martedì 15 novembre 2016

L'olio della fauna marina riduce l'incidenza delle malattie coronariche

categoria: alimentazione, dieta mediterranea, pesce, farmacologia

L'olio della fauna marina riduce l'incidenza delle malattie coronariche


L'effetto positivo dei grassi polinsaturi sul sistema cardiovascolare è stato notato per la prima volta nelle popolazioni della Groenlandia la cui alimentazione è particolarmente ricca di grassi di origine ittica e dove l'incidenza di patologie coronariche è piuttosto bassa, ben inferiore a quella riscontrata nei paesi occidentali.


L'acido elcosapentaenoico (Epa) e l'acido docosaesaenoico (Dha), due acidi grassi polinsaturi ricavati dagli oli di pesce, riducono del 21 per cento il rischio di decesso nelle persone già colpite da infarto e abbattono del 45 per cento il numero delle morti improvvise. È il risultato dello stusio «Gissi - prevenzione», condotto dall'Anteo, l'Associazione dei cardiologi ospedalieri, iniziato nell'ottobre 1993 e conclusosi nel dicembre del 1998. Il Gissi (Gruppo italiano per lo studio della sopravvivenza nell'infarto) ha coinvolto per più di cinque anni 172 centri di cardiologia sparsi in tutta Italia, oltre 500 cardiologi e ben 11.324 persone colpite da infarto da meno di tre mesi, soggetti che statisticamente, nei 12 mesi che seguono le dimissioni dall'ospedale, hanno una mortalità pari a 8-10%.
I pazienti arruolati dallo studio sono stati suddivisi in 4 gruppi:
  • 2.836 hanno assunto il farmaco N-3, che contiene Epa e Dha
  • 2.830 sono stati trattati con la vitamina E
  • 2.830 hanno ricevuto Epa-Dha e vitamina E
  • 2.828, il gruppo di controllo, ha seguito la classica dieta mediterranea ricca di acidi grassi polinsaturi
Tutti i soggetti arruolati nello studio hanno usufruito della migliore terapia farmacologica disponibile (beta-bloccanti, Ace-inibitori ecc.).

Il primo gruppo, quello costituito dai pazienti trattati per almeno tre anni e mezzo con gli acidi contenuti negli oli di pesce alla dose di un grammo al giorno, hanno beneficiato di una riduzione della mortalità pari al 21% rispetto al gruppo di controllo; il terzo gruppo ha registrato una riduzione del 20%.
Il secondo gruppo, quello che ha assunto l'alfatocoferolo - la vitamina E - assunto in monoterapia non ha dato risultati statisticamente significativi.

Gli acidi grassi polinsaturi naturali Epa e Dha rappresentano una parte fondamentale dei fosfolipidi delle membrane citoplasmatiche delle cellule del sangue e di quelle della parete vascolare, e possono influenzare le caratteristiche e la funzionalità di questi elementi.
Epa e Dha possono sostituirsi all'acido arachidonico delle membrane cellulari e modulare la reattività delle piastrine, dei leucociti e delle cellule dell'endotelio. Sono inoltre coinvolti nell'inibizione dell'aggregazione piastrinica, nella riduzione dei trigliceridi e del fibrinogeno e lo sviluppo degli ateromi, le formazioni tipiche dell'aterosclerosi.


il cucchiaio di olio di fegato di merluzzo

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