
F.
Firenzuoli, L. Gori, L. Di Simone, M. Morsuillo . ERBE IN INTERNET:
INFORMAZIONI A RISCHIO Recenti Progressi in Medicina, 2006, vol 97,
n° 4, 189-192.
Il
lavoro dimostra come su più di 500 siti web italiani controllati,
relativi a 4 prodotti naturali sottoposti a specifici provvedimenti
da parte del Ministero della Salute, solo nel 15 % dei casi fossero
riportate avvertenze ed informazioni corrette sui rischi di quelle
piante, mentre al contrario nel 40 % dei siti vi erano informazioni
improprie sulle loro indicazioni terapeutiche, in realtà assenti.
La
ricerca è stata condotta su 4 prodotti naturali, Riso rosso
fermentato, Borragine, Farfara e Camedrio. I dati più preoccupanti
riguardano proprio quest'ultima pianta che, nonostante sia stata
proibita dal Ministero perchè responsabile di gravi epatiti, viene
ancora oggi pubblicizzata su Internet come tisana indicata per curare
paradossalmente proprio l' “insufficienza epatica”, aumentando
quindi di gran lunga il rischio che ad assumerla possano essere
proprio coloro che dovrebbero invece evitarla in assoluto, e cioè i
pazienti epatopatici.
Il Camedrio: Antinfiammatorio, aromatizzante, febbrifugo, aperitivo, digestivo, lassativo, diuretico, astringente. Perfino anticancro. Sono alcuni degli aggettivi utilizzati su Internet per descrivere le proprietà di questa pianta erbacea, tipica delle nostre campagne. “Lo spacciano anche come dimagrante e come rimedio per i disturbi bel fegato”, spiega Firenzuoli, “I problemi al fegato invece li fa venire. E anche gravi. Si sono infatti verificati casi di epatite fulminante”.
Per il Riso rosso fermentato è stata
evidenziata una netta discrepanza tra le informazioni richieste dal
Ministero in etichetta e quelle presenti nei siti web, dai quali si
può anche acquistare online. Per la Farfara e la Borragine, piante
invece proibite negli integratori, i riferimenti ai rischi degli
alcaloidi pirrolizidinici, presenti in queste piante, sostanze
purtroppo cancerogene, sono presenti solo nel 7,2 % dei siti.
Da
questa ricerca emerge chiaramente come sia urgente una corretta
informazione sulle erbe, ed in particolare sui rischi provenienti da
Internet, dove sono reperibili informazioni non controllate, e
talvolta molto pericolose. A questo proposito appare sempre più
utile l'attività di fitosorveglianza promossa dallo stesso Istituto
Superiore di Sanità (www.iss.it).
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