giovedì 19 febbraio 2015

A che distanza si trova l'orizzonte che noi vediamo?

Categoria: topografia

Altezza dei nostri occhi
Distanza dell'orizzonte
m          1,5
km    4,5
M          2
Km   5,5
M          5
km   8,5
M        10
km 12,5
M        20
km 17,5
M        50
km 28
M      100
km 39
M      200
km 55
M      500
km 88
m   1.000
km 123
m   2.000
km 174
m   5.000
km 275
m 10.000
km 394

La terra è rotonda e, per quanto ci si trovi in uno spazio aperto, la nostra vista si ferma all'orizzonte, cioè a quella linea lungo la quale il cielo e la terra sembrano toccarsi.
La tabella sopra scritta può aiutare a calcolare a che distanza si trova l'orizzonte, sapendo l'altezza del luogo dove ci si trova, ad esempio consultando un altimetro.

Per esempio: se siamo in piedi sulla spiaggia e siamo alti 1 metro e mezzo, la linea dell'orizzonte che vediamo è posta a circa km 4,5. Se saliamo su uno sgabello e ci poniamo con gli occhi a 2 metri d'altezza, ecco che il nostro sguardo spazierà fino a km 5,5. Se andiamo in montagna, a 1.000 metri, la linea dell'orizzonte che vediamo (nebbia e foschia permettendo) dista km 123. Ma ricorda che, per quanto in alto possiamo salire, non vedremo mai a più di 20.000 km, che è la misura della metà della circonferenza della Terra.

lunedì 16 febbraio 2015

Integratori a base di vitamine e minerali

Categoria: medicina

Vitamine e sali minerali
L'organismo ha bisogno per il suo funzionamento di vitamine e sali minerali fornite da una alimentazione bilanciata, perché è in grado di produrre da sé solo la vitamina D e la vitamina K. La vitamina D è elaborata dalla cute durante l'esposizione alla luce solare, mentre la vitamina K proviene dall'attività dei batteri intestinali.
I livelli di assunzione giornalieri raccomandati di alcuni nutrienti (LARN) sono pubblicati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana.
Le vitamine sono solitamente classificate in base alla loro solubilità in acqua.

VITAMINE LIPOSOLUBILI
Le vitamine A, D, E, K sono assorbite dal sangue assieme ai grassi: la carenza di queste vitamine è quindi associata a tutte le malattie nelle quali è ridotto l'assorbimento dei grassi. Poiché sono immagazzinate nel fegato, le quantità consigliate non devono essere superate.
Vitamina A (Retinolo)
Necessaria per la vista e la rigenerazione cutanea. Nel bambino serve anche allo sviluppo delle ossa.
Vitamina D (Calciferolo, Colecalciferolo)
Aiuta l'organismo a utilizzare il calcio e il fosforo per avere ossa e denti forti.
Vitamina E (Alfa-tocoferolo)
Necessaria per l'integrità cellulare e per le funzioni nervose, antiossidante.
Vitamina K (Menadione)
Importante nei meccanismi di coagulazione del sangue.

VITAMINE IDROSOLUBILI
Le vitamine del complesso B e la vitamina C sono solubili in acqua. Non sono immagazzinate nell'organismo e sono rapidamente eliminate dai reni quando se ne eccede il fabbisogno (fa eccezione la vitamina B12 che è accumulata nel fegato).
Per questo motivo è bene consumare ogni giorno alimenti che contengano vitamine idrosolubili. Le vitamine idrosolubili sono degradate dalla cottura dei cibi.

Vitamina B1 (Tiamina)
Necessaria per il metabolismo degli zuccheri. Favorisce il buon funzionamento del sistema nervoso, dei muscoli e del cuore.
Vitamina B2 (Riboflavina)
Necessaria per il metabolismo di proteine, zuccheri e grassi. Importante per pelle, mucose e occhi.
Vitamina B3 (Niacina, Acido nicotinico, Vitamina PP)
Interviene nel metabolismo di zuccheri e grassi. Aiuta a mantenere sane mucose e pelle e favorisce il corretto funzionamento del sistema nervoso.
Vitamina B5 (Acido pantotenico)
Necessaria per il metabolismo di zuccheri e grassi, la sintesi di grassi e ormoni corticosteroidi e sessuali, iI normale funzionamento del sistema nervoso centrale e le ghiandole surrenali, la crescita e lo sviluppo dell'organismo.
Vitamina B6 (Piridossina)
Importante per il metabolismo di proteine, zuccheri e grassi; mantiene in salute il sistema nervoso, la pelle, i muscoli e il sangue. Interviene nella sintesi dell'emoglobina
Vitamina B12 (Cianocobalamina; cobamamide: derivato della vitamina B12) Necessaria per la formazione dell'emoglobina e la buona salute del sistema nervoso. Serve per la sintesi del materiale genetico cellulare e i processi di crescita e sviluppo.
Vitamina C (Acido ascorbico)
Essenziale per la sintesi del collagene, la risposta immunitaria e i processi riparativi delle ferite.
Vitamina H (Biotina)
Coinvolta nel metabolismo di proteine, zuccheri, e grassi; necessaria per pelle e capelli.
Acido folico (Folacina)
Interviene nella sintesi cellulare, nella produzione di globuli rossi, lo sviluppo e funzionamento del sistema nervoso centrale.

CARENZE VITAMINICHE
Un inadeguato apporto alimentare non comporta sempre una vera e propria malattia da carenza, ma l'organismo, pur non manifestando particolari segni di sofferenza, manca di riserve di vitamine e minerali da utilizzare in caso di necessità. Anche mangiando in modo abbastanza regolare, ci possono essere comunque una carenza vitaminica, poiché i processi di lavorazione e conservazione dei cibi ne riducono il contenuto vitaminico.
Mancanze di lieve entità possono verificarsi nelle persone che consumano poca frutta e verdura o fanno diete drastiche, nei neonati, nelle donne in gravidanza e negli anziani.
I neonati allattati da una madre sana ricevono adeguate quantità di tutte le vitamine, tranne la vitamina K, ma possono essere necessarie integrazioni di vitamina B12 quando la madre è strettamente vegetariana.
Nel periodo che precede il concepimento la futura madre dovrebbe fare un’integrazione di acido folico, che ha un ruolo cruciale nelle prime settimane di gestazione, quando si sviluppano il cervello e il sistema nervoso del feto. È comunque consigliato favorire il normale apporto alimentare di questa vitamina aumentando il consumo di verdure a foglia verde ("folico" viene da "foglia"), legumi, cereali integrali, latte e yogurt.
Anche le persone anziane possono avere difficoltà ad assumere quantità adeguate di vitamine e sali minerali, per problemi economici o per ridotta attenzione alla preparazione dei pasti.
Sono infine particolarmente esposti alla carenza di vitamine i forti bevitori di alcolici, i fumatori, le persone affette da insufficienza renale o da malattie intestinali che comportino un ridotto assorbimento dei nutrienti presenti nel cibo.

IPERVITAMINOSI
Anche l’assunzione eccessiva di vitamine e minerali può avere effetti negativi. È bene attenersi sempre alle dosi riportate sulle confezioni.


Minerali: macroelementi e oligoelementi
I minerali possono essere divisi in due gruppi:
macroelementi (calcio, cloro, ferro, fosforo, magnesio, potassio, sodio) che dobbiamo assumere giornalmente in quantità relativamente grande;
microelementi o oligoelementi (per esempio, cobalto, cromo, iodio, litio, manganese, rame, selenio, zinco), dei quali servono piccole o piccolissime quantità.
Il ruolo di questi ultimi è quello di partecipare, come regolatori o catalizzatori, all'attività degli ormoni e degli enzimi, svolgendo perciò un compito simile e complementare a quello delle vitamine.
Una dieta equilibrata contiene tutti i minerali necessari all'organismo. Le malattie da carenza di minerali, a parte l'anemia da carenza di ferro, sono rare.

Calcio
Necessario per ossa e denti, il funzionamento di nervi e muscoli e la coagulazione del sangue.
Ferro
Ha un ruolo nella sintesi dell'emoglobina.
Magnesio
Necessario per le ossa; importante per il funzionamento di nervi e muscoli.
Manganese
Componente di molti sistemi enzimatici.
Molibdeno
Coinvolto nel metabolismo del ferro e nella produzione di acido urico (un prodotto di scarto presente nelle urine); presente nello smalto dei denti.
Rame
Elemento essenziale nella formazione di proteine; necessario al funzionamento del sistema nervoso centrale e la sintesi dei globuli rossi.
Zinco
Interviene nell'attività di molti enzimi e nella sintesi del materiale genetico della cellula; necessario nei processi immunitari e in quelli riparativi delle ferite.

Vitamine e medicine a volte non vanno d'accordo
Alcuni farmaci possono causare malassorbimento o maggiore fabbisogno di vitamine. L'elenco è lungo e comprende diuretici, antibiotici, lassativi, farmaci per l'ipercolesterolemia (le resine), antidiabetici orali. Può accadere anche il contrario, cioè che una vitamina interferisca con l'attività di un farmaco. Esempi:
-       la vitamina B6 riduce l'effetto terapeutico della levodopa, un farmaco per la cura del Parkinson;
-       la vitamina K riduce l'azione del warfarin, un anticoagulante orale.

Consigli
Incrementare il consumo di alimenti ricchi di antiossidanti: frutta, verdura (specialmente quella ricca in pigmenti carotenoidi, di colore giallo e rosso) e olio d'oliva.
Le donne che intendono avere un bambino (o già in gravidanza) devono assumere piccole quantità di acido folico (400 microgrammi al giorno).

Nel caso di diete strettamente vegetariane, integrare con vitamina B12.

Farmaci di automedicazione per la cura delle patologie del cavo orale

categoria: medicina, pronto soccorso

Antimicrobici/antisettici (disinfettanti)
Servono per l'igiene della bocca, la prevenzione della placca, il trattamento di piccole affezioni della bocca e della gola. Alcuni, come la clorexidina, sono incompatibili con alcuni componenti dei dentifrici per cui occorre far passare almeno trenta minuti tra l'uso del collutorio e il lavaggio dei denti; quelli a base di iodopovidone possono causare assorbimenti significativi di iodio, per cui non vanno usati per periodi prolungati, oltre le due settimane.

Antinfiammatori
Servono a trattare piccole ulcerazioni (afte), infiammazioni della bocca (stomatite) e le gengive infiammate (gengivite); in alcuni casi sono associati a un antisettico, composti astringenti (sali di zinco); tra gli antinfiammatori è compreso anche un cortisonico (triamcinolone) sotto forma di compresse da applicare sulla lesione.

Farmaci per la profilassi della carie
I prodotti a base di fluoro rinforzano lo smalto dei denti; in alcuni casi sono associati ad antisettici.

Preparati ad uso locale per il mal di denti
Sono anestetici locali da applicare al dente che duole o per il dolore causato alle gengive dall'uso della dentiera.
Gli anestetici locali (amilocaina, benzocaina, tetracaina, procaina) bloccano la trasmissione del dolore dalla terminazione nervosa del dente verso i centri del dolore; si tratta di preparati formulati come gocce, gel o paste gengivali.
Le paste gengivali sono usate principalmente per il dolore che accompagna la dentizione.
Per il mal di denti si possono inoltre assumere antidolorifici per bocca.

Consigli
Evitare di:
Fumare: sporca i denti, danneggia le gengive e riduce le difese del cavo orale.
Assumere cibi ricchi di zuccheri o l'abuso di alcolici.
Usare dentifrici contenenti sostanze abrasive o caustiche per sbiancare i denti, perché intaccano lo smalto dei denti.

Sottoporsi regolarmente alla visita dal dentista.
Dedicare alla pulizia dei denti diversi minuti dopo ogni pasto, con particolare cura dopo cena, pulendo bene tutte le superfici dei denti. Lo spazzolino va tenuto parallelo ai denti, ruotando il movimento dall'alto in basso per l'arcata di denti superiori e dal basso in alto per l'arcata inferiore, sia all'interno sia all'esterno delle arcate. Il movimento "avanti-indietro" è solo per le superfici masticatorie dei molari. Usare il filo interdentale la sera.
Controllare regolarmente le condizioni dello spazzolino. Pulirlo con cura e sostituirlo quando le setole sono ormai sfibrate e scomposte. Uno spazzolino ben usato dura in media circa tre mesi.
Per mantenere i denti bianchi sciacquarli con una miscela di acqua e bicarbonato (chiedere comunque consiglio al dentista).
Per la cura delle afte, risciacquare la bocca con un decotto di salvia e camomilla.

Per la cura delle infezioni del cavo orale, fare sciacqui con soluzione salina, ottenuta sciogliendo mezzo cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua calda.

Manovre salvavita con la maschera intraorale NuMask

Categoria: pronto soccorso


Un packaging ridotto al minimo per una maschera di ventilazione portatile, compatta, ma dalle grandi performance. Molto più piccola di una tradizionale maschera tascabile da CPR, la maschera intraorale NuMask ha una presa semplice, si sblocca immediatamente e facilita la ventilazione bocca-maschera.
Il kit per la rianimazione polmonare comprende la maschera certificata IOM®, con la valvola a filtro monodirezione, i guanti in gomma sintetica, le bavette sterili e la guida all’uso.
Disponibile in una busta con zip ultra compatta di colore blu o in una busta di plastica rigida di colore arancione, entrambe le versioni dei kit contengono gli stessi articoli.

Effetti collaterali dei farmaci a livello del cavo orale

Categoria: medicina

Alcuni farmaci hanno degli effetti collaterali a livello della bocca:
- riducono la secrezione della saliva, causando secchezza della bocca e favorendo anche la carie (antipertensivi, sonniferi, antidepressivi, farmaci contro le coliche biliari, antistaminici, farmaci per I'occhio)
- macchiano i denti (alcuni antibiotici e alcuni antisettici)
- danno disturbi del gusto (antipertensivi, sonniferi, antidepressivi)
- causano stomatiti (antitumorali, alcuni antibiotici, alcuni antidepressivi)
- danno afte (antibiotici, tranquillanti, diuretici, antipertensivi)
- ingrossano le gengive, detta iperplasia gengivale (alcuni antiepilettici, antipertensivi e immunosoppressori)

Patologie del cavo orale

categoria: medicina, pronto soccorso

Carie
Lo smalto che riveste i denti è una sorta di ceramica molto solida, che però può essere corrosa dagli acidi che si formano nella bocca prodotte dai batteri della placca che si nutrono degli zuccheri contenuti nel cibo; il processo di corrosione causa una perdita progressiva di calcio e la distruzione dei tessuti duri del dente fino ad interessare la parte centrale del dente, la polpa.Questo processo prende il nome di carie.
Inizialmente la persona avverte un’aumentata sensibilità al caldo e al freddo, alle sostanze acide e dolci e alle pressioni esterne, anche minime; quando la cavità raggiunge la polpa, ricca di vasi e terminazioni nervose, il dolore si fa intenso, anche in assenza di stimoli.
L'attacco acido è massimo nei primi dieci minuti dopo il pasto e la fermentazione batterica è particolarmente attiva durante la notte. Per questi motivi è importante lavare i denti subito dopo ogni pasto, con particolare cura alla sera, per allontanare la placca batterica, che riveste denti e gengive, costituita da batteri, in particolare streptococchi, mescolati a saliva ed a microscopici residui di cibo.
Difetti di allineamento dei denti, la presenza di protesi e otturazioni non più efficienti e una predisposizione familiare, favoriscono l’inizio di una carie.

Gengiviti
La placca non rimossa, si può calcificare dando luogo al tartaro. il contatto prolungato con i batteri della placca ed il tartaro causa infiammazione e sanguinamento delle gengive, chiamate gengiviti. Altre cause possibili di gengiviti sono i traumi derivati dal contatto con il cibo, lo spazzolamento eccessivo, malattie debilitanti, carenze vitaminiche, squilibri ormonali, fumo di sigaretta ed abuso di alcolici.
La retrazione della gengiva
La gengiva infiammata tende a ritirarsi, lasciando scoperta la base del dente; questo comporta un danno estetico e un maggior rischio di malattie dei denti stessi, sino alla loro caduta.

Alito cattivo
L'alito sano non ha odore, quindi quello che i medici chiamano alitosi, merita sempre una valutazione medica perché potrebbe essere causato anche da malattie intestinali, renali, respiratorie e diabete.
In molti casi un'igiene orale ben eseguita, che comprenda anche la pulizia del dorso della lingua, può comunque migliorare la qualità dell'alito. Chi porta la dentiera deve portare a termine un'adeguata pulizia di essa.

Afte
Le afte sono piccole ulcere tondeggianti, di dimensioni inferiori ad un centimetro, bianche al centro e arrossate ai margini, singole o a gruppi, molto dolorose, che compaiono sulle mucose della bocca e della lingua, che in genere guariscono spontaneamente in 10 - 15 giorni.

Le afte sono causate da ridotte difese immunitarie, traumi, carenze nutrizionali, cibi troppo caldi, intolleranze alimentari, disturbi digestivi e intestinali e forse dei virus.

domenica 15 febbraio 2015

Il "tappo" di cerume. Cura, prevenzione e .... USO in situazione di sopravvivenza

Categoria: medicina, pronto soccorso, acqua

Il cerume è una secrezione cerosa, giallo-brunastra, prodotta delle ghiandole ceruminose e sebacee collocate nella porzione esterna del canale uditivo.
Il cerume è formato da una miscela cerosa dalla consistenza viscosa, costituita prevalentemente da cheratina (60%), acidi grassi saturi ed insaturi a lunga catena, (12-20%) e colesterolo (10%).
In condizioni fisiologiche, il cerume secreto scorre lentamente verso l'esterno del padiglione auricolare: giunto in questa sede, il cerume può essere rimosso mediante accurato lavaggio.
Il cerume esercita delle funzioni protettive del dotto uditivo, ostacolando l'ingresso di materiale estraneo nel condotto uditivo esterno (es. batteri, funghi, insetti, acqua, polveri ecc.) e lubrificando il canale uditivo esterno, riducendo il rischio di essiccamento, prurito e bruciore della cute che lo riveste.
Il cerume contiene anche il lisozima, una sostanza proteica (enzima) con proprietà antibatteriche.
Il cerume inibisce l'attacco micotico dei funghi per la presenza di acidi grassi saturi e la composizione acida (pH lievemente acido, circa 6).
In determinate circostanze, il cerume tende ad accumularsi eccessivamente nell'orecchio: in simili frangenti, la sostanza ceruminosa sovrabbondante può occludere il condotto uditivo esterno e premere contro il timpano, fino a danneggiare la capacità uditiva e procurare dolore. Altri disturbi associati alla presenza di cerume sono:
- sensazione costante di avere "l'orecchio chiuso"
- prurito
- ronzii alle orecchie (acufeni)
- alterazione dell'equilibrio (vertigini)
La presenza fastidiosa del tappo di cerume spinge a una errata pulizia meccanica con i bastoncini di cotone, che può creare abrasioni all'interno del canale uditivo, aumentando il rischio d'infezione. L’uso dei bastoncini inoltre spinge ancora più all’interno una parte del cerume, compattandolo e peggiorando la situazione.
Il tappo di cerume si può formare quando si ha:
- una produzione abbondante di cerume per una patologia (a causa di una dermatite seborroica, psoriasi) o per problemi collegati all’età del soggetto (durante l’infanzia le ghiandole ceruminose dei bambini piccoli tendono ad essere iperattive; negli anziani le ghiandole ceruminose sono meno trofiche, pertanto producono cerume secco che tende a scivolare con maggior difficoltà verso l'esterno)
- un ridotto movimento del cerume verso l’esterno, ostacolato dall’acqua presente nel canale uditivo (il cerume è una sostanza igroscopica, cioè adsorbe acqua e tende a gonfiarsi), patologie dell'orecchio (otite), presenza di protesi acustiche.

Rimozione del tappo di cerume
Nella maggior parte dei casi, il tappo di cerume può essere rimosso utilizzando dei prodotti commerciali in gocce a base di glicerina o olio di vaselina, instillate direttamente nell'orecchio.
Altri preparati utilizzano:
- perossido di idrogeno (acqua ossigenata)
- perossido di idrogeno + urea + glicerina
- perossido di carbamibe
- perossido di carbamibe + glicerina

L’irrigazione con un getto di acqua tiepida direttamente nel canale uditivo, è una manovra delicata, per la presenza della sottile membrana del timpano.
Prima della manovra, si consiglia di instillare nell'orecchio qualche goccia di olio (anche olio da cucina), utile accorgimento per ammorbidire il cerume: così facendo, la rimozione del tappo è facilitata.
Durante il lavaggio, l'acqua è spruzzata nell'orecchio con l'ausilio di una siringa riempita. Per facilitare la rimozione del tappo di cerume, si consiglia di tirare leggermente l'orecchio verso l'alto; successivamente, dirigere l'ugello della siringa (piena d'acqua) leggermente verso l'alto in direzione del canale auricolare, per facilitare la fuoriuscita del cerume.
Dopo la procedura, inclinare il capo per agevolare l'emissione di cerume dal condotto uditivo.
Può essere necessario ripetere l'irrigazione più volte.
Nota bene:
Utilizzare acqua tiepida per il lavaggio del tappo di cerume: l'utilizzo di un'acqua troppo fredda o eccessivamente calda può provocare vertigini.
Non praticare il lavaggio del tappo di cerume in caso di otite o perforazione del timpano.

Non potendo disporre dell’aiuto di un dottore e della disponibilità di preparati specifici, si può rimuovere il tappo di cerume applicando gocce emollienti naturali a base di olio (olio di oliva, olio di arachide, olio di mandorle dolci, macerato oleoso di propoli), arricchito, se disponibile, con qualche goccia di oli essenziali che hanno proprietà disinfettanti/lenitive (di Maleleuca, di geranio/citronella, di camomilla).

Le stesse cure naturali possono servire anche per trattamenti preventivi, per evitare l’accumulo di cerume nei soggetti predisposti.

Nel "libro della sopravvivenza " di Eddie McGee ho trovato un utilizzo singolare del cerume per determinare se l'acqua è pura, che riporto integralmente, non citato in nessun altro libro di sopravvivenza che ho consultato. Anche McGee ammette che non è un metodo infallibile, ma può essere sempre provato.

COME VERIFICARE SE L'ACQUA È PURA
Spesso le persone inesperte bevono l'acqua che trovano e questo crea loro più guai di quanti gliene provocherebbe la sete. L'acqua contiene batteri ed è portatrice di malattie quali dissenteria, colera e tifo. L'acqua di mare può essere invitante quando ci si trova sotto il sole cocente, di fatto però non aumenterà le vostre probabilità di sopravvivenza. Invece di diminuire la sete l'accresce, in quanto l'organismo utilizza i liquidi a disposizione per diluire il sale in eccesso.
Come abbiamo già avuto modo di constatare, ci sono altri liquidi pericolosi, primo fra tutti l'alcol che accresce notevolmente la sete. Tuttavia l'alcol può essere utile in altri modi, per esempio come materia di scambio, combustibile, antisettico, o per fare i gargarismi. Inoltre è l'ideale per disinfettare le ferite. Se le circostanze lo richiedono può servire anche per cucinare.
Ma tornando ai pericoli che presenta l'acqua, come si può accertarne la potabilità? Senza i prodotti chimici giusti è praticamente impossibile. Allora come può fare chi non ha a disposizione tali prodotti né ha modo di bollirla? Be', ci sono alcuni espedienti già collaudati. Innanzitutto, l'acqua che fluisce e quella dei laghetti di montagna può essere bevuta senza problemi. Lo stesso vale con l'acqua filtrata dalle foglie, sabbia e torba, purché naturalmente non sia stata inquinata da agenti chimici o animali morti. Un metodo semplice per capire se nell'acqua ci sono sostanze chimiche, è la prova del cerume. Voglio però precisare che questo non è un metodo infallibile.
Molti preparati chimici hanno come base il petrolio e, come si sa, questi non si amalgama con l'acqua. I lubrificanti e la paraffina sono esempi classici. Appena queste sostanze oleose entrano in contatto con l'acqua, sulla superficie di quest'ultima si forma immediatamente una gamma di colori.
Per verificare se l'acqua è stata inquinata da queste sostanze, raccoglietene un po' nel palmo della mano o in un recipiente pulito. Con il dito, e non un bastoncino o qualunque altro oggetto che non potrebbe essere pericoloso per i timpani, asportate un po' di cerume dall'orecchio. Mettetelo sulla superficie dell'acqua e lasciatelo galleggiare. Se l'acqua è inquinata, il cerume si disgregherà immediatamente e apparirà la gamma di colori. Se invece l'acqua è pulita, il cerume si depositerà sul fondo. Questo non è un metodo sicuro al cento per  cento ma perlomeno vi darà un'idea di quel che non dovete bere.
Depurare, filtrare, bollire e tutti gli altri accorgimenti per rendere l'acqua potabile, possono richiedere un notevole sforzo, ma ricordate: bere acqua non sterilizzata significa morte sicura.

Eddie McGee è un ex sergente maggiore dei paracadutisti dell'esercito britannico. McGee ha fondato in Inghilterra, nello Yorkshire del Nord, una scuola di sopravvivenza.

Regno Unito: Cane Rottweiler adottato salva i suoi padroni da ladri armati entrati in casa di notte

Categoria; difesa abitativa, cane da difesa

Nella cittadina inglese di Gravesland, nel Kent. Kasha Marie Weston, 24 anni, e il suo compagno Aryan Salshi, 25 anni, stavano dormendo in camera da letto mentre il loro Rottweiler stava dormendo sul pavimento. 
Nel cuore della notte qualcuno ha bussato alla porta. Rocky si era subito svegliato e ha iniziato ad abbaiare furiosamente Così tanto che il ragazzo lo ha chiuso in bagno perché non svegliasse i vicini. Non riuscendo a vedere nessuno dallo spioncino, Salshi ha stupidamente aperto la porta e quattro criminali incappucciati sono piombati in casa armati di coltelli. «Dove sono i soldi, dove sono i soldi?» gridavano gli uomini, mentre Rocky continuava ad abbaiare senza fare nulla. 
Di fronte alla mancanza di risposte, tre criminali hanno iniziato a picchiare il ragazzo, mentre il quarto teneva il coltello al collo della ragazza. «Li ho pregati di lasciarci in pace - ha raccontato Kasha -. Ho detto loro che ero al quinto mese di gravidanza, ma non smettevano. Ho pensato che ci avrebbero uccisi». 
A un certo punto Rocky è riuscito a uscire dal bagno ed è corso a difenderei mostrando i suoi denti ai criminali. «Erano terrorizzati e sono corsi fuori dalla porta, mentre il nostro Rocky li rincorreva. Intanto anche Aryan si è ripreso e sono riusciti a bloccare uno di loro sino all’arrivo della polizia».
(La Stampa. 15/02/2015)

Aryan ha commesso diversi errori che avrebbero potuto causare la morte di entrambi.
Aryan ha trascurato i messaggi di allarme lanciati dal suo cane che, grazie al suo udito e fiuto sopraffino, aveva percepito la presenza di estranei. Un cane in casa, anche non necessariamente addestrato, funziona meglio di qualsiasi sistema di allarme, non si blocca se viene a mancare la corrente elettrica, non ha "angoli morti" che non riesce a coprire. Non è praticamente possibile cogliere di sorpresa un cane che difende il suo territorio e il suo "branco". Il cane è "il sistema di sicurezza più antico" che l'uomo usa ininterrottamente da oltre 12mila anni e con piena soddisfazione. Quando una persona deve ancora avvicinarsi alla porta di casa, il cane, grazie al suo udito, ha già riconosciuto di chi si tratta, se conosciuto, grazie al modo di camminare o chissà cosa; il mio cane ad esempio, riconosceva il "timbro" del motore della macchina di mio padre quando imboccava la via di casa, senza sbagliarsi mai.
Se qualche estraneo intende entrare in casa, prima esegue una perlustrazione per cercare finestre aperte, indicazioni sulla presenza di persone in casa e le attività che stanno svolgendo, ma questi movimenti insospettiscono il cane e lo mettono in allarme.

Aryan ha chiuso il cane in bagno. Il Rottweiler è un cane che da adulto può raggiungere i 50 kg e rappresenta sicuramente un ottimo deterrente per qualsiasi delinquente, impossibile da spaventare e in grado, se necessario, di difendere il proprio umano fino alla morte. Se non conoscete il Rottweiler, fate una piccola ricerca su internet e converrete sicuramente che non è una minaccia da sottovalutare. Anche il mio cane, di stazza decisamente più piccola, un simpatico meticcio, insospettito dai rumori fatti dall'addetto alla lettura del contatore del gas davanti casa, ha abbaiato furiosamente alla porta, fungendo da valido deterrente per qualsiasi malintenzionato; in un'altra occasione, importunato da una persona sotto l'influenza dell'alcool, non ha esitato ad abbaiare e ringhiare per allontanarlo, riconoscendo una possibile minaccia ed agendo di conseguenza.
Terzo e più grave errore: Aryan, non riuscendo a vedere nessuno allo spioncino, ha addirittura aperto la porta per vedere chi era!!.
Questo è uguale al cartello che ho messo alla porta di casa. Dato il carattere bonaccione e la stazza, mi sembrava quello più azzeccato!!