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lunedì 12 giugno 2017

ZENZERO, CURCUMA E CANNELLA: DALLA CUCINA ALLA FITOTERAPIA BASATA SULL'EVIDENZA

Categoria: farmacologia, fitoterapia

ZENZERO, CURCUMA E CANNELLA: DALLA CUCINA ALLA FITOTERAPIA BASATA SULL'EVIDENZA

Estratto di un articolo pubblicato da M. Rindone Farmacista, S. I. Fit., Milano
Da lungo tempo le spezie vengono utilizzate tradizionalmente per trattare diverse patologie, dai reumatismi, dolori di vario tipo, nausea, problemi intestinali, febbri intermittenti, patologie epatiche, problemi urinari, dispepsia, infiammazione, costipazione e problemi dentari.
I costituenti di tali spezie e i meccanismi attraverso i quali esercitano tali proprietà farmacologiche sono rimasti a lungo oscuri. Estese ricerche nel corso degli anni hanno identificato i targets molecolari della maggior parte dei costituenti attivi presenti nelle spezie. Si tratta di molecole differenti dal punto di vista chimico e dotate di vari effetti biologici.

Zenzero
Il rizoma di Zingiber officinale Ros. (Fam. Zingiberaceae), noto commercialmente come zenzero africano, zenzero di Cochin o zenzero giamaicano (a seconda della origine geografica) è consumato in tutto il mondo come spezia ed utilizzato come pianta medicinale. L'analisi chimica dello zenzero mostra più di 400 molecole differenti, la maggior parte contenuti nell'oleoresina, responsabile del sapore pungente della droga in virtù della presenza di molecole fenoliche note come gingeroli e derivati (il 6-gingerolo è il costituente più attivo). Gli altri componenti dello zenzero sono i carboidrati (50-70%, di cui l'amido è il principale componente), i lipidi (6-8%, in prevalenza acidi grassi), un olio essenziale (1-3%; i componenti principali sono terpeni), aminoacidi, fibre, ceneri, proteine, fitosteroli, vitamine (acido nicotinico, vitamina A) e minerali.
Lo zenzero è un rimedio popolare per la nausea in gravidanza, ma è anche utilizzato per prevenire la nausea da chemioterapia, le chinetosi e la nausea post-operatoria, oltre che per le coliche, problemi gastrici, reflusso, flatulenza, diarrea, perdita dell'appetito e dispepsia. In medicina Ayurvedica, lo zenzero viene raccomandato come digestivo, lassativo ed antiacido. Le evidenze cliniche di tali attività risultano contraddittorie, ed anche il meccanismo d'azione non è completamente chiarito. Uno studio effettuato su volontari sani ha dimostrato che la nausea indotta dal movimento circolare era inibita da dosi terapeutiche di zenzero che agiscono inibendo la liberazione di vasopressina e normalizzando la motilità gastrica (azione procinetica gastrica, un effetto che potrebbe essere determinato dalle proprietà antagonistiche sul recettore 5-HT3 da parte di alcuni componenti dello zenzero). Lo zenzero viene somministrato a dosi giornaliere di 2-4 g.
L'efficacia dello zenzero nel trattamento della nausea dipende dalla condizione che determina questo disturbo; studi clinici hanno mostrato che lo zenzero è in grado di contrastare la nausea ed il vomito che insorgono in gravidanza ma risultati contrastanti sono stati ottenuti per quanto concerne lo sviluppo di nausea post-operatoria, della nausea conseguente alla chemioterapia o durante il movimento (cinetosi).
Gli effetti collaterali osservati negli studi clinici (disturbi allo stomaco, eruttazione e nausea) risultano in generale moderati e occorrono con frequenza bassa. Scarsi case reports suggeriscono un'interazione tra lo zenzero e warfarin.

Curcuma
La droga della Curcuma consiste nel rizoma essiccato di Curcuma longa L. (C. domestica Valeton). Tra i maggiori costituenti della droga sono i carboidrati (69.4% della massa totale) e i curcuminoidi (di cui la curcumina rappresenta circa il 90%).
La presenza di legami alfa-beta-insaturi rende la molecola in grado di interagire con le molecole radicaliche e partecipare a reazioni di addizione nucleofila con i gruppi tiolici delle proteine. I curcuminoidi esplicano un'attività antinfiammatoria (inibizione delle COX, fosfolipasi, leucotrieni, prostaglandine, trombossano, acido nitrico, elastasi, ialuronidasi, collagenasi, proteine chemiotattiche monocitarie, interferone, TNF e varie interleuchine).
Una disregolazione dei meccanismi dell'infiammazione e lo sbilanciamento ossidativo sono tra i componenti chiave nella patogenesi delle malattie neurodegenerative. In virtù delle sue attività antinfiammatorie ed antiossidanti, la curcumina e si è rivelata protettiva nei confronti degli agenti neurotossici e nei confronti di varie malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'alzheimer, l'attraverso la modulazione di molteplici vie di trasduzione del segnale.
Uno studio clinico di fase II con curcumina sull'Alzheimer ha evidenziato come un apporto di curcumina in capsule o polvere portava a una più lenta progressione della malattia.
E' stata imoltre osservata una attività antidepressiva della curcumina per inibizione della monoamino ossidasi A e il contrasto della diminuzione dei livelli di serotonina, noradrenalina e doparnina. Ed anche citata un'attività anti-aterosclerotica ed antineoplastica. Gli studi dimostrano anche un'attività epatoprotettiva e proprietà antidiabetiche.

Cannella
Due sono le piante da cui si ricava la spezia: il Cinnamomum verum J. S. Presil chiamata anche "Cannella Regina", originaria dello Sri Lanka, la più pregiata per uso alimentare, e il Cinnamomum cassia, la cannella cinese. La droga è rappresentata dalla parte interna della corteccia e contiene sino al 4% in oli essenziali cui si attribuisce l'attività farmacologica. Introdotta dai Portoghesi, la cannella di Ceylon è rimasta quella di utilizzo preferenziale in Europa, soprattutto per utilizzo alimentare, mentre spesso gli studi vengono condotti utilizzando la cannella cinese. L'olio essenziale ha una buona attività antifungina ed antibatterica sia nei confronti dei Gram-positivi che dei Gram-negativi.
Si riporta anche un' attività antinfiammatoria ed anti-nocicettiva ed è stata recentemente saggiata l'attività antidiabetica della droga, ma occorrono ulteriori studi per confermare questa proprietà della droga.

In virtù del contenuto di aldeide cinnamica, l'olio essenziale risulta irritante e può causare lo sviluppo di dermatite.

domenica 31 maggio 2015

alimenti importanti come farmaci. L'importanza della prevenzione



categoria: medicina, alimentazione

CIOCCOLATO, CURCUMA E BETULINA 'ATTIVI' COME FARMACI: IL SEGRETO DELLA SALUTE E' NEL PIATTO

Cioccolato, curcuma e betulina: il segreto della salute si cela nel piatto. Crescono le sostanze di origine naturale testate in recenti studi, che hanno ottenuto ottimi risultati sia in Italia che all'estero. Per verificare l'efficacia di questi prodotti, proprio come si fa per i farmaci di sintesi, sono state condotte ricerche che ne hanno scientificamente dimostrato l'azione su diverse patologie, dall'ambito cardiovascolare alla neurologia. E proprio per fare il punto sui traguardi raggiunti dalla nutraceutica negli ultimi anni, la Società italiana di nutraceutica (Sinut) ha organizzato un workshop nel suo V Congresso nazionale, ospitato al Padiglione Italia dell'Expo di Milano. In alcune patologie, spiegano gli esperti, sono stati ottenuti i risultati sorprendenti.
IPERTENSIONE. L'attenzione dei ricercatori si focalizza su alcuni prodotti che hanno destato grande interesse nel pubblico. Il primo è il cioccolato amaro. Da oltre 10 anni è noto come un potente prodotto per la pressione alta. Il motivo è la presenza di molecole note come flavanoli, che dilatano le arterie e riducono la pressione, come dimostrato da Howard Sesso di Harvard, coordinatore di un grande studio americano che per 4 anni ha seguito 18.000 persone ad altro rischio vascolare di entrambi i sessi che consumavano flavanoli del cioccolato.
AUTISMO. L'osservazione della maggiore frequenza di autismo dopo cesareo ha suggerito che una causa possa essere un alterato microbioma nel neonato. La madre trasmette infatti parte dei propri batteri intestinali alla nascita in corso di parto naturale. Si possono sostituire quelli carenti al neonato, con vantaggio? Sono già in corso indagini soprattutto in Israele e in Usa nel tentativo di modificare la flora intestinale dei neonati a rischio di autismo. Ma la sorpresa è venuta da Harvard. Un gruppo di ricercatori ha saggiato in adulti autistici il sulforafano , un componente di numerosi vegetali nell'alimentazione umana. Quasi tutti hanno avuto un'ottima risposta comportamentale al sulforafano.
ALZHEIMER. Il caprilidene stimola il consumo di zucchero nel cervello e in numerosi casi migliora la funzione cerebrale. Sorprendente è il caso della melatonina, impiegata per il jet-lag nei viaggiatori. Sembra invece efficace in un sintomo assai fastidioso dell'Alzheimer: l'alterazione sonno-veglia. Con la melatonina questo fenomeno si riduce drammaticamente e, sorprendentemente, si ha anche una migliore funzione cerebrale. Ma la molecola nutraceutica più gettonata è la curcumina. Derivata dalla curcuma, componente base del curry. Dove si consuma curry, dicono gli esperti, l'Alzheimer è raro. Ma il meccanismo è tutt'altro che chiaro.
OBESITA'. Nuove molecole come la betulina, estratta dalle betulle e proveniente dalla Russia, hanno dimostrato di migliorare la dinamica del tessuto adiposo facendo perdere peso, ma senza gli effetti stimolanti cerebrali dei classici dimagranti. Analogo è il caso del Dnj, tratto dalle more, leader attuale tra i nutraceutici nel Nord Europa, che invece agisce alterando l'assorbimento degli zuccheri e soprattutto la risposta a questi ultimi da parte dell'insulina, che porta ad aumento di peso. Ancora, la berberina, prodotto impiegato per abbassare il colesterolo, ma con una importante attività anche nella formazione del grasso.
OCCHI. Sostanze come l'astaxantina, la luteina e altri prodotti pigmentati sono efficaci nel prevenire le complicanze della degenerazione maculare.
SPORT. "I farmaci sono vietati allo sportivo, ma i nutraceutici possono esercitare importanti effetti. Il succo di barbabietola, utilizzato ampiamente in Inghilterra per abbassare la pressione, migliora molto il flusso arterioso alle gambe e può essere un significativo fattore di miglioramento negli sforzi prolungati", concludono gli esperti.