giovedì 31 agosto 2017

il capriolo

Categoria: animali selvatici presenti in Italia, tracce di animali

Il capriolo


Il capriolo è una delle poche specie di mammiferi (tra quelli dotati di una certa taglia) attualmente in espansione nel nostro Paese.
L'aumento numerico del capriolo, parente più piccolo del cervo, è dovuto alla sua capacità di adattarsi a vivere in quelle zone di bassa e media montagna un tempo abitate dagli uomini e adesso abbandonate e rimboschite naturalmente, inoltre è scomparso l'antagonista cervo (a causa della caccia) e i predatori naturali in grado di limitarne il numero.

L'ambiente di vita
Le zone boschive ricche di un rigoglioso sottobosco e inframmezzate da ampie radure, la bassa montagna e le boscaglie sparse tra coltivi e pascoli, rappresentano l'ambiente di vita ideale di questo piccolo cervide, che trova nel fitto della vegetazione un riparo sicuro e nei prati tra le macchie boscose l'alimento necessario per la sopravvivenza.

La distribuzione
Il capriolo è diffuso su tutto l'arco alpino (fino ai 1.500 metri di quota) con popolazioni anche molto consistenti soprattutto nelle regioni più orientali del nostro Paese. Grazie anche a una serie di fortunate reintroduzioni, il numero dei caprioli è aumentato gradualmente pure su tutto l'Appennino. La specie manca invece completamente in tutte le isole del Mediterraneo.

La scheda
Nome scientifico: Capreolus capreolus.
Famiglia: Cervidi
Ordine: Artiodattili
Mantello: il colore varia secondo l'età e la stagione: gli individui giovani hanno il mantello bruno con diverse macchie biancastre lungo i fianchi, mentre gli adulti sono marrone chiaro bruciato tendente al rosso d'estate e al grigio-bruno in inverno.
Testa: solo il maschio è dotato di corna (lunghe fino a 25 cm circa) che cadono nel periodo che va dalla metà di ottobre ai primi di dicembre.
Altezza: 70 cm al garrese.
Lunghezza: 1,2-1,5 m (i maschi sono più grossi delle femmine).
Peso medio: 20-30 kg (maschio): 15-25 kg (femmina).
Segni particolari: gli adulti hanno una macchia di pelo bianco, detta specchio, ben visibile nella parte posteriore vicino alla coda, quasi inesistente.
Abitudini: il capriolo è un animale pauroso e diffidente tanto che fugge al minimo rumore; trascorre gran parte della giornata in zone riparate, spesso nel fitto della boscaglia, per poi uscire a pascolare verso il tramonto.
Alimentazione: erbe varie, foglie, germogli, cespugli, cortecce, bacche, frutti selvatici, funghi.
Periodo riproduttivo: tra luglio e settembre (parti maggio-giugno).
Numero medio di parti annui: 1.
Gestazione: 10 mesi circa.
Numero di piccoli: 1-2, raramente 3.
Stato dei piccoli alla nascita: precoci. Già pochi minuti dopo la nascita i piccoli compiono i primi tentativi per alzarsi e dopo 1-2 ore sono in grado di compiere i primi passi.
Allattamento: 6 mesi circa.
Indipendenza dei piccoli: può arrivare a circa 2 anni.
Maturità sessuale: a 14 mesi circa.
Età massima raggiunta: 12-14 anni.
Nemici naturali: volpe e aquila reale (piccoli), lupo e cani inselvatichiti (adulti).
Specie in aumento. Cacciabile.

Le tracce
Impronte (1)
Le impronte degli zoccoli sono bene evidenti soprattutto su terreno innevato, fangoso o comunque morbido. La traccia lasciata dalle due dita dello zoccolo (il 3° e il 4° dito) è sempre ben marcata. Le dimensioni raggiungono i 4-5 cm di lunghezza e i 3 cm di larghezza. A seconda della consistenza del terreno, l'impronta dello zoccolo del capriolo può mostrare i segni delle sole punte (terreni duri) o l'impronta completa (terreni morbidi).


Piste (2)
Le piste, rinvenibili ai margini dei boschi, sono facilmente visibili durante il periodo in cui il terreno è coperto dalla neve. Le tracce rivelano due tipi di andature:
  • il passo, in cui l'animale procede mettendo le zampe posteriori quasi perfettamente sulle impronte lasciate da quelle anteriori
  • il galoppo, una corsa a balzi, lunghi a volte anche 5 metri, in cui le zampe posteriori toccano terra davanti a quelle anteriori.

Escrementi (3)
Il segno forse più facile da leggere attribuibile al capriolo riguarda il ritrovamento dei suoi escrementi, costituiti da numerose palline piuttosto allungate (ricordano vagamente delle olive) lunghe circa 1-1,5 cm e larghe 1 cm. Colore e consistenza sono variabili in relazione al periodo e la dieta dell'animale: scure (nerastre) e più molli in primavera, più chiare e più dure (sono evidenti i resti vegetali non digeriti) in inverno.

Segni sulla vegetazione (4)
Durante il periodo primaverile i maschi si liberano del velluto (la pelle che ha nutrito e protetto il trofeo in formazione durante l'inverno) sfregando le corna a piccoli alberi e cespugli, che restano in questo modo rovinati.

Altri segni
Raramente è possibile trovare le corna (5) perse dal capriolo maschio al termine della stagione degli amori, perchè esse sono ricercate dai roditori che se ne cibano.


Dalla forma e dalle ramificazioni delle corna è possibile risalire all'età dell'animale.



Tratto da "Guida illustrata. Riconoscimento delle tracce". Mensile "Vita in campagna". 1999