CATEGORIA: PRONTO SOCCORSO
L’ipossia e le sue complicanze
possono colpire oltre che gli alpinisti himalayani, anche soggetti che non
necessariamente praticano l'alpinismo, ma che si avventurano sulle nostre Alpi
servendosi di funivie molto veloci, che permettono di raggiungere quote che
sfiorano i 4.000 metri in breve tempo. I sintomi del mal di montagna possono
comparire anche dopo rapide ascese a quote appena superiori ai 2.500 metri e
salendo ancora aumenta la percentuale di soggetti che accusano disturbi: un
terzo delle persone salite sopra i 3.500 metri e la metà di coloro che superano
i 4.500 metri.
Il mal di montagna (Ams, Acute
mountain sickness) è la sindrome da mancato adattamento alla quota o
all'ipossia. I sintomi sono spesso difficili da identificare: mal di testa,
disturbi gastrointestinali, vertigini, astenia. Frequenza e gravità di tali
disturbi dipendono da diversi fattori: l'altitudine, la rapidità dell'ascesa,
predisposizione individuale e lo stato momentaneo del soggetto.
Spesso il mal di montagna si
presenta diverse ore dopo l'arrivo in altitudine e, in caso di pernottamento in
quota, la posizione orizzontale e il passare del tempo possono aggravare la
situazione.
Il solo efficace intervento,
all'insorgere dei primi sintomi del mal di montagna, è abbassarsi di quota.
Sulle Alpi è un espediente che risolve da solo la maggioranza dei casi.
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