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mercoledì 14 marzo 2018

SATURIMETRO – PULSOSSIMETRO

Categoria: pronto soccorso

SATURIMETRO – PULSOSSIMETRO


Il saturimetro misura la quantità di ossigeno legato alle molecole di emoglobina in circolo nel sangue. Il valore percentuale è compreso tra 0 e 100, indicato come SpO2 (Saturazione Periferica dell'Ossigeno). L’apparecchio rileva anche la frequenza cardiaca.
L'apparecchio ha una sonda a pinza che messo ad un dito del paziente, emette una luce infrarossa e una visibile e misura la luce di ritorno dopo che ha attraversato il tessuto umano, ricavando con un algoritmo la percentuale di ossigeno legata all'emoglobina, legata alla quantità di luce assorbita.

La sonda è a contatto con l'unghia e se questa è sporca, c’è smalto o la mano è troppo fredda (vasocostrizione o shock) o callosa, il dato rilevato dall’apparecchio può essere errato, più basso di quello reale. Lo smalto si può comunque grattare o la mano può essere riscaldata.


Nei bambini si usa una sonda pediatrica (se disponibile) oppure si rileva la SpO2 dall'orecchio o da un piede.
È importantissimo lo scambio di dati con la C.O. perché le situazioni possono essere varie e difficili da interpretare: in caso di intossicazione da monossido di carbonio, questo si lega alla molecola dell'emoglobina e poiché la carbossiemogobina CO-Hb riflette il rosso come la HbO2, si effettua una rilevazione errata perché lo strumento misura valori elevati di SpO2 e quindi si considera il paziente sufficientemente ossigenato. 
I soggetti anziani possono avere una saturazione “normalmente bassa” per cui bisogna cercare con attenzione i segni e sintomi di insufficienza respiratoria, non affidandosi unicamente al dato letto sul saturimetro.
Altre condizioni che possono alterare la misurazione dell’SpO2 sono:
anemia: una grave di carenza i globuli rossi e di emoglobina rende assolutamente difficile la lettura dell'ossimetro.
ipotensione (pressione bassa): la lettura diventa via via meno affidabile quando si scende sotto i 55- 60 mmHg di sistolica. (non essendoci circolazione periferica..).
pigmentazione cutanea: l' accuratezza della lettura può risultare falsamente bassa nei pazienti molto scuri di pelle. Paziente in ipotermia sotto i 35 °C si verifica una riduzione della lettura dell'apparecchio.
Movimenti del paziente: possono creare mancate letture dell'onda pulsatile che non riesce a verificarne la forma. Il modo migliore per verificare la bontà di una lettura è quello di accertarsi che la frequenza letta dall'ossimetro corrisponda a quella del monitor ECG.
Errori legati all'apparecchio
- valori strettamente affidabili di SpO2 si hanno solo per letture comprese tra 65 e 100%. Al di sotto il margine di errore può arrivare al 33% (comunque non rilevante per i soccorritori..)
- interferenza ottica da parte di altre radiazioni : luce solare viva, lampade fluorescenti. In questi casi è opportuno coprire il sensore con un materiale opaco.
- se il dito è troppo piccolo la luce filtra sui lati senza passare nei tessuti, falsando la lettura.




La saturazione periferica (SpO2), la frequenza cardiaca (FC) e la pressione arteriosa (PA) sono i parametri vitali più importanti da riferire alla centrale operativa.
I valori di SpO2 (saturazione):
100-95                                     valore normale
95 -90                                      lieve ipossia

< 90                                         grave ipossia, somministrare ossigeno

venerdì 30 gennaio 2015

Misurare la Saturazione dell’Ossigeno con un Pulsossimetro

categoria: medicina, pronto soccorso



Il pulsossimetro è uno strumento non invasivo che permette di misurare la frequenza cardiaca e la percentuale di emoglobina legata nel sangue e, poiché normalmente l'emoglobina lega l'ossigeno, possiamo ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue, espressa come saturazione emoglobinica arteriosa (SpO2).
Il livello di frequenza cardiaca e saturazione dell'ossigeno sono visualizzati in pochi secondi su uno schermo illuminato. Un valore compreso fra 95% e 100% è considerato normale. Una saturazione inferiore al 90% indica la necessità di assistenza ventilatoria.
E’ necessaria la presenza di un adeguato polso per ottenere un valore corretto di SpO2.

L'ossimetria pulsatile svela una condizione di ipossiemia più precocemente dell'osservazione diretta visiva in quanto la cianosi non è riconoscibile fino a che la PaO2 cade a 60 mmHg e la SaO2 è al 90%, quando il margine per intervenire in sicurezza è quasi nullo.
La sonda è composta di due diodi che generano fasci di luce nel campo del rosso e dell'infrarosso e da una fotocellula che riceve la luce dopo che i fasci hanno attraversato la cute e la circolazione del paziente.
L’emoglobina legata assorbe la luce in quelle determinate lunghezze d'onda (tra l’altro questa è la ragione del diverso colore del sangue arterioso e venoso); conoscendo la quantità di luce iniziale emessa e quella finale che arriva alla fotocellula, l’apparecchiatura calcola, per differenza, la quota di luce correlata alla saturazione dell’ossigeno nel paziente (indicata con l'abbreviazione SpO2).
I POSSIBILI ERRORI
INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO
La SaO2 indicata dallo strumento appare normale, perché lo strumento indica solo la percentuale di emoglobina legata, non distinguendo il composto che si lega ad essa, ossigeno o il pericoloso monossido di carbonio.
VASOCOSTRIZIONE
Quando è freddo può esserci vasocostrizione delle dita e non circolare il sangue a sufficienza (può essere utile scaldarle).
SMALTO PER UNGHIE

Lo smalto copre alcune lunghezze d'onda della sonda.
IPOVOLEMIA O ANEMIA

L'emoglobima presente è saturata, ma è poco l'O2 totale che arriva a livello tissutale.