domenica 3 dicembre 2017

Preparazione del sapone

categoria: fai da te, preparazione del sapone

Preparazione del sapone


Un vecchio testo di Farmacopea, la VI del 1940, riporta la formula di un sapone medicinale (sapone veneto o amigdalino) a base di olio di mandorla. Poiché l'indice di saponificazione di quest'olio (190-195) è praticamente uguale a quello dell'olio d'oliva (186-196), è possibile fare una sostituizione senza incidere sul risultato finale.
La formula è la seguente:


Olio di oliva                                             p. 100
Soluzione di sodio idrossido (30%)         p.  50

Etanolo 96%                                           p.   30

Si mettono in becher l'olio, la soluzione di sodio idrossido (ottenuta sciogliendo 30 g di NaOH in acqua depurata sino a 100 ml) e l'alcool e si lascia stare il miscuglio per 12 ore, agitando di tanto in tanto. Quindi si scalda su bagnomaria (b.m.) bollente mescolando finché una piccola quantità di prodotto (di consistenza pastosa), posto in acqua calda alla stessa temperatura del b.m., si sciolga completamente.
Continuando il riscaldamento, si aggiungono piccole quantità di acqua bollente, finché il miscuglio diventa pressoché liquido; l'aggiunta di acqua totale dovrebbe alla fine corrispondere a un volume circa doppio del miscuglio di partenza. A questo punto si toglie dal b.m., si profuma a piacere con qualche goccia di essenza (citronella, lavanda) e si aggiunge una soluzione ottenuta sciogliendo 25 g di cloruro di sodio in 75 g di acqua.
Durante la fase di raffreddamento il sapone viene a galla sotto forma di scaglie, che vanno raccolte con un colino, lavate a più riprese rapidamente con poca acqua calda e spremute sino a formare una massa compatta, ma plasmabile che, posta in forme di legno foderate di carta bianca, si lasciano seccare sino a che si ottiene un sapone leggero, duro e di consistenza tale da poter essere tagliato nella forma desiderata. E' consigliato lasciare il sapone all'aria per qualche altro giorno prima di tagliarlo in porzioni di circa 100 grammi.


Una formula alternativa utilizza l'olio di cocco:


Olio di oliva                                                    p. 9
Olio di cocco                                                  p. 4,5
Soluzione di potassio idrossido (40%)*         p. 7

Acqua depurata                                             p. 2
Etanolo 96%                                                  p. 1
Essenze                                                         q.b.
    *la soluzione (liscivia) si prepara sciogliendo 40 g di KOH in acqua sino a 100 ml
Si mettendo i vari componenti in becher lasciando a lungo su b.m. a 45°C, agitando di tanto in tanto. Terminata la fase di saponificazione si lascia seccare a riposo per alcune ore e si trasferisce la massa pastosa ottenuta in forme di legno operando come descritto in precedenza. Si ottiene un sapone di buona consistenza, anche se meno "duro" di quello descritto in precedenza.

I processi chimici durante il processo di preparazione del sapone
Chimicamente i saponi sono sali alcalini di acidi grassi, costituiti da una base forte (soda o potassa caustica) e da un acido debole. Il sapone fatto in casa si ottiene trattando un grasso (trigliceride) contenuto negli oli e nei burri, sotto forma di esteri della glicerina, con soda caustica (NaOH) o potassa caustica (KOH), secondo la seguente reazione:
Il grasso è completamente idrolizzato a caldo con soda caustica; in seguito si aggiunge sale (NaCl) per aiutare la separazione del sapone (aumentando la forza ionica degli elettroliti in soluzione si diminuisce la “concentrazione attiva”).
Dal liquido si potrebbe recuperare per distillazione il glicerolo, che trova largo uso come umidificatore per vari usi (es. cosmetici; le proprietà umidificanti sono dovute ai gruppi ossidrilici che si legano con legami di idrogeno all’acqua e ne prevengono l’evaporazione). Il sapone è infine purificato con acqua bollente per estrarre i residui di base, alcoli, sale e glicerolo, trattato con additivi (coloranti, profumi), e infine rifuso e lavorato in appropriati stampi.


Come funziona il sapone
I saponi sono di solito sali di sodio di acidi carbossilici a lunga catena.
In termini più semplici una molecola di sapone è piuttosto lunga e da un lato si attacca molto bene all’acqua mentre dall’altro si attacca molto bene alle sostanze grasse; grazie al fatto che è lunga riesce a separare i grassi dall’acqua e quindi ad emulsionare lo sporco e a rimuoverlo:

(estremità che si attacca ai grassi) CH3-(CH2)n-COONa+: (estremità idrosolubile)

In acqua le molecole di sapone si attaccano allo sporco circondandolo e permettendo la sua rimozione.
Struttura di una micella, una struttura similcellulare formata dall'aggregazione di molecole di sapone (come il sodio stearato). L'esterno della micella è idrofilico (affine all'acqua) l'interno è idrofobico (affine all'olio).

sezione della micella




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