categoria: pronto soccorso
Lo
shock nel senso medico del termine è una delle cause principali di morte in
seguito a una ferita, ed è la reazione del corpo a una perdita di fluido in
circolo nel corpo, cioè nella maggioranza dei casi a una perdita di sangue. In
caso di ustioni il ferito può perdere una notevole quantità di liquidi dalla
ustione stessa.
I
sintomi di uno stato di shock in ordine di comparsa sono:
1
Stato d'ansia, alterazioni del comportamento
2
Pallore, pelle fredda e sudata
4
Nausea e vomito
3
Alterazione dei segni vitali: pulsazioni deboli e rapide e respiro affannoso
6
Debolezza, vertigini e vista confusa
7
Stato di semicoscienza o incoscienza
8
disponendo di un apparecchio per misurare la pressione si può rilevare una pressione
sanguigna bassa
Altri
segni di shock sono la sete, la midriasi e la cianosi periorale e a livello
delle unghie.
Stato
d'ansia, alterazioni del comportamento
A
causa della scarsa ossigenazione dell’encefalo possono manifestarsi stati
ansiosi, irrequietezza ed anche aggressività.
Pallore,
pelle fredda e sudata
Proprio
nel tentativo di conservare una adeguata irrorazione sanguigna agli organi
essenziali quale il cervello, la persona in stato di shock attua una serie di
meccanismi compensativi che deviano il flusso ematico a scapito del distretto
cutaneo. Nella sequenza di valutazione della gravità della lesione il
soccorritore incaricato di dare un “punteggio” al feriti presenti nella zona
del sinistro (“triage SIEVE”) valuta il tempo di riempimento capillare dopo
aver premuto il suo dito sulla pelle esposta dell’infortunato: un tempo
superiore ai due secondi è un indice riconosciuto di gravità delle condizioni
fisiche del ferito.
Nausea
e vomito
Fra
i meccanismi di compenso della perdita di liquidi con l’emorragia è compresa la
riduzione dell’irrorazione sanguigna dell’apparato digerente e questo causa questi
disturbi.
Alterazione
dei segni vitali: polso e respiro
La
frequenza respiratoria aumenta nel tentativo di migliorare l’ossigenazione del
sangue; man mano che lo shock si aggrava gli atti respiratori diventano
superficiali e faticosi.
La
frequenza del polso aumenta nel tentativo del cuore di pompare una maggiore
quantità di sangue, ma con il degenerare delle condizioni dell’infortunato il
polso si fa debole e filiforme.
Stato
di semicoscienza o incoscienza
L’insufficiente
irrorazione sanguigna e quindi la bassa ossigenazione dell’encefalo a questo
punto rende il soggetto sonnolento e prossimo all’incoscienza.
Pressione
sanguigna bassa
La
pressione del sangue è uno degli ultimi segni vitali che si deteriorano, grazie
all’azioni compensatorie attuate dall’organismo. Quando infine la pressione
cala il soggetto si trova in una condizione di shock grave.
La
persona in stato di shock emorragico necessita di trasfusioni di liquidi o di
sangue, ma nell'attesa di un soccorso avanzato la persona sulla scena
dell’incidente, può fare qualcosa di utile:
-
Stendere il ferito
-
Assicurarsi che le vie respiratorie siano libere
-
Cercate e arrestate qualsiasi emorragia
-
Mettete le gambe dell’infortunato più in alto della testa in modo che siano più
in alto del cuore, ma prima verificare che non abbia fratture (posizione antishock)
-
Sorreggete l’arto ferito con delle stecche
-
Proteggete il ferito dal vento e dalla pioggia (combattere l’ipotermia)
-
Non somministrate MAI alcolici
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