categoria: medicina
Il termine inglese “drug abuse”
è fuorviante, poiché implica una stigmatizzazione sociale e può avere
significati differenti a seconda del contesto. Andrebbe inoltre distinto
l’abuso da un “cattivo uso”.
Per abuso di un farmaco si
intende l'uso per scopi non medici, come modificare lo stato di coscienza o cercare di migliorare certe prestazioni
(body-building ecc.).
Il cattivo uso di un
farmaco è l'uso secondo indicazioni sbagliate, dosaggi errati o periodi troppo lunghi.
La dipendenza è un
fenomeno biologico spesso associato al comportamento di abuso di sostanze.
La dipendenza psichica si
manifesta con un comportamento di ricerca compulsivo con il quale un soggetto
ricerca ed usa ripetutamente il farmaco per soddisfazione personale.
La dipendenza fisica è
presente quando l’astensione dal farmaco produce effetti spesso opposti a
quelli ottenuti da chi ne fa uso (sindrome di astinenza), perché l’organismo si è adattato a nuovi livelli omeopatici fissati dall'uso del farmaco e reagisce in modo opposto, spiacevole, quando questo equilibrio è turbato; il soggetto è spinto a continuare la
somministrazione del farmaco per prevenire la sindrome di astinenza. La
dipendenza psichica quasi sempre precede quella fisica, ma non conduce
inevitabilmente ad essa.
Lo stato di dipendenza
fisica e/o psichica si indica con il termine farmacodipendenza.
Il termine tolleranza
indica una diminuita risposta al farmaco e comporta l’assunzione di dosi sempre
più elevate per raggiungere gli stessi effetti. La tolleranza è strettamente
collegata alla dipendenza fisica. Essa è dovuta a risposte compensative che
mitigano l’azione del farmaco, come ad esempio un aumentato metabolismo
(induzione enzimatica), modificazioni a livello di recettori o deplezione dei mediatori (tachifilassi), come nel
caso delle amine simpaticomimetiche che agiscono liberando noradrenalina dai
depositi nelle terminazioni nervose.
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