categoria: vecchie riviste, episodi di sopravvivenza
Nel 1963, una incredibile prova di sopravvivenza
avvenuta in Canada, ebbe un ampio eco nel mondo tanto da meritarsi la copertina
della rivista LIFE.
Helen Klaben, ventuno anni, era in volo su un aereo
monomotore privato partito da Fairbanks (Alaska) insieme al pilota Ralph
Flores, quarantadue anni quando, a causa delle peggiorate condizioni meteo e
dei forti venti, l’aereo urtò contro le cime degli alberi, nel remoto
territorio dello Yukon (Canada), in inverno con temperature sottozero.
La violenza dell’impatto può essere valutata dai
danni subiti all’aeroplano: entrambe le ali rotte e strappate via
dall’abitacolo, il motore sbalzato in avanti e i serbatoi di carburante rotti.
Nell’impatto
Helen si ruppe il braccio sinistro mentre il pilota restò incosciente per
un’ora con naso e mascella fratturati. Entrambi subiranno il congelamento alle dita dei piedi.
Benché
fosse stato raccomandato dalle autorità preposte che ogni aereo avesse un’ampia
dotazione di provviste, attrezzi e un’arma per cacciare, in realtà i due
sopravvissuti non poterono contare su molte provviste e gli unici attrezzi a
disposizione furono un’accetta, uno scalpello e il coltello da caccia di Ralph.
I
due si sistemarono nella cabina e cercarono di isolarla dal freddo rivestendo
il pavimento con i rami di abete rosso strappati dall’aereo durante la caduta.
Le
provviste di bordo, succhi di frutta, due scatole di sardine e un pacco di
crackers durarono una settimana, mentre l’unica acqua a disposizione venne
ricavata sciogliendo la neve, con il fuoco acceso con i fiammiferi. Finite le
provviste ebbero solo acqua calda per colazione, pranzo e cena, ma tennero alto
il morale immaginando che fosse brodo di carne o zuppa di verdure, aranciata o
qualche altra bibita nutriente.
Fortunatamente, Helen e Ralph iniziarono la loro
disavventura soprappeso e i loro organismi poterono contare su riserve di
grasso per sopperire alla mancanza di cibo, inoltre restare inattivi tutto il
giorno dentro la cabina ridusse il loro consumo di calorie; a bordo inoltre
erano presenti alcune confezioni di vitamine appartenenti a Ralph.
I due passarono molto tempo leggendo i libri
presenti sull’aereo.
Ralph costruì una fionda usando dei tubi di gomma
presi dall’aereo, per cacciare gli scoiattoli, ma non riuscì mai a prendere
bene la mira.
Il
7 Marzo Ralph decise di abbandonare il luogo dell’incidente, perché la zona era
troppo fittamente alberata e disperava di essere visto dall’alto. Questa
decisione andava contro la regola d’oro della sopravvivenza, mai lasciare il
relitto dell’aereo, ma comunque le ricerche erano state abbandonate il giorno
prima. La decisione era comunque corretta perché anche gli investigatori che
visitarono il sito dell’incidente dichiararono che gli alberi non avrebbero mai
permesso il loro avvistamento dall’alto.
Ralph costruì delle rudimentali racchette da neve e si ingegnò un modo per trasportare comodamente le braci accese per poter disporre facilmente di un fuoco, quindi partì da solo cercando uno spiazzo aperto fra gli alberi.
Ralph costruì delle rudimentali racchette da neve e si ingegnò un modo per trasportare comodamente le braci accese per poter disporre facilmente di un fuoco, quindi partì da solo cercando uno spiazzo aperto fra gli alberi.
Ralph
trovò un posto ideale abbastanza vicino all’aereo e quindi tornò indietro per
prelevare anche Helen, usando una slitta improvvisata con una
lamiera fatta dell’aereo.
Prima
di partire i due lasciarono sull’aereo delle indicazioni per eventuali
soccorritori scrivendo la direzione presa e la data di partenza: 16/3/1963.
Raggiunto lo spiazzo aperto i due prepararono un
riparo ed iniziarono a predisporre delle segnalazioni visibili dall’alto e l'occorrente per accendere velocemente un fuoco, inoltre la ragazza camminò nella neve disegnando una grossa
SOS e una freccia che indicava la posizione del loro rifugio.
Il
giorno 24 Marzo il pilota Chuck Hamilton della B.C. Yukon Air Service avvistò i
due, sorvolò più volte il loro accampamento e prese nota anche del numero identificativo del loro
aeroplano, letto sulla lamiera dell’aereo che i due avevano staccato e
trasportato con loro: N5886.
Dopo
qualche tempo arrivarono i soccorsi via terra e i due superstiti furono
medicati, rifocillati e portati in un ospedale.
Degna
di nota la battuta fatta da Helen ai giornalisti giunti numerosi ad
intervistarli: “consiglio questa avventura a chi desidera iniziare una dieta”.
Nel
1975 dalla avventura fu ricavato un film per la televisione dal titolo “ Hey, i’m alive”.
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