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lunedì 16 febbraio 2015

Patologie del cavo orale

categoria: medicina, pronto soccorso

Carie
Lo smalto che riveste i denti è una sorta di ceramica molto solida, che però può essere corrosa dagli acidi che si formano nella bocca prodotte dai batteri della placca che si nutrono degli zuccheri contenuti nel cibo; il processo di corrosione causa una perdita progressiva di calcio e la distruzione dei tessuti duri del dente fino ad interessare la parte centrale del dente, la polpa.Questo processo prende il nome di carie.
Inizialmente la persona avverte un’aumentata sensibilità al caldo e al freddo, alle sostanze acide e dolci e alle pressioni esterne, anche minime; quando la cavità raggiunge la polpa, ricca di vasi e terminazioni nervose, il dolore si fa intenso, anche in assenza di stimoli.
L'attacco acido è massimo nei primi dieci minuti dopo il pasto e la fermentazione batterica è particolarmente attiva durante la notte. Per questi motivi è importante lavare i denti subito dopo ogni pasto, con particolare cura alla sera, per allontanare la placca batterica, che riveste denti e gengive, costituita da batteri, in particolare streptococchi, mescolati a saliva ed a microscopici residui di cibo.
Difetti di allineamento dei denti, la presenza di protesi e otturazioni non più efficienti e una predisposizione familiare, favoriscono l’inizio di una carie.

Gengiviti
La placca non rimossa, si può calcificare dando luogo al tartaro. il contatto prolungato con i batteri della placca ed il tartaro causa infiammazione e sanguinamento delle gengive, chiamate gengiviti. Altre cause possibili di gengiviti sono i traumi derivati dal contatto con il cibo, lo spazzolamento eccessivo, malattie debilitanti, carenze vitaminiche, squilibri ormonali, fumo di sigaretta ed abuso di alcolici.
La retrazione della gengiva
La gengiva infiammata tende a ritirarsi, lasciando scoperta la base del dente; questo comporta un danno estetico e un maggior rischio di malattie dei denti stessi, sino alla loro caduta.

Alito cattivo
L'alito sano non ha odore, quindi quello che i medici chiamano alitosi, merita sempre una valutazione medica perché potrebbe essere causato anche da malattie intestinali, renali, respiratorie e diabete.
In molti casi un'igiene orale ben eseguita, che comprenda anche la pulizia del dorso della lingua, può comunque migliorare la qualità dell'alito. Chi porta la dentiera deve portare a termine un'adeguata pulizia di essa.

Afte
Le afte sono piccole ulcere tondeggianti, di dimensioni inferiori ad un centimetro, bianche al centro e arrossate ai margini, singole o a gruppi, molto dolorose, che compaiono sulle mucose della bocca e della lingua, che in genere guariscono spontaneamente in 10 - 15 giorni.

Le afte sono causate da ridotte difese immunitarie, traumi, carenze nutrizionali, cibi troppo caldi, intolleranze alimentari, disturbi digestivi e intestinali e forse dei virus.

giovedì 11 dicembre 2014

Non lavare i denti può minare il cuore

categoria: medicina

Oltre che tartaro e carie, una scarsa igiene orale può persino minare la salute del cuore, predisponendo chi è restio a usare spazzolino, dentifricio e filo interdentale a maggiori rischi di imbattersi in un infarto.
Uno studio presentato al Congresso della Society for General Microbiology ha evidenziato il rapporto tra un batterio solitamente innocuo presente nel cavo orale della famiglia degli streptococchi e patologie come infarto e ictus.
Quando il microrganismo in questione diffonde nell'organismo, contribuisce a formare dei coaguli che provocano infarto e ictus. Si tratta, nello specifico, di un batterio che provoca carie e malattie gengivali. Per girovagare nell'organismo,

il microrganismo sotto accusa sfrutta il sanguinamento delle gengive per entrare nel circolo sanguigno e legarsi alle proteine e le piastrine del plasma, portando all’aggregazione piastrinica causa di coaguli di sangue, escrescenze sulle valvole cardiache o infiammazione dei vasi sanguigni che possono bloccare l'afflusso di sangue al cuore e al cervello.

domenica 2 marzo 2014

Igiene dentale: la prevenzione è tutto quando non si può trovare un dentista

categoria: pronto soccorso

LA PLACCA E IL TARTARO
Le più diffuse malattie del cavo orale sono provocate dalla placca batterica, una patina trasparente costituita da batteri che vivono normalmente in bocca (sono circa 300 specie), muco, residui di cibo e altre sostanze che si depositano sui denti, negli spazi interdentali e sulle gengive. Se non costantemente rimossa, la placca si indurisce in una formazione calcarea ruvida (il tartaro) che, depositandosi al di sotto della gengiva, rende più difficile l'asportazione quotidiana della stessa placca. Per effetto di placca e tartaro le gengive possono infiammarsi, gonfiarsi e sanguinare e risulta aumentata la sensibilità al caldo e al freddo.
Le gengive infiammate tendono a ritrarsi permettendo alla placca di penetrare ancor più in profondità ed aggravare il problema, fino a far perdere ai denti il loro ancoraggio con conseguente caduta: è la cosiddetta periodontite, nota anche come piorrea.

LA CARIE
La placca batterica causa anche la carie, un processo di disgregazione dei denti dalla superficie esterna verso l'interno; lo sviluppo della carie è legato a diversi fattori: batteri, dieta, risposta individuale.
Nel cavo orale sono presenti almeno venti specie microbiche in grado di originare la carie: particolarmente attivo è lo Streptococcus mutans. I batteri determinano la fermentazione dei carboidrati e la formazione di sostanze acide che sono le prime responsabili della demineralizzazione - inizialmente reversibile - cui va incontro la componente inorganica di smalto e dentina; i batteri producono anche enzimi che scindono le proteine presenti nella matrice dentaria.
Gli zuccheri sono gli elementi della dieta che maggiormente favoriscono la carie: l'uomo primitivo, che non ne usava, in sostanza non conosceva questa malattia dei denti. La frutta secca favorisce maggiormente la carie per l'elevata concentrazione in zuccheri a causa della sua disidratazione. Gli amidi (zuccheri complessi), per la loro tendenza ad attaccarsi ai denti, possono essere cariogeni quanto gli zuccheri semplici.
Ogni persona ha una diversa tendenza a sviluppare la carie, in base alla qualità dello smalto e della saliva.

     Le fasi della carie

Fin quando la carie rimane limitata allo smalto - lo strato più superficiale del dente - non si percepisce quasi alcun fastidio. Quando attacca lo strato sottostante (la dentina) il dente diviene sensibile al caldo, al freddo, ai cibi dolci e a quelli acidi. Lo sfondamento della dentina e la conseguente infezione della polpa dentaria, in cui sono contenuti vasi sanguigni e nervi, causa un dolore molto intenso. Nel giro di qualche tempo i tessuti della polpa muoiono, e questo attenua o elimina il dolore, ma poi l'estendersi dell'infezione ai tessuti attorno all'apice della radice dentale può originare un ascesso, che si manifesta con gonfiore e di nuovo dolore.

IGIENE E' PREVENZIONE
Per evitare lo sviluppo di carie, tartaro e lesioni alle gengive, è importante:
- lavarsi i denti dopo ogni pasto e passare il filo interdentale ogni giorno, il che riduce la formazione della placca e previene le gengiviti
-  bere acqua ricca di fluoro (elemento che rinforza lo smalto) e usare un dentifricio fluorato: la prevenzione data dal fluoro contro la carie funziona a qualunque età
- evitare di mangiare molti zuccheri e carboidrati

- mangiare frutta e verdura ricca di fibre durante la giornata stimola la salivazione, che a sua volta favorisce la rimineralizzazione della superficie dei denti affetti da un inizio di carie.