mercoledì 19 aprile 2017

LO SHOCK ANAFILATTICO

categoria: pronto soccorso

LO SHOCK ANAFILATTICO

Con il termine anafilassi si indicano alcune sindromi allergiche di estrema gravità, in cui vi sia pericolo di vita. Lo shock anafilattico è una rapida sequenza di eventi, per lo più scatenata dal contatto di anticorpi (IgE) presenti sulla superficie di particolari cellule (mastociti e basofili) con un allergene, caratterizzato da una massiva liberazione di istamina e di altri mediatori dell'infiammazione allergica, che determinano una reazione infiammatoria e vasomotoria generalizzata a tutto l'organismo.

Lo shock anafilattico si sviluppa improvvisamente e può mettere in pericolo la vita del paziente: la pressione si abbassa, il respiro si fa difficoltoso in quanto il polmone è preda di un attacco asmatico grave e la pelle può presentare orticaria o angioedema. Se l'infiammazione si estende alla laringe e alle corde vocali (glottide), incombe il rischio di una ostruzione totale del passaggio del respiro.

Segni e sintomi
Lo shock anafilattico inizia con formicolio e senso di calore al capo e alle estremità; compaiono poi in sequenza: orticaria-angioedema, rinite, difficoltà respiratoria, prurito alla lingua e al palato, alterazioni della voce, edema della glottide, asma, vomito, diarrea, ipotensione, tachicardia e aritmia.

Cause scatenanti lo shock
Tra le cause più frequenti si annoverano la puntura di imenotteri (api, vespe, calabroni), l'ingestione di alcuni alimenti (latte, uovo, pesce, crostacei, arachidi, noce americana, ecc.) e la somministrazione di farmaci (es. penicillina). In alcuni soggetti allergici ad un alimento i sintomi si manifestano soltanto se si esercita uno sforzo fisico successivamente all'assunzione di un determinato alimento (anafilassi da esercizio fisico).

Terapia

Il trattamento precoce è molto importante. L'adrenalina rappresenta il farmaco salvavita ed ha un ruolo centrale nel trattamento acuto dell'anafilassi; quando è indicata, può essere somministrata a tutti i bambini a qualsiasi età per via intramuscolare (da 0,2 ml a 0,5 ml a seconda del peso del bambino, iniettati nella coscia). Sono disponìbili fiale preconfezionate con adrenalina predosata e resa resistente al calore (stabili per 18 mesi a temperatura ambiente). Superata l'emergenza, che si risolve nella quasi totalità dei casi grazie all'adrenalina, l'uso degli antistaminici (endovena o intramuscolo) risulterà vantaggioso; anche i cortisonici, a questo punto, saranno preziosi per contrastare l'infiammazione. I broncodilatatori per via aerosolica consentono di controllare l'asma.
In attesa dell'arrivo dei sanitari è utile mettere l'infortunato in posizione antishock.






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