lunedì 21 settembre 2015

frutti di mare

categoria: alimentazione, mare

Frutti di mare, solo quelli controllati





I molluschi bivalvi, le comuni cozze, vongole o ostriche sono in grado di filtrare attraverso le loro branchie fino a 400 litri d'acqua al giorno, per nutrirsi del placton e di particelle organiche, ma in questo modo possono accumulare nelle loro carni, grandi quantità di inquinanti chimici (metalli pesanti, mercurio, pesticidi) e biologici con gravi rischi per la sua salute.
Chi consuma molluschi bivalvi crudi o poco cotti si espone al rischio di contrarre malattie trasmesse da batteri e virus, perché nelle loro carni il contenuto microbico e virale può essere da 100 a 200 volte superiore a quello sospeso nell'acqua.


Attualmente il controllo per la contaminazione microbiologica viene effettuato mediante il rilevamento di batteri (Escherichia coli) considerati indicatori indiretti di contaminazione fecale, ma non sempre esiste una diretta correlazione tra presenza di virus e presenza di batteri indicatori.
L'avvenuta depurazione, secondo fa legge, si basa su parametri batteriologici: i molluschi sono ritenuti idonei alla commercializzazione e ai consumo se i batteri quali Escherichia coli (individuati come marker) sono al di sotto delle 230 unità per 100 grammi di polpa o liquido intervalvare.
Ma la riduzione di questo parametro non assicura l'eliminazione da parte del mollusco di altri patogeni quali vibrionacee e virus enterici.
Secondo i dati del Center for Disease Control (CDC) nel decennio 1978-1987 si sono verificate solo negli USA 128 epidemie gastroenteriche di vario tipo e 3.747 casi associati al consumo di molluschi.
In Italia la produzione e commercializzazione di molluschi lamellibranchi destinati ai consumo umano è disciplinato dal decreti legge che recepiscono le direttive europee; la normativa vigente stabilisce che i molluschi devono essere allevati in zone di mare classificate dalle autorità competenti e rispondenti a determinati requisiti, limiti di tollerabilità per contaminanti chimici e biologici, distinzione delle zone di provenienza, destino diversificato per i molluschi in base alla zona di provenienza, e in particolare la depurazione (che avviene con cloro o ozono) e stabulazione di tutti i molluschi provenienti da acque classificate non idonee.

La sopravvivenza di virus enterici nei frutti di mare è un problema esistente, preso in considerazione dalla normativa europea e conseguentemente italiana, ma gli studiosi del settore stanno lavorando per trovare nuovi metodi analitici, rapidi ed affidabili, per la determinazione dei diversi virus enterici, che possano essere utilizzati per il controllo routinario nei laboratori periferici.

Grandi sforzi sono rivolti anche al miglioramento della qualità igienico-microbiologica di tali alimenti, anche mediante indagini sull'efficacia dei processi di depurazione a cui i molluschi vengono sottoposti prima di essere immessi sul mercato, in collaborazione con analoghe istituzioni Europee. Nonostante tutto il rischio per il consumatore non è mai completamente azzerato: alcune regole di base sono l'acquisto da rivenditori autorizzati, non raccoglierli per proprio conto e preferibilmente consumarli cotti.



l'autoiniettore di adrenalina

categoria: pronto soccorso

Adrenalina


Nella grande maggioranza dei casi la puntura di un insetto provoca solo modeste reazioni allergiche confinate alla zona di cute offesa. In alcuni individui (circa lo 0,15 per cento della popolazione italiana), la puntura di un'ape o di una vespa può invece scatenare una reazione allergica sistemica di grave intensità, capace di portare anche alla morte.

La comparsa di brividi e di difficoltà respiratorie, l'abbassamento della pressione arteriosa e un collasso cardiocircolatorio in seguito alla puntura di un insetto sono la prima avvisaglia di un'emergenza che deve essere trattata nel più breve tempo possibile in una struttura ospedaliera.

Il trattamento in questi casi richiede la tempestiva somministrazione di adrenalina o, in un secondo tempo, di antistaminici per via parenterale.

Le persone per le quali sia accertato il rischio di incorrere in uno shock anafilattico dovrebbero innanzi tutto sottoporsi a un ciclo di immunoterapia specifica (its) con veleni purificati che consente di ottenere una completa protezione dalle punture nel 95 per cento circa dei soggetti trattati.


Gli individui che hanno avuto in precedenza un'estesa reazione allergica dovrebbero portare sempre con loro una dose di adrenalina, meglio come formulazione pronta per l'uso mediante autoiniettore, conservabile a temperatura ambiente e quindi facilmente trasportabile in uno zaino. L'adrenalina utilizzata entro 20-30 minuti dall'esposizione all'antigene, prima cioè della comparsa dei sintomi più gravi e pericolosi, permette di intervenire rapidamente sul paziente a rischio di shock anche quando le strutture sanitarie non siano immediatamente accessibili.

sabato 19 settembre 2015

farmacisti in pronto soccorso

categoria: pronto soccorso

Uk, farmacisti in Pronto soccorso: tratterebbero quasi metà dei pazienti


IL 39,8% DEI PAZIENTI CHE AFFERISCONO A SERVIZI DI PRONTO SOCCORSO POTREBBERO ESSERE TRATTATI CON SUCCESSO DA UNA FARMACISTA CON COMPETENZE DI PRATICA CLINICA ACQUISITE CON UNA FORMAZIONE AD HOC. LA PERCENTUALE SCENDE AL 5,1% CON I FARMACISTI CON FACOLTÀ DI PRESCRIZIONE. IL DATO RIGUARDA L'INGHILTERRA DOVE C'È UN DIBATTITO SULLA POSSIBILITÀ DI IMPIEGARE I FARMACISTI NEI PRONTO SOCCORSO.


IL DATO EMERGE DA UNO STUDIO PILOTA CONDOTTO NEL WEST MIDLANDS SU 782 PAZIENTI PASSATI NELL'ARCO DI CIRCA UN ANNO, IN TRE CENTRI DI PRIMO SOCCORSO PER PAZIENTI ACUTI, ESTESO POI A 48 CENTRI PER UN TOTALE STIMATO DI OLTRE 18MILA PAZIENTI.

AI FARMACISTI ANDREBBE OFFERTA UNA FORMAZIONE NELLA DIAGNOSI CLINICA E GESTIONE DI FERITE E DISTURBI MINORI PER CONSENTIRE LORO DI PRESCRIVERE FARMACI SENZA CONSULTARE UN MEDICO.

venerdì 11 settembre 2015

Opzioni “alternative” nel trattamento delle ferite: miele e larve di mosche

categoria: pronto soccorso

Opzioni “alternative” nel trattamento delle ferite: miele e larve di mosche



L'uso del miele per le piaghe da decubito e per le ustioni è documentato in letteratura. Il miele, costituito da zuccheri semplici, inibisce la crescita di microrganismi Gram-negativi o Gram-positivi. Il miele contiene anche enzimi, come la catalasi, che aiutano il processo di cicatrizzazione.
Knutson e altri hanno condotto uno studio su 605 pazienti con ferite, ustioni e ulcere che erano stati trattati con una mistura di zucchero granulato e povidone-iodio.
I risultati del lavoro hanno dimostrato che questo trattamento facilitava la guarigione e riduceva sensibilmente la necessità di trapianti cutanei e di terapie antibiotiche.


Durante gli anni '30 e '40, negli Stati Uniti e in Europa era molto diffusa l'abitudine di ripulire e asportare i tessuti devitalizzati entro o attorno le ferite con le larve di mosca. Più recentemente, questa tecnica è stata utilizzata con successo per trattare lesioni dei tessuti molli (ulcere da compressione, ulcere da stasi venosa, ulcere del piede diabetico) resistenti ad altri trattamenti.

Vedi anche l'articolo "zucchero per guarire le ferite e miele per medicare il moncone ombelicale" (blog: 31 marzo 2014)

Sugar, honey and water for treating war-wounded patients in Congo. An innovative war surgery presented by Red Cross

The International Committee of Red Cross and Red Crescent publish an interesting video that explain how war-wounded patients are treated in Congo, with a new generation of war surgery treatments. In a short video interview Doctors Alain Kabakuli, surgeon, and Pierre Kabuya, anaesthetist, explain how war-wounded patients are treated at Bukavu General Hospital with the limited means available in the region.

Vedi anche l'articolo sul film "Il gladiatore" e un metodo alternativo di pulire le ferite (blog: 8 febbraio 2015)

cioccolato, amico del cuore

categoria: alimenti, salute

Cioccolato, l’amico del cuore, ma in giuste dosi

Una fonte naturale di benessere: il cioccolato contiene antiossidanti, flavonoidi, catechine, procianidine e l'anandamide.
Il cioccolato è un alleato anche del cuore, ma l’importante è non esagerare, perché non si può sottovalutare la sua componente lipidica.

Nelle giuste dosi, il cioccolato riduce i livelli dell'ormone dello stress, dà energia per le attività sportive, ma soprattutto apporta benefici alla salute cardiovascolare, come dimostrato da alcune ricerche. Secondo gli studiosi del Prevention Research Center della Yale University, l'alto contenuto polifenolico del cacao apporta benefici all'endotelio vascolare, e i suoi effetti antiossidanti possono incidere sull'insulinoresistenza. Il fondente, inoltre, funziona meglio del placebo nell'abbassare la pressione, e riduce anche l'ipertensione, come dimostrato da un'analisi australiana, confermata da uno studio italiano pubblicato sul Journal of Nutrition.

pomodori e noci

categoria: alimentazione, salute

Antiossidanti: i benefici di pomodori e noci


Il pomodoro


Il pomodoro riduce il rischio di malattie cardiovascolari, deficit cognitivi e osteoporosi. Il risultato, pubblicato sull'American Journal of Lifestyle Medicine, riconosce il merito al licopene, un antiossidante efficace anche dopo la cottura.
Al Mediterranean Cardiology Meeting di Taormina sono mostrati i risultati di 15 anni di studi, secondo i quali chi inserisce nella propria dieta il pomodoro riduce il rischio di infarti e ictus, mentre gli ipertesi trattati con licopene hanno ridotto la pressione da 4 a 13 milligrammi di mercurio.
Al pomodoro sono riconosciute anche ottime capacità antitrombotiche e antinfiammatorie, oltre che il ruolo di alimento capace di proteggere contro i tumori.

Secondo gli esperti è meglio mangiare il pomodoro come ortaggio, sia crudo che cotto, anziché ricorrere agli estratti di licopene, perché la sua azione benefica è potenziata da quella di altri carotenoidi contenuti nel pomodoro stesso.


Le noci




In fatto di cibi protettivi, anche le noci giocano un ruolo di rilievo. Secondo gli studi della statunitense Scranton University, questi frutti contengono fino al doppio di antiossidanti, e fino a quindici volte in più di vitamina F rispetto a pistacchi, anacardi, arachidi e simili. Gli elementi nutritivi, inoltre, restano intatti, perché le noci si mangiano non tostate. Per avere benefici, bisognerebbe consumarne sette il giorno.

giovedì 10 settembre 2015

categoria: alimentazione

Pesce: le cotture per difendersi dai parassiti



Le larve di Anisakis, un parassita diffuso soprattutto in aringhe, sgombri, merluzzi, acciughe e pesce sciabola possono causare problemi di varia gravità all'apparato gastrointestinale, come nausea, vomito, dolori addominali. In un articolo pubblicato su Clinical Infectious Diseases, un gruppo di ricercatori americani (dopo aver sottolineato che i rischi possono essere ridotti con l'ispezione del pesce prima della commercializzazione e con la sua rapida eviscerazione dopo la cattura) ribadiscono che evitare di mangiare pesce marino o calamari crudi è la terza tappa della protezione.

Le larve di Anisakis sono uccise da una temperatura superiore a 60°C per almeno un minuto, mentre la sola affumicatura non è efficace. Per il pesce che è consumato crudo la chiave per la prevenzione è il congelamento, secondo l'EFSA, l'autorità europea per la sicurezza degli alimenti, a -15°C per non meno di 96 ore, oppure a -20°C per 24 ore.