sabato 31 gennaio 2015

TOSSE, NO AI FARMACI, SI AI RIMEDI NATURALI

categoria: medicina, pronto soccorso

L’inverno non è di certo la stagione più bella dell’anno, forse non è la più amata, una dei motivi sono sicuramente l’influenza, il raffreddore e la tosse. Quest’ultima colpisce circa 9 milioni di italiani, e circa 3 di questi si rivolge al farmacista per cercare di guarire senza doversi rivolgere al medico. La soluzione offerta spesso sono i farmaci, ma c’è da sapere qualcosa in più in merito: contro la tosse meglio scegliere i rimedi naturali. Roberto Dal Negro, responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia respiratoria di Verona, in occasione del 18° Congresso Nazionale sulle Malattie Respiratorie “Asma Bronchiale e BPCO, ha evidenziato quanto sia spasmotica la volontà di curarsi con i farmaci da parte degli italiani. Ma entriamo nei dettagli, che tipi di tosse esistono?
Ce ne sono di diversi tipi. Quella da ipersensibilità che può essere scatenata da piccoli sbalzi di temperatura o dall’esposizione a sostanze chimiche, si passa anche da una sinusite, oppure una bronchite virale, o, ancora, un’influenza. L’incidenza è del 10%, con un picco del +25% al Nord che al Centro-Sud. Ad essere più colpiti sono i bambini fino agli 8-10 anni, il cui sistema immunitario immaturo è meno pronto a rispondere alle infezioni, e le donne, che sembrerebbero essere più predisposte a rispondere agli stimoli esterni con la tosse.
Ma parlavamo di rimedi naturali, ecco quali sono i consigli da seguire secondo il Professore Dal Negro:
Bisogna iniziare col dire che non esistono farmaci che fanno guarire la tosse, al momento si sta lavorando su alcune molecole per placarla, ma nulla di più. Ancora oggi non è stata dimostrata nessuna significativa superiorità dei farmaci rispetto ai rimedi naturali per combattere la tosse. Miele e propoli o altrimenti alcuni giorni latte caldo e miele e vederne gli effetti, potrebbero essere queste le ricette adatte al nostro corpo per allontanare la tosse. Basta con i farmaci a tutti i costi e largo, quindi, anche ai rimedi che arrivano dalla natura.
Sciroppo al miele:
Per la preparazione dello sciroppo, riscaldate in un pentolino il succo di un limone e versatelo in una ciotola aggiungendo un cucchiaio di olio di semi di girasole e mezzo bicchiere di miele. Mescolate bene per amalgamare il tutto e trasferite in barattoli di vetro sterilizzati, da conservare in frigorifero. Prendetene uno o due cucchiaini al bisogno per calmare la tosse.
Sciroppo al timo:
Un infuso a base di timo per calmare la tosse può essere preparato portando ad ebollizione 250 ml d’acqua, che dovrà essere versata all’interno di una tazza sul cui fondo sarà già stato cosparso un cucchiaino di timo essiccato e tritato. Lasciate riposare per quindici minuti, filtrate e bevete una volta al giorno. L’infuso può essere lasciato raffreddare e utilizzato per i gargarismi nel casso in cui la tosse sia accompagnata da mal di gola.
Impacco all’aglio:
Ecco un impacco da applicare sul petto per provare a calmare la tosse. Tritate due o tre teste d’aglio e frullatele con dell’olio d’oliva in modo da ottenere un composto che sia possibile spalmare all’interno di un fazzoletto. Ripiegate il fazzoletto e applicatelo sul petto riscaldandolo con una borsa dell’acqua calda. Rimanete a riposo e lasciate agire il più possibile.

L’orto biologico

categoria: alimenti

È possibile riuscire a ottenere un orto casalingo invidiabile e senza ricorrere a insetticidi e diserbanti chimici ricorrendo a semplici accorgimenti che affondano le radici nella secolare tradizione contadina.

Concimazione
Il letame è il fertiiizzante più naturale, ma è sempre più complicato trovarlo. Il concime vegetale si prepara mettendo foglie a macerare dentro a un barile pieno d'acqua. Dopo un mese, si è formato un liquido molto nutriente, anche se dal cattivo odore, da spargere nell'orto. In alternativa, si possono usare i residui del caminetto, in pratica le cenere di legna.
In commercio si trovano concimi naturali come la farina di ossa, ricca di fosfati, che libera lentamente nel terreno o la farina di zoccoli e corna, ricca di azoto.
In ogni caso, è bene non bruciare mai i residui del giardino (foglie secche, rami spezzati eccetera) che, invece, possono essere usati insieme ad altri rifiuti organici (avanzi di cibo, tessuti naturali e carta) per formare la composta vegetale, senza dubbio il fertilizzante migliore. Per prepararla occorre munirsi di una cassetta di legno ampia e arieggiata dove sistemare il materiale a strati alterni. Il tutto è poi cosparso di sostanze azotate e abbondantemente innaffiato. Quando il mucchio è pronto, si ricopre con un leggero strato di terra e con un coperchio per trattenere il calore e accelerare la decomposizione. Secondo la stagione e il clima un mucchio di composta alto un metro e mezzo impiegherà da tre a sei mesi per decomporsi. Quando è pronta, la composta può essere sparsa direttamente sul terreno.

Scelta delle piante da coltivare
Una volta preparato il terreno è il momento di decidere quali piante seminare. Una buona regola per un orto 'naturale' sarebbe quella di coltivare solo piante locali che si adattano meglio alle condizioni atmosferiche.
Dare la precedenza alle specie di piante che non hanno bisogno di una terra costantemente umida per non dovere contare sulle piogge e risparmiare sulle annaffiature.

Lotta biologica
Alternare verdura e frutta con piante aromatiche può servire a tenere lontani gli insetti senza dover ricorrere a antiparassitari chimici.
Il profumo di salvia, timo, rosmarino, menta piperita tiene lontano le cavolaie e le limacce. La lavanda aiuta a proteggere le rose dagli afidi.
L'odore dell'assenzio è repellente per molti insetti. Si usa piantare l'artemisia vicino agli arbusti di ribes, per proteggerli.
La calendula è usata
per tenere lontani molti insetti
dall'orto. Deve essere piantata tra le file di cavoli e di pomodori.
Piantare l'aglio o la cipolla tra le fragole, vicino ai rosai e tra gli alberi da frutto combatte le malattie da fungo.

Predatori animali contro lumache, afidi ed altri insetti nocivi
Se si costruisce un piccolo stagno, si attirano nell'orto rane e rospi, nemici di chiocciole, limacce e insetti che si nascondono nel terreno.
Le coccinelle sono importanti predatori di afidi.
I ragni sono divoratori di insetti nocivi, come del resto molte specie di uccelli che si cibano di larve, bruchi e afidi.

Api e lombrichi

Preziosi alleati nei campi sono le api e i lombrichi. Le api sono utili per rendere più ricco il raccolto: per attirarle bisogna piantare fiori selvatici. I lombrichi servono a aerare il terreno, trasportando nel sottosuolo la materia organica.

custodia delle armi e legislazione italiana

categoria: armi da fuoco

La corte di Cassazione si è pronunciata sulla modalità di custodia delle armi nelle abitazioni. Con la sentenza n. 20.474 la corte ha stabilito che non è obbligatorio munirsi di armadio blindato o cassaforte, perché "l'obbligo di diligenza nella custodia delle armi deve ritenersi rispettato semplicemente riponendo il fucile in un luogo chiuso e controllato all'interno dell'abitazione". Quindi, un qualsiasi armadio chiuso a chiave è sufficiente ad assolvere gli obblighi di legge per quanto riguarda la corretta custodia delle armi.

Non è neanche obbligatorio dotarsi di un sistema d'allarme.

Classificazione delle cartucce destinate a essere utilizzate nei fucili a canna liscia (shotgun), caricate a pallini o a palla singola.

categoria: armi da fuoco

Il calibro corrisponde al numero di palle sferiche in piombo, del diametro dell’anima della canna dell’arma, necessarie a fare il peso di una libbra (454 grammi).
La canna di fucile del calibro 12 quindi ha un diametro di 18,5 mm e con questo stesso diametro ottengo 12 palle sferiche in piombo che pesano 454 grammi. Una canna calibro 20 ha un diametro più piccolo della canna calibro 12 perché con lo stesso peso di piombo ottengo 20 palle di piombo con lo stesso diametro del fucile cal. 20. Seguendo lo stesso ragionamento un fucile calibro 10 ha una canna con diametro maggiore di quella del fucile calibro 12.
I bossoli dei calibri per armi a canna liscia sono offerti in diverse lunghezze, quindi si usa indicare, accanto al numero identificativo della cartuccia, la lunghezza del bossolo sparato: 12/70 indica, quindi indica il calibro 12 e il bossolo lungo 70 mm.
Per il calibro 12 sono in commercio fucili che possono sparare il 12/70 il 12/76 e il 12/89.
Sono stati commercializzati, nel tempo fucili camerati per i seguenti calibri: 4, 8, 10, 12, 14, 16, 20, 24, 28, 32, 36. Quest’ultimo, in versione magnum è anche detto .410, intendendosi con ciò il diametro del proiettile in pollici. Non tutti questi calibri hanno retto la prova del tempo e il mercato ne ha selezionato alcuni è ha mandato in soffitta altri. Ad esempio in Italia i calibri più grossi del 12 sono caduti in disuso e non sono consentiti per utilizzo venatorio. Il calibro 14 non ha retto al confronto tra i vicini 12 e 16 e anche i calibri 24 e 32 se la passano molto bene.
Curiosità: in India, nel XIX secolo era stato adottato per usi di polizia un fucile a canna liscia con meccanica Martini-Henry in calibro 13, allo scopo di impedire ai civili l’utilizzo delle cartucce commerciali in caso di furto dell’arma.

Anche i pallini hanno, a seconda del diametro, una numerazione convenzionale, che va da 000 a 11: i pallini numero 11 hanno un diametro di circa 1,5 mm, che arriva a 4,4 mm per gli 000. Oltre questa misura massima, vi sono i cosiddetti pallettoni, che hanno una loro numerazione propria, da 4/0 (4,5 mm) a 11/0 (8,6 mm).

venerdì 30 gennaio 2015

Misurare la Saturazione dell’Ossigeno con un Pulsossimetro

categoria: medicina, pronto soccorso



Il pulsossimetro è uno strumento non invasivo che permette di misurare la frequenza cardiaca e la percentuale di emoglobina legata nel sangue e, poiché normalmente l'emoglobina lega l'ossigeno, possiamo ottenere una stima della quantità di ossigeno presente nel sangue, espressa come saturazione emoglobinica arteriosa (SpO2).
Il livello di frequenza cardiaca e saturazione dell'ossigeno sono visualizzati in pochi secondi su uno schermo illuminato. Un valore compreso fra 95% e 100% è considerato normale. Una saturazione inferiore al 90% indica la necessità di assistenza ventilatoria.
E’ necessaria la presenza di un adeguato polso per ottenere un valore corretto di SpO2.

L'ossimetria pulsatile svela una condizione di ipossiemia più precocemente dell'osservazione diretta visiva in quanto la cianosi non è riconoscibile fino a che la PaO2 cade a 60 mmHg e la SaO2 è al 90%, quando il margine per intervenire in sicurezza è quasi nullo.
La sonda è composta di due diodi che generano fasci di luce nel campo del rosso e dell'infrarosso e da una fotocellula che riceve la luce dopo che i fasci hanno attraversato la cute e la circolazione del paziente.
L’emoglobina legata assorbe la luce in quelle determinate lunghezze d'onda (tra l’altro questa è la ragione del diverso colore del sangue arterioso e venoso); conoscendo la quantità di luce iniziale emessa e quella finale che arriva alla fotocellula, l’apparecchiatura calcola, per differenza, la quota di luce correlata alla saturazione dell’ossigeno nel paziente (indicata con l'abbreviazione SpO2).
I POSSIBILI ERRORI
INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO
La SaO2 indicata dallo strumento appare normale, perché lo strumento indica solo la percentuale di emoglobina legata, non distinguendo il composto che si lega ad essa, ossigeno o il pericoloso monossido di carbonio.
VASOCOSTRIZIONE
Quando è freddo può esserci vasocostrizione delle dita e non circolare il sangue a sufficienza (può essere utile scaldarle).
SMALTO PER UNGHIE

Lo smalto copre alcune lunghezze d'onda della sonda.
IPOVOLEMIA O ANEMIA

L'emoglobima presente è saturata, ma è poco l'O2 totale che arriva a livello tissutale.

finisce la benzina e pilota dell'aereo è costretto ad ammarare

Categoria: episodi di sopravvivenza











Il pilota di monomotore SR-22 Cirrus dopo aver esaurito il carburante in volo è ammarato a a 253 miglia a nord est di Maui, Hawaii, Stati Uniti, domenica 25 gennaio. Pilota salvo su zattera di salvataggio; recupero grazie alla lancia di salvataggio di una nave indirizzata sul posto dalla Guardia Costiera.

CPR, manovre salvavita in caso di arresto cardiaco

categoria: medicina, pronto soccorso