lunedì 2 marzo 2015

Portulaca oleracea L. (Fam. Portulacaceae) Porcellana, Portulaca

Categorie: piante




Etim.: latino porcus, ma nel senso di "genitali femminili" e dal greco "lochos = parto", giacché nella medicina antica si usava somministrare l'infuso della pianta dopo il parto per favorire la fuoruscita dei liquidi che si formano in tale evenienza; dal latino olus/oleris = verdura, erba, quindi l'aggettivo = da utilizzare come verdura commestibile.
Distribuzione: originaria dell'Asia occidentale temperata o ora diffusa in tutte le regioni temperate del globo.
Habitat: specie spontanea, è frequente nei campi, orti, terreni incolti, pertinenze degli abitati, ruderi, crepe dei selciati, bordi di strade e di sentieri, difficile da trovarsi in montagna o luoghi selvatici. Pianura e fascia collinare.
Morfologia: pianta erbacea carnosa annua, glabra, grassetta. Dalla radice ben sviluppata si diparte il fusto cilindrico di 20 - 40 cm, succoso, molto ramificato, talvolta rossastro, prostrato, ascendente solo quando la pianta nasce vicino ai muri, 20-40 cm.
Le foglie carnose e succose sono sessili, cuneate alla base, allargate e arrotondate all'apice; le foglie alla base sono opposte, a metà altezza sono alterne, mentre le superiori sono riunite in pseudoverticilli.
I fiori piccoli e gialli sono solitari o in fascetti all'ascella delle ramificazioni superiori. Il calice, a coppa, è formato da 2 sepali precocemente caduchi, la corolla di colore giallo è formata da 4-6 petali di forma oblunga con l'apice arrotondato; gli stami sono 12 e l'ovario presenta lo stilo ramificato. Fioritura V-IX (Maggio - Novembre).
Il frutto è una capsula ovale appuntita all'apice; a maturità si divide in due parti mediante una fessura circolare trasversale.
Coltivazione: si coltiva a partire dal seme.
Parti da cogliere: foglie e cimette fiorite.
Mucillagini, vitamine B e C, acidi organici, oligoelementi, saponosidi, flavonoidi.
Quando si coglie: le foglie tenere e le cimette fiorite da Maggio a Settembre.
Pregio: il succo, stimato diuretico-depurativo, per sciacqui nelle infiammazioni della cavità orale.
Uso: I giovani germogli striscianti e le foglie grassette e succulente sono fra le migliori verdure da consumarsi sole in insalata, sia per la consistenza, che per il sapore e, lessate, come ingredienti della frittata.
Le foglie e le cimette si saltano velocemente in padella con l'odore dell'aglio e l'olio per guarnire crostini e per i sughi per paste asciutte. Ottimi le foglie, le cimette e i rametti teneri sotto aceto.





Bibliografia

Le erbe selvatiche
Ennio Lazzarini
Hoepli

Le insalate di campo raccolte sull'Ambata in Toscana
G. Bonelli, A. De Bellis, G. Nanni.
Edizioni Effigi

99 piante spontanee mangerecce
Francesco Corbetta
Alberto Perdisa editore

Nutrirsi al naturale con erbe selvatiche
Primo Boni

Edizioni Paoline



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