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domenica 20 novembre 2016

Influenza, febbre e mal di gola, gastroenterite virale

Categoria: pronto soccorso, influenza

Influenza, febbre e mal di gola, gastroenterite virale

Influenza
L'influenza è una infezione virale che si presenta tutti gli anni, nei mesi freddi, in forma epidemica.
La diffusione epidemica dell'infezione è dovuta alle periodiche variazioni della superficie del virus influenzale (antigeni) classificato di tipo A (il più frequente), B e C.

Le modifiche del "rivestimento" di questi virus, impedisce al nostro organismo di costituire una difesa immunitaria permanente nei confronti dei virus influenzali, pertanto, la solita influenza... non è mai la stessa e ogni anno è necessario produrre nuovi vaccini mirati contro il tipo (o i tipi) di virus responsabile dell'epidemia in corso. La definizione "cinese", "australiana", "russa" eccetera si riferisce alla località dove sono individuati i primi episodi di influenza.


Dopo un breve periodo d'incubazione di 1-3 giorni, l'influenza esordisce bruscamente con febbre alta (38-40 °C), malessere generale, mal di testa, astenia (senso di stanchezza e mancanza di forza), inappetenza (poca voglia di mangiare) e dolori articolari e muscolari. Dopo poco tempo le persone influenzate accusano un aumento delle secrezioni nasali, la lacrimazione ed il bruciore agli occhi, il mal di gola, il bruciore al torace (solitamente dietro lo sterno) e la tosse secca e stizzosa.
I sintomi si risolvono generalmente in 3-5 giorni, eccetto la tosse e l'astenia che permangono molto più a lungo.
fa sempre comodo conoscere qualche parola di inglese quando si soggiorna all'estero


L'influenza può essere complicata con coinvolgimento di orecchio, seni paranasali, bronchi e polmoni, ovvero otite media acuta, sinusite acuta e, soprattutto, broncopolmonite da sovra-infezione batterica.
Durante il periodo dell'attacco virale è fortemente consigliato di evitare sforzi, mantenere una alimentazione leggera e passare quanto più tempo possibile a riposo a letto, aiutandosi con i farmaci solo quando i sintomi diventano difficili da sopportare.
Qualora i sintomi dovessero persistere o peggiorare è opportuno rivolgersi al medico, soprattutto se si appartiene ad una categoria a rischio: cardiopatici, bronchitici cronici, diabetici e tutte le persone con deficit del sistema immunitario.
Occorre fare una distinzione tra l'influenza e l'allergia, che spesso danno sintomi simili:


L’influenza intestinale è una malattia di origine virale che dà problemi  all’intestino e allo stomaco. I medici chiamano questo tipo di disturbo "gastroenterite virale" in quanto non ha nulla a che fare con l’influenza comune.  La causa scatenante infatti è la presenza di un virus all’interno dell’organismo. I sintomi più frequenti sono la diarrea, la nausea, il vomito ed i crampi. Riposo, smettere di mangiare, reidratarsi a piccoli sorsi sono i consigli che si danno a questi pazienti, prendendo i farmaci antidiarroici o per il controllo della nausea e vomito solo dopo aver consultato un medico, poiché alcune categorie di persone possono non tollerare questi farmaci, per una malattia concomitante o l'utilizzo di alcuni medicinali.





Febbre
La febbre oltre a essere il principale sintomo dell'influenza è essenzialmente un meccanismo di difesa dell'organismo nei confronti delle infezioni virali e batteriche. I farmaci impiegabili per controllare la febbre si chiamano antipiretici e vanno impiegati quando la temperatura corporea supera i 38-38,5°C. Si tratta di molecole molto conosciute come l'acido acetilsalicilico ed il paracetamolo.


L'acido acetilsalicilico agisce contro febbre, dolore e infiammazione; l'effetto collaterale più comune, il dolore allo stomaco, compare se si impiega questo farmaco troppo a lungo, in persone sensibili o nei soggetti che soffrono di stomaco.
Le preparazioni contenenti acido acetilsalicilico non vanno inoltre somministrate a bambini e adolescenti di età inferiore ai 16 anni (la fascia di età si allarga fino a 18 anni, come raccomandato negli Stati Uniti), per via di segnalazioni di una possibile associazione alla sindrome di Reye (una rara e grave malattia che colpisce il fegato e il cervello).
II paracetamolo ha una spiccata azione antifebbrile e antidolorifica, ma è scarsamente antinfiammatorio. Di solito non irrita lo stomaco e sono rare le reazioni di tipo allergico, però dosi eccessive del farmaco causano gravi danni a fegato e reni. I soggetti più a rischio sono le persone che consumano abitualmente grosse quantità di alcoolici e chi ha malattie del fegato o dei reni.

Mal di gola
II mal di gola è un dolore avvertito nella zona in fondo al palato e verso il collo, cui si associa la sensazione fastidiosa di corpo estraneo e difficoltà di deglutire. Il mal di gola è dovuto ad una infiammazione della faringe causata da virus, batteri e fattori irritanti come l'aria ed il fumo.
Un mal di gola particolarmente forte associato a febbre potrebbe far pensare ad un inizio di una faringotonsillite batterica oppure, soprattutto nei bambini, essere il primo sintomo di una malattia esantematica come la varicella, il morbillo o rosolia.

II medico durante la visita osserva la gola, ricercando rossore e infiammazione della faringe o la presenza di "placche" a livello delle tonsille, inoltre valuta la dimensione dei linfonodi, palpando i lati del collo.



Se il medico non rileva niente di allarmante, è in genere sufficiente un po' di riposo e alcuni farmaci che attenuino i sintomi (ad esempio spray o pastiglie a base di ibuprofene o propoli), in attesa della guarigione che avviene in genere in modo spontaneo in pochi giorni.

martedì 27 settembre 2016

Mal di gola da raffreddamento

categoria: farmacologia

Mal di gola da raffreddamento


Le temperature rigide non sono, ovviamente, la vera causa ma solo un fattore predisponente perché l'aria fredda e secca:
  • diminuisce le resistenze immunitarie della mucosa delle vie aeree riducendo l’afflusso di sangue alle mucose di gola, naso e trachea ed asciugando il sottile velo liquido che le umidifica
  • favorisce lo sviluppo dei virus responsabili della larga maggioranza dei casi di mal di gola
  • aggrava l'infiammazione delle mucose

Fattori predisponenti
  1. Quando si ha il naso chiuso si respira attraverso la bocca e questo porta ad una irritazione delle prime vie aeree che vengono a diretto contatto con l’aria secca o fredda, senza essere preventivamente umidificata e riscaldata dal passaggio dell'aria attraverso il naso.
  2. I soggetti che bevono poco hanno le mucose disidratate, quindi più soggette all'infiammazione; a livello bronchiale la disidratazione comporta la presenza di secrezioni dense, che favoriscono l'insorgenza di una tosse insistente e irritante anche per la gola.

Causa del mal di gola
Esiste una chiara stagionalità nella circolazione dei virus che sono più frequentemente responsabili di infezioni delle prime vie aeree: virus respiratorio sinciziale, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, rinovirus e coronavirus sono i più frequenti agenti eziologici. Più raramente queste infezioni sono sostenute da batteri.

differenza tra gola colpita da infezione batterica e virale


Terapia antibiotica
L’abitudine, purtroppo diffusa, di assumere antibiotici alla prima comparsa dei sintomi del mal di gola è assolutamente sconsigliabile perché nella larga maggioranza dei casi il mal di gola è dovuto ad un’infezione da parte di virus che non sono sensibili agli antibiotici.
L’uso di antibiotici non solo non agevola la risoluzione del quadro clinico ma facilita la diffusione del fenomeno della resistenza dei batteri agli antibiotici.
Il fenomeno della resistenza dei batteri agli antibiotici sta pericolosamente riducendo l’armamentario terapeutico per combattere le infezioni batteriche.
Secondo i risultati di una recente indagine condotta a livello comunitario sulla resistenza dei microbi agli antibiotici circa la metà dei cittadini comunitari (49%) crede ancora, sbagliando, che gli antibiotici possano essere usati per trattare i virus, mentre circa il 41% fa lo stesso errore per quanto riguarda raffreddore ed influenza. Quest’ultima, in particolare, rimane uno dei motivi più comunemente citati per l'assunzione di antibiotici.
La terapia antibiotica va riservata ai casi in cui una responsabilità batterica sia dimostrata (ad esempio con un tampone tonsillare) o presunta (ad esempio in caso di persistenza della sintomatologia per più di tre giorni) e comunque sempre su indicazione del medico che valuterà di volta in volta la terapia più adeguata.
Una volta che è stata stabilita la necessità di un trattamento antibiotico, è fondamentale che il ciclo terapeutico sia portato a termine per evitare che una incompleta bonifica del focolaio infettivo possa indurre poi le tanto sgradite “ricadute” e, soprattutto, possa favorire la comparsa del temutissimo fenomeno della resistenza dei batteri alla terapia antibiotica.

La terapia topica
Gli antisettici locali sono molto efficaci nel favorire la risoluzione della sintomatologia perché creano localmente le condizioni inospitali per i microrganismi causa del mal di gola impedendone o rallentandone lo sviluppo. Gli antisettici locali sono applicati sulle mucose impiegando pastiglie da sciogliere in bocca, spray o collutori.
Se i sintomi sono più intensi è indicato l’uso di antinfiammatori locali (nelle stesse forme farmaceutiche degli antisettici) che svolgono un’azione analgesica e antinfiammatoria mirata alle mucose del cavo orale e delle vie aeree superiori.

Tra i diversi prodotti disponibili il flurbiprofene si è dimostrato particolarmente efficace con un effetto analgesico che compare già dopo 15 minuti dalla somministrazione e permane per ore.

Rimedi della "nonna" e terapia topica farmacologica possono convivere
I rimedi  della "nonna"
catarro, mal di gola? Latte caldo con miele, e il sollievo è immediato. Quante volte, da piccoli, mamme e nonne ci hanno curato con questo delizioso rimedio, capace, oltre che di alleviare il dolore alla gola e inibire gli attacchi di tosse, di indurre un sonno dolce come la bevanda?
Sicuramente il "mito" del potere calmante del latte del miele su tosse, laringiti, tracheiti, bronchiti e qualunque affezione della gola è stato un po' ridimensionato a causa dell'aumento delle intolleranze, soprattutto alle proteine del latte e al lattosio. Eppure si continua a preferire questo rimedio naturale ai vari sciroppi e mucolitici. Chiediamoci come mai.
La risposta è che, effettivamente, funziona! E ne abbiamo anche le prove scientifiche. Infatti i ricercatori israeliani dell'Università di Tel Aviv si sono presi la briga di testare l'efficacia sedativa (sulla tosse), e antinfiammatoria del miele usando cavie umane, ovvero bambini (ben 3mila) dell'età media di circa 2 anni e mezzo, tutti afflitti dalla tosse.
Il campione è stato diviso in due gruppi: ad uno è stato somministrato un cucchiaino di miele (10 grammi) di diverso tipo mezzora prima di andare a dormire, all'altro un altro prodotto diverso dal miele. A fine sperimentazione è emerso che i bimbi che avevano assunto il miele avevano avuto un netto miglioramento dei sintomi rispetto agli altri.
Il miele, infatti, è ricchissimo di sostanze antiossidanti che contribuiscono a controllare e ridurre le classiche infezioni da raffreddamento. Inoltre, la sua consistenza vischiosa e il gusto dolce inducono la salivazione e aiutano la fluidificazione del catarro. Ecco spiegato perché anche molti prodotti contro la tosse inseriscono il miele tra i principi attivi con proprietà sedative e mucolitiche.
Il latte caldo, poi, ha a sua volta un'azione calmante che potenzia quella del miele. Questo squisito e salutare connubio è da sconsigliare solo in caso di intolleranza o allergia al latte, ma si può sostituire egregiamente quest'ultimo  con un infuso alla camomilla o con un'altra tisana sempre con effetto rilassante e calmante sulle affezioni alle vie aeree. Attenzione anche a chi soffra di diabete, perchè il miele ha un altissimo indice glicemico.

giovedì 27 novembre 2014

farmaci di automedicazione da usare per la cura del mal di gola

Mal di gola

II mal di gola è un dolore avvertito nella zona in fondo al palato e verso il collo, cui si associa la sensazione fastidiosa di corpo estraneo e difficoltà di deglutire.
Il mal di gola è dovuto ad una infiammazione della faringe causata da virus, batteri o a molti fattori irritanti come l'aria troppo secca o il fumo.
Un mal di gola particolarmente forte associato a febbre potrebbe anche essere l'inizio di una faringotonsillite batterica oppure, soprattutto nei bambini, il primo sintomo di una malattia esantematica come la varicella, il morbillo o la rosolia.
Il medico durante la visita ricerca la presenza di rossore e infiammazione della faringe, le "placche" a livello delle tonsille e, palpando i lati del collo, valuta la dimensione dei linfonodi; se non c'è niente di allarmante può essere sufficiente un po' di riposo e l’uso di farmaci sintomatici, in attesa della guarigione che avviene spontaneamente in pochi giorni.
Le pastiglie contenenti disinfettanti hanno un effetto balsamico sulle mucose e aiutano a prevenire infezioni secondarie.
L'uso di pastiglie contenenti sostanze antibiotiche è controverso e personalmente lo sconsiglio per una serie di motivi:
--- il mal di gola associato a raffreddore o influenza è sostenuto da virus che insensibili agli antibiotici
--- l'antibiotico è notevolmente diluito con la saliva e diventa inefficace
 ---  si facilita il processo di resistenza batterica

Poiché il mal di gola si accompagna a infiammazione e dolore locale, si possono associare farmaci con attività antidolorifica e antinfiammatoria da assumere per via orale.